Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Certi antipsicotici aumentano il rischio di morte nei pazienti con demenza

Gli ospiti di case di cura, oltre i 65 anni, che assumono alcuni farmaci antipsicotici per la demenza hanno un maggiore rischio di morte.

Questo studio della Harvard Medical School, il più grande mai intrapreso tra i residenti delle case di riposo in 45 stati USA, ha analizzato il rischio di mortalità per un periodo di sei mesi di 75.445 ospiti anziani in casa di riposo, che avevano iniziato il trattamento con farmaci antipsicotici tra il 2001 e il 2005.


Krista HuybrechtsLo studio ha valutato i rischi di mortalità associati ai farmaci antipsicotici individuali che comprendono aripiprazolo, aloperidolo, olanzapina, quetiapina, risperidone e ziprasidone. Le prove fornite dallo studio confermano che ci sono rischi associati all'uso di antipsicotici, e sottolinea la necessità di trovare mezzi alternativi per affrontare i problemi comportamentali nei pazienti anziani con demenza. "Credo che a questo punto ci sia la prova forte che gli antipsicotici convenzionali comportano un rischio maggiore di mortalità rispetto ai antipsicotici atipici, e il loro uso non può quindi essere giustificato sulla base delle evidenze disponibili", ha scritto l'autrice dello studio Krista Huybrechts (foto) della Harvard Medical School. Lo studio è stato pubblicato online sul British Medical Journal.


La US Food and Drug Administration (FDA) ha avvertito nel 2005 che i farmaci antipsicotici atipici sono associati ad un maggiore rischio di mortalità nei pazienti anziani con demenza, ma rimangono ancora dubbi se i rischi differiscono tra i farmaci. Questo avviso è stato ampliato nel 2008 includendo gli antipsicotici convenzionali. Gli autori riportano che, nonostante questi avvertimenti, l'uso di questi farmaci è destinato a proseguire a causa della "continua crescita della popolazione di demenza" e la necessità di un qualche tipo di intervento.


Sui 75.445 ospiti in casa di cura studiati, 6.598 sono morti durante i sei mesi dello studio per cause non connesse al cancro. I pazienti trattati con aloperidolo hanno avuto il doppio del rischio di morte rispetto a quelli trattati con risperidone, mentre quelli che prendevano quetiapina avevano un rischio ridotto. L'effetto dell'aloperidolo era più forte durante i primi 40 giorni di trattamento, ma non è cambiato dopo un aggiustamento della dose. Quasi la metà dei decessi (49%) sono stati registrati come causa di disturbi circolatori, il 10% per disturbi cerebrali e il 15% per disturbi respiratori.


Le caratteristiche dei pazienti sono state corrette per età, sesso, condizione clinica e presenza di malattie fisiche che potevano aumentare il rischio di mortalità, etnia, istruzione e posizione geografica (di Stato Usa), come pure sono state corrette le caratteristiche delle strutture di cura per dimensione, tasso di occupazione, disponibilità di unità per cure speciali, risorse umane, proprietà, caratteristiche degli ospiti e indicatori di qualità.


In conclusione, gli autori suggeriscono che non tutti i farmaci antipsicotici comportano lo stesso rischio di morte nella popolazione anziana. Essi concludono, tuttavia, che "i medici possono prendere in considerazione queste prove quando valutano [...] l'approccio migliore al trattamento dei problemi comportamentali".

In un editoriale che accompagna l'articolo, il dott McCleery del NHS Foundation Trust di Oxford, sostiene che la ricerca futura dovrebbe lavorare per individuare le parti principali e l'efficacia degli interventi non basati su farmaci e come questi possono essere attuati nel modo più semplice ed efficiente possibile.

 

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Riferimento
: Huybrechts KF, et al "Differential risk of death in older residents in nursing homes prescribed specific antipsychotic drugs: population based cohort study" BMJ 2012; 344: e977.

Pubblicato
in Alzheimer's Reading Room il 23 febbriao 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)