Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Proteina nel cervello potrebbe essere bersaglio chiave nel controllo dell'Alzheimer

Domenico Pratico, MDUna proteina recentemente scoperta nel cervello potrebbe svolgere un ruolo chiave nel regolare la creazione di beta amiloide, il principale componente delle placche implicate nello sviluppo dell'Alzheimer, secondo i ricercatori alla Scuola di Medicina della Temple University.

Un gruppo guidato da Domenico Pratico (foto), professore di farmacologia e di microbiologia e immunologia alla Temple, ha scoperto nel cervello, tre anni fa, la presenza della proteina chiamata 12/15-Lipoxygenase.


"Abbiamo scoperto che questa proteina è molto attiva nel cervello delle persone che hanno l'Alzheimer"
, ha detto Pratico. "Ma tre anni fa, non sapevamo il suo ruolo nello sviluppo della malattia".


Dopo due anni di studio, i ricercatori della Temple hanno scoperto che la proteina è in cima a un percorso e controlla una reazione biochimica a catena che fa partire lo sviluppo dell'Alzheimer. Pratico ha detto che la ricerca ha dimostrato che la 12/15-Lipoxygenase controlla il beta secretasi (BACE-1), un enzima che è la chiave per lo sviluppo delle placche amiloidi nei pazienti con Alzheimer. "Per ragioni che non sappiamo ancora, in alcune persone, il 12/15-Lipoxygenase inizia a lavorare troppo", ha detto. "Lavorando troppo, invia il messaggio sbagliato alla beta secretasi, che a sua volta inizia a produrre beta amiloide in eccesso. Questo inizialmente si traduce in disturbi cognitivi, deficit della memoria e, più tardi, con un incremento di placca amiloide".


Il BACE-1 è da tempo un bersaglio biologico per i ricercatori che cercano di creare un farmaco contro l'Alzheimer, ha detto Pratico. Ma poiché si sa poco sul suo funzionamento, non si è riusciti a sviluppare una molecola che raggiunge il cervello e lo blocca. "Ora sappiamo molto meglio come funziona il beta secretasi perché abbiamo scoperto che la proteina 12/15-Lipoxygenase controlla le funzioni del BACE", ha detto. "Non c'è bisogno di puntare direttamente al beta-secretasi in quanto la 12/15-Lipoxygenase è il sistema nel cervello che dice in realtà al BACE di lavorare di più o di meno".


Pratico detto che hanno convalidato la 12/15-Lipoxygenase come bersaglio per un potenziale farmaco o terapia anti-Alzheimer. "Modulando i livelli e l'attività del BACE attraverso il controllo della 12/15-Lipoxygenase, siamopotenzialmente in grado di migliorare la parte cognitiva del fenotipo della malattia e impedire l'accumulo di beta amiloide all'interno dei neuroni, il che alla fine si tradurrà in minori placche", ha detto. "Questo è un meccanismo completamente nuovo per il controllo del BACE".


Pratico ha detto che il suo gruppo ha preso in esame un composto sperimentale che blocca la funzione della 12/15-Lipoxygenase come potenziale terapia per inibire la funzione del BACE nel cervello. Nel loro laboratorio, utilizzando modelli animali, hanno visto la capacità del farmaco di ripristinare alcune funzioni cognitive, così come migliorare l'apprendimento e la capacità di memoria. "C'è qui una opportunità di studiare questa molecola e di sviluppare una molecola ancora più forte per guidare la funzione della 12/15-Lipoxygenase nel cervello", ha detto.


Lo studio è stato finanziato dai National Institutes of Health e dall'Alzheimer's Association.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 


Fonte: Materiale della Temple University, via Newswise.

Riferimento: Jin Chu, Jia-Min Zhuo, Domenico Pratic. Transcriptional regulation of βsecretase-1 by 12/15-lipoxygenase results in enhanced amyloidogenesis and cognitive impairments. Annals of Neurology, 2012; 71 (1): 57 DOI: 10.1002/ana.22625.

Pubblicato in ScienceDaily il 25 Gennaio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)