Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cambiamenti inspiegabili nel colesterolo utili a identificare gli anziani a rischio di demenza

cholesterol narrowing artery

Quando gli anziani hanno fluttuazioni significative nei livelli di colesterolo da un anno all'altro, senza cambiamenti nei farmaci, potrebbe esserci un aumento del rischio di sviluppare la demenza o il declino cognitivo, secondo uno studio preliminare presentato il 16-18 novembre 2024 a Chicago, alle Sessioni Scientifiche 2024 dell'American Heart Association, una occasione di scambio globale importante di progressi scientifici, aggiornamenti di pratiche cliniche basate sulla ricerca e sull'evidenza, nella scienza cardiovascolare.


"Le persone anziane con livelli fluttuanti di colesterolo, non correlati all'assunzione di farmaci per abbassare i lipidi, in particolare quelli con grandi variazioni di anno in anno, possono richiedere un monitoraggio più stretto e interventi preventivi proattivi", ha affermato la prima autrice Zhen Zhou PhD, ricercatrice post-dottorato della Monash University di Melbourne, in Australia.


Il progetto attuale ha usato dati ricavati durante e dopo un esperimento con persone iscritte a uno studio clinico randomizzato chiamato ASPirin in Reducing Events in the Elderly (ASPREE), che ha determinato che l'aspirina a basso dosaggio non era efficace per ridurre il rischio di malattie cardiache in adulti australiani e americani. Mentre un terzo di loro stava assumendo farmaci per abbassare il colesterolo, nessuno dei quasi 10.000 partecipanti ha iniziato, fermato o cambiato farmaco per abbassare i lipidi durante il periodo di esame.


Tutti i partecipanti erano adulti relativamente sani senza demenza che avevano avuto il monitoraggio annuale dei livelli di colesterolo. Le prime tre misurazioni del colesterolo prese nello studio ASPREE sono state usate per determinare quanto variavano di anno in anno i livelli lipidici di ogni persona.


Durante quasi sei anni di esame dopo le valutazioni annuali, 509 partecipanti hanno sviluppato demenza e altri 1.760 hanno sviluppato un declino cognitivo senza demenza. Rispetto a coloro che avevano i livelli di colesterolo più stabili, lo studio ha scoperto:

  • Alte fluttuazioni (nel 25% superiore) nel colesterolo totale sono state associate ad aumenti del 60% di demenza e del 23% di declino cognitivo.
  • Il colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL o 'cattivo') e le fluttuazioni totali di colesterolo sono stati associati a un declino significativamente più rapido nei punteggi complessivi dei test di salute cognitiva e nei test che coinvolgono la memoria e la velocità di reazione.
  • Alte fluttuazioni nelle lipoproteine ​​ad alta densità (HDL o 'buono') o nei trigliceridi, non erano associate a demenza o declino cognitivo (I trigliceridi sono il tipo più comune di grasso nel corpo, immagazzinando energia in eccesso dal cibo).


"Abbiamo bisogno di ulteriori studi per capire la relazione tra variabilità del colesterolo e rischio di demenza", ha affermato la Zhou. “I livelli di variabilità del colesterolo sono un fattore di rischio reale, un precursore o un biomarcatore del rischio di demenza? Una possibile spiegazione è che fluttuazioni significative nei livelli di colesterolo totale e LDL possono destabilizzare le placche aterosclerotiche, che sono composte in gran parte da colesterolo LDL. Questa destabilizzazione può aumentare il rischio di crescita e rottura della placca, e di conseguente ostruzione del flusso sanguigno al cervello, che può quindi influire sulla funzione cerebrale".


Lo studio ha avuto alcune limitazioni, che includono il fatto che le letture del colesterolo possono variare per molte ragioni e la connessione tra variabilità del colesterolo e rischio di demenza può essere influenzata da questi fattori non analizzati. Inoltre, i partecipanti allo studio erano per lo più adulti bianchi (96%), quindi i risultati potrebbero non applicarsi alle persone di altri gruppi etnici. Come studio osservazionale, non può dimostrare una relazione causa-effetto tra fluttuazioni del colesterolo e rischio di demenza.


"Se ricerche future confermeranno una relazione causa-effetto, ridurre la variabilità del colesterolo potrebbe essere potenzialmente un obiettivo terapeutico promettente per la demenza", ha affermato la Zhou. "È importante sottolineare che i nostri risultati non dovrebbero essere male interpretati come suggerimento che abbassare il colesterolo attraverso modifiche dello stile di vita o con farmaci che abbassano i lipidi è dannoso per la salute del cervello".

 

 

 


Fonte: American Heart Association (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: American Heart Association’s Scientific Sessions 2024, 16-18 Nov 2024, Chicago.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.