Due studi presentati oggi all'Alzheimer's Association International Conference ® 2012 (AAIC ® 2012) a Vancouver forniscono la prova della connessione tra decadimento cognitivo lieve (MCI) ed esiti negativi per la salute: maggiore isolamento e morte.
Questi studi suggeriscono che l'MCI, che troppo spesso viene considerato "solo una piccola perdita di memoria", è una condizione grave che richiede elevata vigilanza medica e famigliare, cure personalizzate e ulteriori ricerche. L'MCI può essere un precursore dell'Alzheimer.
"Il deficit cognitivo di qualsiasi tipo è grave, e richiede una maggiore attenzione medica e personale", ha detto Ronald Petersen, PhD, MD, consigliere di amministrazione dell'Alzheimer's Association. "Questi studi convalidano le sfide delle persone affette da MCI e delle loro famiglie e parlano della necessità di formare medici per gestire al meglio il deterioramento cognitivo e il suo ampio impatto sulla salute fisica, mentale e sociale di una persona".
Studio # 1 - L'MCI aumenta i rischi di morte
Mindy Katz, MPH, e colleghi dell'Albert Einstein College of Medicine della Yeshiva University nel Bronx a New York, hanno scoperto che le persone affette da demenza e MCI amnesico hanno un rischio significativamente più alto di morire rispetto alle persone cognitivamente normali.
I ricercatori hanno studiato 733 soggetti iscritti allo studio Einstein Aging e reclutati sistematicamente da elenchi Medicare e dei votanti registrati. I partecipanti, che avevano almeno 70 anni e vivevano nel Bronx a NY all'inizio dello studio, hanno avuto almeno una visita annuale di follow-up ed è stato loro testato il gene APOE-e4, che è legato ad un maggiore rischio di Alzheimer. Al basale, c'erano 24 (3,3%) partecipanti con demenza, 76 (10,3%) con MCI amnesico (in relazione alla perdita di memoria) e 65 (8,9%) con MCI non amnesico. I partecipanti sono stati seguiti per una media di cinque anni (fino a un massimo di 16 anni). I decessi sono stati segnalati da un familiare o un amico designato dal partecipante. Questa informazione è stata integrata da ricerche di banche dati vitali, come fli indici National Death o Social Security Death.
I ricercatori hanno scoperto che il rischio di morte tra i partecipanti con demenza era 3.26 volte superiore e il rischio di morte tra i soggetti con MCI amnesico era 2.17 volte superiore dei cognitivamente normali. Anche la presenza dell'allele APOE-4, il maggior numero di malattie / disturbi co-esistenti, e un più alto grado di depressione erano in relazione al maggior rischio di mortalità. "Nel nostro studio, l'MCI amnesico è stato associato a un raddoppio del rischio di morte", ha detto la Katz. "Le persone con altri tipi di difficoltà di pensiero non-memonico, non avevano un rischio più alto di mortalità". "Questo supporta ulteriormente i benefici della diagnosi precoce e del monitoraggio del deficit cognitivo, non solo per prevenire potenzialmente la demenza di Alzheimer, ma anche per prolungare la vita", ha detto la Katz.
Studio finanziato da National Institutes of Health / National Institute on Aging.
Studio # 2 - Isolamento e ritiro dalla comunità nella progressione dell'MCI
Uno dei primi segnali dello sviluppo della demenza può essere una diminuzione dei livelli di attività e il ritiro dal mondo in generale. Jeffrey Kaye, MD, e colleghi della Oregon Health & Science University di Portland, hanno usato nuove tecnologie (compresi sensori di attività minime di movimento collocati nelle stanze della casa e sensori di contatto su porte cruciali) per valutare se le persone con MCI passano meno tempo fuori di case, nella progressione della loro condizione nel tempo. "Questo cambiamento può essere inizialmente lento e sottile, e quindi difficile da rilevare con l'auto-riflessione o l'osservazione della famiglia", ha detto Kaye. "I segnali del sensore costituiscono una rete di segnalazione di attività tipiche che possono poi essere analizzati per rilevare i cambiamenti nelle abitudini e nei comportamenti consolidati".
I ricercatori hanno studiato 148 persone (tra cui 28 con MCI) iscritti allo studio Intelligent Systems for Assessing Aging Change (ISAAC). I partecipanti avevano un'età media di 84,2 anni e sono stati seguiti per un massimo di tre anni. Durante questo tempo, le loro case sono state attrezzate con le nuove tecnologie per la valutazione continua dei modelli di attività con particolare attenzione alla quantità di tempo che passavano fuori casa.
Durante il primo mese dello studio, i partecipanti hanno trascorso una media di 4,5 ore al giorno fuori di casa, non c'era nessuna differenza tra MCI e partecipanti cognitivamente normali. Al progredire dello studio, le persone affette da MCI hanno avuto un calo significativamente maggiore nel tempo trascorso fuori casa rispetto ai partecipanti cognitivamente intatti. Durante l'ultimo mese dello studio, quelli senza MCI hanno lasciato la loro casa per 3,8 ore al giorno, in media, mentre i partecipanti MCI sono usciti solo per 2.4 ore al giorno. "Questi risultati suggeriscono un progressivo restringimento dell'interazione con il mondo esterno", ha detto Kaye. "Questo molto probabilmente diminuisce la qualità della vita e potrebbe potenzialmente influenzare la progressione della malattia". "Inoltre, questo metodo di studio può essere un modo innovativo per misurare discretamente la progressione della compromissione cognitiva e riferire in tempo reale quanto sono efficaci i trattamenti nel mantenere la socializzazione e l'impegno con la comunità", ha aggiunto Kaye.
Questa estate, l'Associazione Alzheimer sta conducendo un programma pilota in 18 città degli Stati Uniti per aiutare le persone che vivono nella fase iniziale del morbo di Alzheimer a rimanere connessi e impegnati. L'Alzheimer's Association Early-Stage Social Engagement Program, finanziato in parte dalla Fondazione MetLife, offre un modo divertente e confortevole alle persone nella fase precoce della malattia per socializzare con persone simili attraverso una varietà di attività ed eventi comunitari, che vanno dal bowling alle lezioni di fotografia. "Il ritiro dalle attività di lavoro o sociali può essere un segnale di avvertimento dell'Alzheimer o di un'altra forma di demenza", ha detto Beth Kallmyer, MSW, vice presidente dei servizi istituzionali dell'Associazione Alzheimer. "E' importante che le persone affette da demenza rimangano connesse alla loro comunità e abbiano l'opportunità di interagire socialmente con gli altri affrontando sfide simili".
Studio finanziato da National Institutes of Health, National Institute on Aging, Intel Corporation.
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Riferimenti: (1) Mindy Katz, et al. Cognitive Status, APOE e4 Status and Risk of Death: A Report from the Einstein Aging Study. (2) Jeffrey Kaye, et al. Community life withdrawal with MCI progression.
Pubblicato da Bob DeMarco in Alzheimer's Reading Room il 16 Luglio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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