Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo algoritmo di AI determina l'«età istopatologica» del cervello e la possibilità di ammalarsi

Histopathologic brian age Markx et alFonte: Markx et al.

Le potenti capacità predittive dell'intelligenza artificiale (AI) forniscono ai neuroscienziati informazioni preziose per la ricerca sulle malattie cerebrali come il morbo di Alzheimer (MA) e altri disturbi. Un nuovo studio eseguito al Mount Sinai di New York, pubblicato su Acta Neuropatologica, svela un modello di AI ad apprendimento profondo chiamato 'HistoAge', che vede le aree cerebrali suscettibili ai cambiamenti legati all'età e prevede l'età alla morte dal tessuto cerebrale umano, attraverso maggiori intuizioni sul meccanismo che sottende le neurodegenerazioni.


"I nostri risultati indicano che l'età istopatologica del cervello è una metrica potente e indipendente per comprendere i fattori che contribuiscono all'invecchiamento del cervello", ha scritto l'autore senior Andrew McKenzie MD/PhD responsabile della ricerca del Mount Sinai.


Mentre invecchia, il cervello umano subisce una serie di cambiamenti. Secondo il National Institute on Aging, questi cambiamenti cerebrali possono includere aumento di infiammazione, riduzione del flusso sanguigno, compromissioni delle comunicazioni neuronali in alcune aree e persino restringimento, che possono influire su complesse attività mentali e apprendimento.


Il numero di anziani nella popolazione mondiale è in aumento, e perciò è importante comprendere le differenze tra invecchiamento cerebrale sano e malato. L'OMS stima che 1 persona su 6 a livello globale sarà over-60 entro il 2030 ed entro il 2050, tale stima indica in 2,1 miliardi gli over-60 in tutto il mondo e il triplo degli over-80 dal 2020 al 2050.


"Le immagini istopatologiche forniscono una vasta gamma di dati patologici a livello cellulare che possono essere sfruttati per costruire modelli di apprendimento profondo che valutano l'accelerazione dell'invecchiamento", hanno scritto i ricercatori.


L'istopatologia è lo studio dei cambiamenti anatomici nel tessuto malato usando un microscopio, spesso a fini diagnostici. Per la diagnosi di cancro e altre malattie complesse, le immagini istopatologiche a livello intero sono riconosciute come strumento clinico ideale. Per condurre questo studio, i ricercatori hanno addestrato un algoritmo di AI su oltre 680 immagini digitalizzate a livello intero di sezioni di ippocampo post mortem da donatori di cervello umano con un'età media alla morte di 85 anni.


"È noto che l'ippocampo è coinvolto sia nell'invecchiamento cerebrale che nelle malattie neurodegenerative dipendenti dall'età ed è quindi una regione anatomica ideale per questa analisi", hanno scritto i ricercatori.


L'ippocampo è una regione cerebrale ampiamente studiata, anche perché è una delle aree colpite dal MA. Nella neuroanatomia, l'ippocampo, parte del lobo limbico, si trova nella parte temporale della corteccia cerebrale associata all'apprendimento e alla memoria. La sua forma ricorda un cavalluccio marino, da cui prende il nome. Gli scienziati del Mount Sinai hanno usato un modello di AI che consiste in una 'rete di grafico convoluzionale' (GCN, graph convolutional network), una classe di reti neurali artificiali per l'apprendimento automatico dei grafici.

[...]

Per comprendere l'accelerazione dell'invecchiamento del cervello, i ricercatori hanno calcolato la differenza tra l'età prevista del modello AI e l'età effettiva. Il modello AI è stato in grado di prevedere l'età alla morte in base alla composizione cellulare del tessuto cerebrale con una precisione media di 5,45 anni e fungere da possibile biomarcatore digitale per potenziali malattie e disturbi cerebrali, identificando le aree cerebrali vulnerabili.


I ricercatori hanno confrontato i risultati di HistoAge con un biomarcatore comunemente usato per l'invecchiamento, la metilazione del DNA umano, che è un meccanismo epigenetico che regola l'espressione genica e la differenziazione dei tessuti. I cambiamenti epigenetici possono influenzare le espressioni geniche e causare condizioni da trattare con farmaci.


Gli scienziati hanno condotto una stima istopatologica dell'età del cervello su un set di dati indipendente di oltre 250 individui. Hanno scoperto una forte correlazione tra compromissione cognitiva e accelerazione di HistoAge, che ha surclassato le accelerazioni basate sulla metilazione del DNA.


"Abbiamo scoperto che l'accelerazione dell'età istopatologica del cervello aveva associazioni significative con esiti clinici e patologici che non possono essere scoperte con misure basate sull'epigenetica", hanno riferito gli scienziati del Mount Sinai.


L'accelerazione dell'HistoAge ha avuto associazioni significative con malattie cerebrovascolari, diverse metriche di tau fosforilato plasmatico (p-tau) e la compromissione cognitiva, secondo i ricercatori. Con l'AI ad apprendimento profondo applicato, i ricercatori del Mount Sinai hanno creato uno strumento quantitativo che fornisce preziose informazioni sull'invecchiamento cerebrale e sullo sviluppo delle malattie neurodegenerative, che in futuro potranno aiutare ad accelerare nuovi trattamenti per le malattie cerebrali legate all'età.

 

 

 


Fonte: Cami Rosso su Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: GA Marx, et al. Histopathologic brain age estimation via multiple instance learning. Acta Neuropathol, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.