Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Codificare l'esperienza umana: come le cellule cerebrali calcolano il flusso di tempo

Ricercatori dell'UCLA affermano che i risultati potrebbero avere implicazioni per migliorare la memoria, le funzioni cognitive e l'intelligenza artificiale

wooden hourglass san clock Image by jigsawstocker on Freepik.com

Uno studio di riferimento condotto all'Università della California di Los Angeles e pubblicato su Nature, ha iniziato a svelare uno dei misteri fondamentali delle neuroscienze: come il cervello umano codifica e dà un senso al flusso di tempo ed esperienze.


Lo studio ha registrato l'attività di singoli neuroni direttamente nell'uomo e ha trovato tipi specifici di cellule cerebrali che sparavano in modo tale da rispecchiare in gran parte l'ordine e la struttura dell'esperienza di una persona. Hanno scoperto che il cervello mantiene questi schemi unici di sparo dopo che l'esperienza è conclusa e può riprodurli rapidamente durante il riposo.


Inoltre, il cervello è anche in grado di usare questi schemi appresi per prepararsi a stimoli futuri a seguito di quell'esperienza. Questi risultati forniscono le prime prove empiriche del modo in cui cellule cerebrali specifiche integrano le informazioni 'cosa' e 'quando' per estrarre e trattenere la rappresentazione delle esperienze nel tempo.


L'autore senior dello studio, dott. Itzhak Fried, direttore di chirurgia dell'epilessia all'UCLA Health e professore di neurochirurgia, psichiatria e scienze biocomportamentali all'UCLA, ha affermato che i risultati potrebbero servire nello sviluppo di dispositivi neuro-protesici per migliorare la memoria e altre funzioni cognitive, e possono avere implicazioni nella comprensione della cognizione del cervello umano da parte dell'intelligenza artificiale:

"Riconoscere i modelli dalle esperienze nel tempo è cruciale per il cervello umano per formare memoria, prevedere potenziali esiti futuri e guidare i comportamenti. Ma il modo in cui questo processo si realizza nel cervello a livello cellulare era ancora sconosciuto ... almeno finora".


Ricerche precedenti, comprese quelle del dottr. Fried, avevano usato registrazioni cerebrali e neuroscansioni per capire come il cervello elabora la navigazione spaziale, mostrando in modelli animali e umani i ruoli cruciali di due regioni del cervello, l'ippocampo e la corteccia entorinale. Le due regioni cerebrali, entrambe importanti nelle funzioni di memoria, interagiscono per creare una 'mappa cognitiva'. I neuroni dell'ippocampo agiscono come 'cellule di posizione', che mostrano quando un animale si trova in una posizione specifica, come segnare una 'X' su una mappa, mentre i neuroni entorinali agiscono come 'cellule di griglia' per fornire una metrica della distanza spaziale.


Ulteriori studi hanno trovato che azioni neurali simili rappresentano esperienze non spaziali come tempo, frequenza sonora e caratteristiche degli oggetti. Una scoperta fondamentale da parte di Fried e dei suoi colleghi è stata quella delle 'cellule concettuali' nell'ippocampo umano e nella corteccia entorinale che rispondono a particolari individui, luoghi o oggetti distinti e sembrano fondamentali per la nostra capacità di memoria.


Per esaminare l'elaborazione cerebrale degli eventi nel tempo, lo studio dell'UCLA ha reclutato 17 partecipanti con epilessia intrattabile, che in precedenza avevano avuto l'impianto di elettrodi in profondità nel cervello per un trattamento clinico. I ricercatori hanno registrato l'attività neurale dei partecipanti durante una procedura complessa che coinvolgeva compiti comportamentali, riconoscimento di schemi e sequenziamento di immagini.


I partecipanti si sono sottoposti a una selezione iniziale durante la quale sono stati ripetutamente mostrati su un computer per circa 40 minuti circa 120 immagini di persone, animali, oggetti e punti di riferimento. A loro è stato poi chiesto di svolgere vari compiti, come determinare se l'immagine era di una persona o no. Le immagini, di cose come attori famosi, musicisti e luoghi, sono state selezionate in parte in base alle preferenze di ciascun partecipante.


In seguito, i partecipanti si sono impegnati in un esperimento trifase in cui hanno svolto compiti comportamentali in risposta a immagini mostrate arbitrariamente su diverse posizioni di un grafico a forma di piramide. Per ciascun partecipante sono state selezionate 6 immagini. Nella prima fase, le immagini sono state visualizzate in un ordine pseudo-casuale, nella successiva l'ordine di immagini era determinato dalla posizione sul grafico piramidale. La fase finale era identica alla prima. Mentre guardavano queste immagini, ai partecipanti è stato chiesto di svolgere vari compiti comportamentali non correlati al posizionamento delle immagini sul grafico piramidale, come determinare se l'immagine mostrava un maschio o una femmina o se una determinata immagine era specchiata rispetto alla precedente.


Nelle loro analisi, Fried e i suoi colleghi hanno scoperto che i neuroni ippocampali-entorinali hanno gradualmente iniziato a modificare e allineare strettamente la loro attività al sequenziamento delle immagini sui grafici piramidali. Questi schemi si sono formati in modo naturale e senza istruzioni dirette ai partecipanti, secondo Fried. Inoltre, i modelli neuronali riflettevano la probabilità di stimoli imminenti e mantenevano i modelli codificati anche dopo il completamento dell'attività.


I primi autori dello studio sono Pawel Tacikowski, Guldamla Kalendar e Davide Ciliberti.


"Questo studio ci mostra per la prima volta che il cervello usa meccanismi analoghi per rappresentare informazioni di tipo apparentemente molto diverso: spazio e tempo", ha detto Fried. "Abbiamo dimostrato a livello neuronale che queste rappresentazioni delle traiettorie degli oggetti nel tempo sono incorporate dal sistema ippocampo-entorinale umano".

 

 

 


Fonte: Will Houston in University of California - Los Angeles (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: P Tacikowski, [+2], I Fried. Human hippocampal and entorhinal neurons encode the temporal structure of experience. Nature, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)