Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuove intuizioni sulla riattivazione delle cellule staminali neurali

Un team internazionale di neuroscienziati ha mostrato per la prima volta che la modifica di una proteina che controlla la crescita cellulare può riattivare le cellule staminali neurali dormienti nei moscerini della frutta, offrendo nuove speranze nella lotta contro le malattie neurologiche.

quiescent neural stem cell by Duke NUSUna singola cellula staminale neurale quiescente con la sua sporgenza cellulare che si estende dal corpo cellulare, dal cervello larvale di Drosophila sei ore dopo la cova larvale, con la membrana in arancione e marcatore nucleare in blu. (Fonte: Mahekta R Gujar)

Un team internazionale di neuroscienziati, guidato dalla Duke-National University of Singapore, ha scoperto un meccanismo che controlla la riattivazione delle cellule staminali neurali, che sono cruciali per la riparazione e la rigenerazione delle cellule cerebrali. La ricerca, pubblicata su Nature Communications, ha un potenziale entusiasmante per far avanzare la comprensione e il trattamento di malattie neurodegenerative diffuse come l'Alzheimer e il Parkinson.


Le cellule staminali neurali sono la fonte delle cellule funzionali primarie del cervello. Dopo lo sviluppo iniziale del cervello, le cellule staminali neurali entrano in genere in uno stato dormiente, per conservare energia e risorse. Si risvegliano solo quando il cervello ne ha bisogno, come dopo una lesione o l'esercizio fisico. Tuttavia, invecchiando, da questo stato dormiente può uscire un minor numero di cellule staminali neurali, portando a varie condizioni neurologiche.


Comprendere come è regolata questa riattivazione è essenziale per lo sviluppo di trattamenti per varie condizioni neurologiche. In questo studio, il team ha scoperto che un gruppo specifico di proteine ​​ha un ruolo essenziale nel 'risveglio' cellule staminali dormienti, attraverso un processo chiamato SUMOilazione. Nella SUMOilazione, una piccola proteina denominata SUMO (small ubiquitin-like modifier, piccolo modificatore di tipo ubiquitina) marca le proteine ​​all'interno di una cellula per influenzare la loro attività e/o funzione.


I ricercatori hanno scoperto che queste proteine SUMO-etichettate innescano la riattivazione delle cellule staminali neurali, permettendo loro di contribuire allo sviluppo e alla riparazione del cervello. Al contrario, in mancanza di proteine ​SUMO, i moscerini della frutta hanno prodotto un fenotipo di tipo microcefalia. Questo è il primo studio a individuare il ruolo esatto della famiglia di proteine SUMO nella riattivazione delle cellule staminali neurali.


Il dott. Gao Yang, ricercatore della Duke-NUS e il primo autore dello studio, ha osservato:

“Abbiamo dimostrato per la prima volta che la famiglia di proteine SUMO ha un ruolo fondamentale nella riattivazione delle cellule staminali neurali e nello sviluppo generale del cervello. Facendo un ulteriore passo avanti, abbiamo anche dimostrato che, quando queste proteine ​​sono assenti, il normale sviluppo neuronale è ostacolato, con i moscerini della frutta che sviluppano un cervello sottodimensionato caratteristico della microcefalia".


Approfondendo gli effetti della SUMOilazione, i ricercatori hanno determinato che regola una proteina chiave in un altro percorso ben noto, chiamato Hippo. Pur essendo noto che il percorso Hippo ha un ruolo cruciale nei processi cellulari come la proliferazione e la morte cellulare e le dimensioni degli organi, conosciamo pochissimi regolatori di questo percorso nel cervello.


Quando è modificata da SUMO, la proteina centrale Warts del percorso Hippo, che limita la crescita cellulare e impedisce la riattivazione delle cellule staminali neurali, diventa meno efficace. Ciò consente alle cellule staminali neurali di crescere e dividersi, formando nuovi neuroni che contribuiscono alla funzione cerebrale.


Il professor Wang Hongyan, direttore esecutivo del programma di ricerca sui disturbi neuroscientifici e comportamentali e autore senior dello studio, ha dichiarato:

"Dato che le proteine ​​SUMO e il percorso Hippo sono altamente conservate nell'uomo, i nostri risultati non sono rilevanti solo per i moscerini della frutta, ma anche per comprendere la biologia umana. Le rotture del processo di SUMOilazione e del percorso Hippo sono legate a varie malattie nell'uomo, che includono il cancro e le malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer e il Parkinson. Le nostre nuove intuizioni sul ruolo della SUMOilazione nel cervello aprono nuove interessanti opportunità per interventi che potrebbero portare a terapie mirate che sfruttano i poteri rigenerativi del corpo".


Il prof. Wang e il suo team avevano dimostrato in precedenza che le cellule staminali neurali del moscerino della frutta sono un modello eccellente per svelare i misteri di quiescenza, riattivazione e rigenerazione neuronale.

 

 

 


Fonte: Duke-NUS (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Y Gao, [+8], H Wang. SUMOylation of Warts kinase promotes neural stem cell reactivation. Nature Comm, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)