Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Neuroni derivati ​​da cellule del sangue del cordone ombelicale possibile nuova opzione terapeutica

Da oltre 20 anni, i medici usano cellule del sangue che rimane nella placenta e nel cordone ombelicale dopo il parto per trattare una varietà di malattie, dal cancro e i disturbi del sistema immunitario alle malattie metaboliche e del sangue.

Ora, gli scienziati del Salk Institute for Biological Studies hanno trovato un modo nuovo, utilizzando una singola proteina, nota come fattore di trascrizione, per convertire il sangue del cordone (CB) in cellule simili ai neuroni che possono rivelarsi molto utili per il trattamento di una vasta gamma di malattie neurologiche, tra cui ictus, trauma cranico e lesioni del midollo spinale.


Juan Carlos Izpisua BelmonteJuan Carlos Izpisua BelmonteI ricercatori hanno dimostrato che queste cellule CB, che provengono dal mesoderma, lo strato intermedio di cellule germinali embrionali, possono essere commutate in cellule ectodermiche, le cellule dello strato esterno, da cui nascono cervello, cellule spinali e nervi. "Questo studio mostra per la prima volta la conversione diretta di una popolazione pura di cellule umane del sangue cordonale in cellule della linea neuronale mediante l'espressione forzata di un unico fattore di trascrizione", dice Juan Carlos Izpisua Belmonte (foto a sinistra), professore del laboratorio Salk's Gene Expression, che ha guidato il team di ricerca. Lo studio, una collaborazione con Fred H. Gage, professore del Laboratorio di Genetica del Salk, e il suo team, è stata pubblicata il 16 luglio nei Proceedings of the National Academy of Sciences.

 

"A differenza degli studi precedenti, in cui molteplici fattori di trascrizione sono stati necessari per trasformare cellule della pelle in neuroni, il nostro metodo richiede solo un fattore di trascrizione per convertire cellule di SCO in neuroni funzionali", afferma Gage. I ricercatori del Salk hanno utilizzato un retrovirus per introdurre Sox2 (un fattore di trascrizione che agisce come un interruttore nello sviluppo neuronale) nelle cellule CB. Dopo la coltura in laboratorio, hanno scoperto colonie di cellule neuronali che esprimono marcatori. Utilizzando una varietà di test, hanno determinato che le nuove cellule, chiamate cellule simili a neuroni indotte (INC), potevano trasmettere impulsi elettrici, segnalando che le cellule erano neuroni maturi e funzionali. Inoltre, hanno trasferito le cellule CB infuse di Sox2 ad un cervello di topo e hanno scoperto che si integravano nella rete neuronale esistente del topo ed erano in grado di trasmettere segnali elettrici come i neuroni maturi funzionali.


"Abbiamo anche dimostrato che le cellule neuronali derivate da CB possono essere ampliate a certe condizioni e comunque mantengono la capacità di differenziarsi in neuroni più maturi, sia in laboratorio e in un cervello di topo", dice Mo Li, scienziato nel laboratorio di Belmonte e co-primo autore dello studio con Alessandra Giorgetti, del Centro di Medicina Rigenerativa di Barcellona, e Carol Marchetto del laboratorio di Gage. "Anche se le cellule che abbiamo sviluppato non erano per uno specifico lignaggio, ad esempio i neuroni motori o neuroni del cervello medio, speriamo di generare sottotipi neuronali clinicamente rilevanti in futuro". È importante sottolineare che, dice Marchetto, "potremmo usare queste cellule in futuro per la modellazione di malattie neurologiche come l'autismo, la schizofrenia, il Parkinson o l'Alzheimer".


Le cellule del sangue del cordone ombelicale, dice Giorgetti, offrono una serie di vantaggi rispetto ad altri tipi di cellule staminali. In primo luogo, non sono cellule staminali embrionali e quindi non sono controverse. Sono più plastiche, o flessibili, rispetto alle cellule staminali adulte provenienti da fonti come il midollo osseo, proprietà che può renderle più facili da convertire in linee cellulari specifiche. La raccolta di cellule CB è sicura e indolore e non comporta alcun rischio per il donatore, e possono essere conservate in banche del sangue per un uso successivo. "Se il nostro protocollo fosse sviluppato in una applicazione clinica, potrebbe aiutare future terapie di sostituzione cellulare", dice Li. "Si potrebbe cercare in tutte le banche del sangue del cordone nel paese per cercare un corrispondenza appropriata".


Altri ricercatori dello studio erano Diana Yu, Yangling Mu, Cedric Bardy e Guang-Hui Liu, del Salk Institute; e Rafaella Fazzina, Antonio Adamo, Ida Paramonov, Julio Castaño Cardoso, Montserrat Barragan Monasterio e Riccardo Cassiani-Ingoni del Center for Regenerative Medicine in Barcelona. Il lavoro è stato finanziato dal California Institute for Regenerative Medicine, dalla Fondazione Lookout, dalla G. Harold e Leila Y. Mathers Charitable Foundation, dal Leona M. e Harry B. Helmsley Charitable Trust, dalla JPB Medical Foundation, da MINECO, dalla Fundacion Cellex e da Sanofi.

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale del Salk Institute for Biological Studies, via Newswise.

Pubblicato in ScienceDaily il 16 Luglio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)