Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L’Alzheimer interrompe il coordinamento delle reti del cervello

Scienziati della Washington University School of Medicine di St. Louis hanno dato una delle prime occhiate dettagliate al modo in cui l'Alzheimer distrugge il coordinamento tra le diverse reti del cervello.

I risultati, riportati nel Journal of Neuroscience, comprendono alcune delle prime valutazioni degli effetti dell'Alzheimer sulle reti che sono attive quando il cervello è a riposo.


Beau Ances Beau Ances Mug Version "Fino ad ora, la maggior parte della ricerca sugli effetti dell'Alzheimer sulle reti cerebrali era incentrata sulle reti che si attivano durante un compito mentale, o la rete in modalità predefinita, la rete primaria che si attiva quando una persona sogna ad occhi aperti o lascia che la mente vaghi", dice l'autore senior Beau Ances (foto), MD, assistente professore di neurologia. "Ci sono, tuttavia, diverse reti aggiuntive, oltre alla rete in modalità predefinita, che si attivano quando il cervello è al minimo e potrebbe dirci cose importanti sugli effetti dell'Alzheimer".


Ances e i suoi colleghi hanno analizzato le scansioni cerebrali di 559 soggetti. Alcuni di questi soggetti erano cognitivamente normali, mentre altri erano nelle prime fasi dell'Alzheimer, da molto lieve a lieve. Gli scienziati hanno scoperto che tutte le reti studiate alla fine si sono deteriorate durante le fasi iniziali dell'Alzheimer. "Le comunicazioni all'interno e tra le reti si sono interrotte, ma non avviene tutto in una volta", dice Ances. "C'è anche una rete che ha un picco momentaneo di miglioramento nei collegamenti prima di iniziare di nuovo a rovinarsi. E' la rete saliente, che aiuta a determinare a cosa è necessario prestare attenzione nel proprio ambiente".


Altre reti studiate dai ricercatori comprendono:

  • la rete dell'attenzione dorsale, che dirige l'attenzione verso le cose salienti nell'ambiente;
  • la rete di controllo, che si ritiene essere attiva nella coscienza e nel processo decisionale, e
  • la rete senso-motoria, che integra il controllo del cervello sui movimenti del corpo con feedback sensoriale (ad esempio, il dito che ho appena mosso ha battuto il tasto giusto del pianoforte?).


Gli scienziati hanno anche esaminato gli effetti dell'Alzheimer su una proprietà di una rete del cervello nota come anti-correlata. I ricercatori individuano le reti determinando quali aree cerebrali si attivano spesso contemporaneamente, ma le reti anti-correlate sono notevoli per il modo in cui fluttua la loro attività: quando una rete è attiva, l'altra rete è silenziosa. Questa capacità di passare avanti e indietro tra le reti è significativamente diminuita nei soggetti con Alzheimer da lieve a moderato.


La rete di modalità predefinita, precedentemente identificata come una delle prime ad essere compromesse dall'Alzheimer, è associata a due delle tre coppie di reti anti-correlate studiate dagli scienziati. "Anche se non possiamo dimostrarlo ancora, una ipotesi è che le cose vanno male nel trattamento delle informazioni nella rete di modalità predefinita, che maneggiano in modo errato i dati trasmessi ad altre reti, dove creano ulteriori problemi", dice Ances. Non è pratico utilizzare questi guasti delle reti per diagnosticare clinicamente l'Alzheimer, nota Ances, ma possono contribuire a monitorare lo sviluppo delle attività della malattia e aiutare gli sforzi per comprendere meglio la sua diffusione attraverso il cervello.


Ances ha in programma di guardare altri marcatori dell'Alzheimer negli stessi soggetti, come ad esempio i livelli nel liquido cerebrospinale di beta amiloide, un componente importante delle placche di Alzheimer.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Riferimento: Brier MR, Thomas JB, Snyder AZ, Benziger TL, Zhang D, Raichle ME, Holtzman DM, Morris JC, Ances BM. Loss of intranetwork and internetwork resting state functional connections with Alzheimer's progression. The Journal of Neuroscience , June 27, 2012. DOI:10.1523/JNEUROSCI.5698-11.2012

Pubblicato in ScienceBlog il 18 Settembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.