Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Esercizio fisico una volta alla settimana può essere sufficiente per le donne anziane

Uno studio condotto da ricercatori della University of Alabama di Birmingham (UAB) rivela che le donne sopra i 60 anni possono avere bisogno di fare esercizio fisico solo un giorno alla settimana per migliorare significativamente la forza e la resistenza.


Lo studio, pubblicato su The Journal of Strength and Conditioning Research, ha monitorato 63 donne impegnate in una combinazione di allenamento aerobico (AET) ed esercizio di resistenza (RET) per 16 settimane. Un gruppo effettuava AET e RET una volta a settimana, un secondo gruppo due volte a settimana e un terzo gruppo tre volte.


Lo studio ha trovato un aumento significativo della forza muscolare, cardiovascolare e delle attività funzionali in ciascun gruppo, ma non c'erano differenze significative nei risultati tra i tre gruppi. "Una delle principali barriere all'esercizio fisico per la popolazione di donne anziane è la partecipazione, e uno dei risultati principali di questo studio è che, facendo anche solo un po' di esercizio fisico, si può ottenere molto", ha detto Gordon Fisher, Ph.D., ricercatore principale dello studio e professore assistente del Dipartimento di Studi Umani alla Scuola di Formazione, con un incarico secondario in Scienze della Nutrizione alla Scuola di Professioni Sanitarie.


"Dire alle persone che esse hanno bisogno di fare almeno 3-5 giorni di esercizio per migliorare la salute generale può essere un grosso ostacolo", ha detto Fisher. "La mancanza di tempo è la barriera citata più spesso per la partecipazione all'esercizio. Questo studio dimostra che facendo anche solo un allenamento AET e uno RET ogni settimana si possono ottenere molti benefici per la qualità complessiva di vita e salute delle donne anziane".


Fisher ha detto che lo studio contrasta con quanto si pensa dell'esercizio, che più se ne fa, meglio è. Maggiore frequenza, intensità e durata dell'esercizio fisico hanno dimostrato di essere utili nei giovani adulti. Tuttavia, non c'erano molti studi ad esaminare le donne anziane e l'esercizio fisico. Questo studio suggerisce che il sovraccarico progressivo che avvantaggia un pubblico più giovane non è necessariamente applicabile a tutti gli aspetti della salute e della forma fisica delle donne oltre i 60 anni.


"Prima di vedere i dati, se qualcuno mi avesse detto che il gruppo che si è esercitato solo una volta alla settimana avrebbe migliorato la loro gamba fino a farla premere più di 20 kg in un periodo di 16 settimane, sarei stato molto sorpreso", ha detto Fisher. "Siamo stati anche sorpresi di vedere che tutti e tre i gruppi hanno aumentato la loro massa muscolare magra, ma non hanno avuto alcuna significativa diminuzione del peso corporeo".


Questa è una considerazione importante, in quanto è ben noto che c'è una progressiva perdita di massa muscolare scheletrica durante tutto il processo di invecchiamento: quindi presere il muscolo magro è estremamente importante negli adulti che invecchiano. Fisher ha detto che la perdita di peso non era l'obiettivo dello studio, e che non ha chiesto alle donne che partecipano di cambiare la loro dieta. Il suo gruppo era alla ricerca dei modi per migliorare la qualità complessiva della vita delle donne.


Il team ha valutato l'efficacia e la capacità delle donne di partecipare alle attività della vita quotidiana come ad esempio sedersi e stare in piedi, camminare e salire le scale. Ad esempio, all'inizio dello studio ogni partecipante ha completato un test di camminata da 4,5 km/ora per determinare la frequenza cardiaca e il consumo di ossigeno durante l'attività. La frequenza cardiaca media era di 110 battiti al minuto. Dopo 16 settimane di allenamento AET e RET, il ritmo del cuore delle donne era in media di 92 battiti al minuto durante la passeggiata, il che indica che le donne devono fare molto meno sforzo per lo stesso compito quotidiano seguendo il programma di esercizi.


Fisher ha suggerito che un programma di bassa frequenza, combinato AET / RET, può essere un metodo ideale di allenamento per ottimizzare la forza e la resistenza, oltre a migliorare la qualità della vita degli anziani. Gli operatori sanitari dovrebbero considerare l'incorporazione di questo tipo di allenamento, quando un individuo è in grado di svolgere attività fisica intensa o di sopportare frequenze più alte di allenamento.


Le informazioni raccolte da Fisher e dai suoi colleghi facevano parte di uno studio recente della UAB condotto da Gary Hunter, Ph.D., anch'egli del Dipartimento di Studi Umani.

 

 

 

 

 


Fonte: University of Alabama at Birmingham, via Newswise.

Riferimento: Gary R. Hunter, C. Scott Bickel, Gordon Fisher, William H. Neumeier, John P. McCarthy. Combined Aerobic and Strength Training and Energy Expenditure in Older Women. Medicine & Science in Sports & Exercise, July 2013 - Volume 45 - Issue 7 - p 1386–1393. doi: 10.1249/MSS.0b013e3182860099

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)