I disturbi dell'andatura di una persona, come ad esempio rallentamenti o accelerazioni o una falcata irregolare, potrebbero indicare un declino della funzione cognitiva, secondo nuove ricerche riferite oggi alla Conferenza Internazionale dell'Alzheimer Association® 2012 (AAIC ® 2012).
William Thies, PhD, responsabile medico e scientifico dell'Alzheimer's Association® ha detto: "Con la generazione del baby boom che, invecchiando, avanza verso un rischio maggiore di Alzheimer e demenza, è importante per i medici siano a conoscenza delle associazioni tra andatura e funzione mentale".
"Questi studi suggeriscono che l'osservazione e la misurazione dei cambiamenti dell'andatura potrebbero essere un valido strumento che segnala la necessità di un'ulteriore valutazione cognitiva". "Per i medici impegnati che hanno poco tempo con i loro pazienti, monitorare il degrado e gli altri cambiamenti nel modo di camminare di una persona è ideale perché non richiede alcuna tecnologia costosa nè molto tempo per la valutazione. È relativamente semplice e diretto", ha aggiunto Thies.
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Le difficoltà di camminare non sono conseguenze inevitabili dell'invecchiamento. Ci sono, comunque, problemi comuni e rilevanti tra gli anziani. La ricerca mostra che le persone con difficoltà motorie non solo hanno un maggiore rischio di cadere, ma possono anche avere un maggiore rischio di sviluppare disturbi di memoria e demenza.
Stephanie A. Bridenbaugh, MD, del Mobility Center di Basilea in Svizzera e colleghi, hanno usato l'analisi quantitativa dell'andatura per esplorare questo problema. Lo studio ha seguito 1.153 partecipanti (età media 77 anni) tra i pazienti ambulatoriali della Memory Clinic di Basilea e del Basilea Mobility Center, più partecipanti cognitivamente sani in uno studio di coorte a Basilea, dal 2007 al 2011. I partecipanti sono stati divisi in gruppi in base alla loro diagnosi cognitiva: cognitivamente sani, deterioramento cognitivo lieve (MCI) o demenza di Alzheimer. Quelli con demenza di Alzheimer sono stati suddivisi in lieve, moderata o grave.
E' stata misurata l'andatura utilizzando una passerella di 10 metri di lunghezza con quasi 30.000 sensori di pressione integrati. Tutti i partecipanti hanno effettuato una passeggiata "normale" e due diversi "compiti doppi" (camminata normale mentre si conta alla rovescia a voce alta o denominando contemporaneamente degli animali). Gli scienziati hanno scoperto che l'andatura diventa più lenta e più variabile con la progressione del declino cognitivo.
Per tutti i gruppi, la velocità del cammino era più lenta durante il compito doppio rispetto alla passeggiata normale. "Quelli con demenza di Alzheimer camminano più lentamente rispetto a quelli con MCI, che a sua volta camminano più lentamente di quelli cognitivamente sani", ha detto la Bridenbaugh aggiungendo che "I disturbi della mobilità sono spesso associati con la demenza, e anche alcuni cambiamenti dell'andatura che possono comparire prima del declino cognitivo, possono essere rilevati con i metodi di prova tradizionali. L'analisi dell'andatura può misurare semplicemente, rapidamente e obiettivamente la camminata. I problemi che emergono possono fornire la diagnosi precoce del rischio di caduta e le prime fasi di compromissione cognitiva negli adulti più anziani".
E ancora: "L'analisi dell'andatura non sostituisce una valutazione globale neuropsicologica per la diagnosi dello stato cognitivo del paziente. L'analisi dell'andatura, tuttavia, può rivelarsi uno strumento importante per aiutare la diagnosi, e registrare gli effetti del trattamento o la progressione della malattia".
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Riferimento: Stephanie Bridenbaugh, et al. How does gait change as cognitive decline progresses in the elderly?
Pubblicato da Bob DeMarco in Alzheimer's Reading Room il 15 Luglio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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