Scienziati cinesi hanno sviluppato un metodo per generare cellule progenitrici neurali da cellule di tipo epiteliale presenti nell'urina umana.
L'urina umana contiene cellule renali epiteliali emesse naturalmente e pertanto costituisce una ricca fonte di cellule specifiche del paziente ottenibili con facilità.
Un team di scienziati del Guangzhou Institute of Biomedicine and Health, guidato dal Prof Pei Duanqing, ha messo a punto un nuovo metodo per riprogrammare le cellule adulte renali epiteliali dell'urina in cellule progenitrici neurali (NPC). Il loro protocollo combina un sistema episomale per fornire fattori di riprogrammazione con un terreno di coltura chimicamente definito.
La riprogrammazione delle cellule adulte richiede normalmente delle settimane perchè diventino pienamente pluripotenti, vale a dire cellule capaci di generare qualsiasi tipo di cellula del corpo. Con il nuovo metodo, le cellule riprogrammate vengono impegnate prioritariamente a diventare NPC in una fase precoce, prima di entrare in uno stato completamente pluripotente. Le NPC possono proliferare, se coltivate in piatti e potrebbero differenziarsi in sottotipi neuronali e cellule gliali.
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È importante sottolineare che le NPC hanno dimostrato di essere libere da transgeni e in grado di auto-rinnovarsi. Quando sono trapiantate nel cervello di ratti neonati, le NPC umane innestate si integrano nel cervello ospitante e formato sia neuroni che astrociti. Per indurre la riprogrammazione delle cellule adulte, gli scienziati di solito usano dei virus per fornire i fattori di riprogrammazione. Il team del Prof Pei però ha evitato l'uso di virus, utilizzando invece un sistema episomale.
Questo metodo ha il vantaggio di escludere la possibilità di integrazione virale dei geni che codificano i fattori di riprogrammazione, che potrebbero comportare il rischio di formazione di un tumore dopo il trapianto. La formazione di tumori da cellule dannose indifferenziate è una delle principali preoccupazioni quando si trapiantano cellule riprogrammate. Con questo nuovo metodo, gli scienziati non notano formazione di teratomi, tumori derivati da cellule pluripotenti che contengono i tessuti da tutti i tre strati germinali.
Il Prof Pei e i colleghi sperano che il loro nuovo sistema, pubblicato su Nature Methods, possa aiutare la ricerca di nuovi trattamenti per le malattie neurodegenerative. "Prevediamo che i nostri protocolli possano essere ulteriormente applicati alle celle da urine umane isolate nei pazienti con disturbi neurali come il Parkinson, l'Alzheimer o altre malattie neurodegenerative. Questi cellule specifiche del paziente dovrebbero essere utili per modellare la malattia di e per individuare i farmaci", hanno scritto gli autori sulla rivista.
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Riferimento: Lihui Wang, Linli Wang, Wenhao Huang, Huanxing Su, Yanting Xue, Zhenghui Su, Baojian Liao, Haitao Wang, Xichen Bao, Dajiang Qin, Jufang He, Wutian Wu, Kwok Fai So, Guangjin Pan & Duanqing Pei. Generation of integration-free neural progenitor cells from cells in human urine. Nature Methods 2012. doi: 10.1038/nmeth.2283
Pubblicato da David Tan in AsianScientist il 19 Dicembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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