C'è stato un dibattito significativo nei circoli politici sul fatto che i governi hanno reagito eccessivamente all'ecstasy mediante l'emissione di avvertimenti contro il suo uso e rendendolo illegale.
Nel Regno Unito, David Nutt ha detto che l'ecstasy è meno pericoloso dell'equitazione, che l'ha portato ad essere licenziato da primo consulente del governo per la droga. Altri hanno sostenuto che l'ecstasy è pericoloso se lo si utilizza molto, ma un uso breve è sicuro.
Una nuova ricerca pubblicata online il 25 luglio sulla rivista scientifica Addiction, dà alcune delle prime informazioni disponibili sul rischio reale dall'uso dell'ecstasy. Essa mostra che, anche in quantità limitate per un periodo di tempo relativamente breve, gli utenti di ecstasy rischiano deficit di memoria specifici. Inoltre, poiché la natura delle disabilità può non essere immediatamente evidente nell'utente, è possibile che le persone non presentino segni di danni da consumo di droghe fino a quando è troppo tardi.
Secondo lo studio, i nuovi consumatori di ecstasy che hanno preso dieci o più pillole di ecstasy nel primo anno di utilizzo, mostrano una ridotta funzione della memoria immediata e a breve termine rispetto alle loro prestazioni pre-ecstasy. Questi risultati sono associati a un danno dell'ippocampo, l'area del cervello che controlla il funzionamento e la navigazione della memoria. È interessante notare che il danno ippocampale è uno dei primi segni dell'Alzheimer, con conseguente perdita di memoria e disorientamento.
I partecipanti allo studio hanno preso in media 32 pillole ognuno nel corso dell'anno, pari a circa due e mezza al mese. Alcuni partecipanti hanno preso non più di dieci pillole nel corso dell'anno e comunque mostravano i segni di deficit di memoria.
Il primo autore, il Dott. Daniel Wagner, dice: "Questo studio è stato progettato per ridurre al minimo i limiti metodologici di ricerche precedenti, in cui non è stato possibile dire se i disturbi cognitivi visti tra i consumatori di ecstasy esistevano prima dell'inizio del consumo della droga. Misurando la funzione cognitiva di persone senza storia di consumo di ecstasy e, un anno dopo, individuando quelle che avevano fatto uso di ecstasy almeno una decina di volte e rimisurandone le prestazioni, abbiamo potuto iniziare a isolare gli effetti cognitivi precisi di questo farmaco".
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Fonte: Materiale della Wiley, via EurekAlert!, a service of AAAS.
Pubblicato in ScienceDaily il 25 Luglio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari. - Foto Credit: © James Steidl / Fotolia
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