Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio: Il sostegno tra i coniugi è cruciale per il benessere del caregiver

Un nuovo studio eseguito alla Rice University di Houston (Texas/USA) fa luce sul ruolo critico delle relazioni coniugali nella salute mentale e fisica dei caregiver per i coniugi che hanno la demenza, rivelando che la salute mentale del caregiver migliora notevolmente quando i caregiver si sentono sostenuti, compresi e apprezzati dai loro cari che richiedono cure.

elderly couple holding each other Image by Freepik

La ricerca, guidata da Vincent Lai, dottorando in scienze psicologiche della Rice, ha coinvolto 161 coniugi caregiver, esplorando le sfide uniche che devono affrontare, attraverso analisi dettagliate che comprendevano questionari, valutazioni sanitarie e prelievi di sangue.


I risultati hanno rivelato che i caregiver che hanno riferito una minore soddisfazione nel loro matrimonio hanno avuto una salute mentale e fisica significativamente peggiore. Tuttavia, la percezione del caregiver di essere compreso e apprezzato dal coniuge - anche uno con una ridotta capacità mentale - ha mitigato gli effetti negativi della bassa soddisfazione delle relazioni.


"Abbiamo scoperto che a incidere profondamente sul benessere dei caregiver non sono solo i sentimenti generali riguardo alla relazione coniugale, ma anche la reattività percepita e il supporto del coniuge", ha detto Lai. "Anche se i matrimoni possono cambiare radicalmente quando un coniuge ha la demenza, sentirsi apprezzati e compresi può fare una differenza significativa nella relazione".


I ricercatori hanno riconosciuto che passare al ruolo di caregiver spesso porta nuove sfide, che includono intimità ridotta, difficoltà di comunicazione e stress di bilanciare il caregiving con altri impegni di vita, il che rende molto più importante il supporto dal coniuge che si prende cura.


Nello studio, i ricercatori hanno tenuto conto delle variazioni della gravità della demenza, per essere certi che i loro risultati riflettano una comprensione sfaccettata di come la progressione della malattia influisce sulle esperienze del caregiver. Mentre questa ricerca si è concentrata sulle percezioni attuali dei caregiver delle loro relazioni coniugali, i ricercatori hanno riconosciuto che la soddisfazione coniugale prima della diagnosi di demenza è un'area importante da esplorare in futuro.


"Siamo particolarmente interessati a come evolvono nel tempo le percezioni dei caregiver", ha affermato Chris Fagundes, professore di scienze psicologiche della Rice e autore senior dello studio. "I prossimi passi includono analizzare le coppie a partire dalla diagnosi iniziale di demenza per comprendere meglio come evolvono le dinamiche delle relazioni e come potremmo intervenire presto per supportare i caregiver".


Poiché la popolazione globale invecchia e aumentano le diagnosi di demenza, i ricercatori affermano di sperare che il loro lavoro aiuti a sviluppare programmi che aiutano i caregiver a comprendere e navigare nei cambiamenti nelle loro relazioni e strategie, per favorire interazioni positive e apprezzamento nella dinamica di caregiving.


Sperano anche che venga usato per identificare le strategie per affrontare il peso sia psicologico che biologico della cura, garantendo un supporto completo alla salute del caregiver.


"Comprendendo l'interazione tra qualità delle relazioni e salute, possiamo creare migliori sistemi di supporto per i caregiver, assicurando non solo che forniscano assistenza, ma ricevano anche le cure di cui hanno bisogno", ha affermato Lai.

 

 

 


Fonte: Amy McCaig in Rice University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: VD Lai, [+11], CP Fagundes. Perceived partner responsiveness alters the association between marital distress and well-being in dementia spousal caregivers. Comprehensive Psychoneuroendocrinology, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.