Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

Candida albicans Y tambe CC BY SA 3Candida albicans al microscopio (Fonte: Wikipedia Y tambe CC BY SA 3)

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche come il morbo di Alzheimer (MA), ma c'è una comprensione limitata di come questi microbi comuni potrebbero essere coinvolti nello sviluppo di queste condizioni.


Lavorando con modelli animali, i ricercatori del Baylor College of Medicine di Houston nel Texas e le istituzioni che hanno collaborato, hanno scoperto che il fungo Candida albicans entra nel cervello, attiva due meccanismi separati nelle cellule cerebrali che ne promuovono l'eliminazione e, importante per capire lo sviluppo del MA, genera peptidi simili all'amiloide-beta (Aβ), frammenti di proteine tossiche della proteina precursore amiloide che sono considerati centrali nello sviluppo del MA.


"Il nostro laboratorio ha anni di esperienza nello studio dei funghi, quindi abbiamo iniziato a studiare la connessione tra C. albicans e MA in modelli animali", ha affermato l'autore senior dott. David Corry, professore di patologia, immunologia e medicina del Baylor. "Nel 2019, abbiamo riferito che il C. albicans entra nel cervello, dove produce cambiamenti molto simili a quelli che si vedono nel MA. L'attuale studio estende quel lavoro per capire i meccanismi molecolari".


“La nostra prima domanda è stata: come entra il C. albicans? Abbiamo scoperto che produce enzimi chiamati proteasi aspartiche secrete (Sap, secreted aspartic proteases) che rompono la barriera emato-encefalica, dando al fungo l'accesso al cervello, dove provoca danni"
, ha affermato il primo autore Dr. Yifan Wu, post-dottorato del laboratorio Corry.


Successivamente, i ricercatori si sono chiesti come viene realmente eliminato il fungo dal cervello. Corry e i suoi colleghi avevano dimostrato in precedenza che un'infezione cerebrale di C. albicans si risolve completamente nei topi altrimenti sani dopo 10 giorni. In questo studio, apparso su Cell Reports, hanno riferito che ciò si è verificato grazie a due meccanismi innescati dal fungo nelle cellule cerebrali chiamate microglia.


"Gli stessi Sap che il fungo usa per rompere la barriera emato-encefalica abbattono anche la proteina precursore amiloide in peptidi simili all'Aβ", ha detto Wu. "Questi peptidi attivano le cellule cerebrali microglia attraverso un recettore della superficie cellulare chiamato recettore Toll-like 4, che mantiene basso il carico dei funghi nel cervello, ma non elimina l'infezione".


Il C. albicans produce anche una proteina chiamata candidalisina, che si lega anch'essa alle microglia tramite un recettore diverso, il CD11b.


"L'attivazione delle microglia mediata dalla candidalisina è essenziale per l'eliminazione del Candida dal cervello", ha detto Wu. "Se rimuoviamo questo percorso, i funghi non sono più eliminati efficacemente dal cervello".


"Questo lavoro contribuisce potenzialmente a un nuovo importante pezzo del puzzle per quanto riguarda lo sviluppo del MA"
, ha detto Corry. “La spiegazione attuale per questa condizione è che è principalmente il risultato dell'accumulo di peptidi tossici simili all'Aβ nel cervello, che porta alla neurodegenerazione. Il pensiero dominante è che questi peptidi sono prodotti endogeni, le nostre proteasi cerebrali abbattono le proteine precursori amiloidi che generano i peptidi Aβ tossici".


Qui, i ricercatori mostrano che i peptidi simili all'Aβ possono essere generati anche da una fonte diversa: C. albicans. Questo fungo comune, che è stato rilevato nel cervello delle persone con MA e altri disturbi neurodegenerativi cronici, ha una propria serie di proteasi che possono generare gli stessi peptidi simili all'Aβ che il cervello può generare in modo endogeno.


"Proponiamo che gli aggregati cerebrali che caratterizzano le condizioni neurodegenerative associate al Candida, come il MA, il Parkinson e altre, possano essere generate sia intrinsecamente dal cervello che dal C. albicans", ha detto Corry. "Questi risultati sui modelli animali giustificano ulteriori studi per valutare il ruolo del C. albicans nello sviluppo del MA nelle persone, che potrebbero potenzialmente portare a strategie terapeutiche innovative".

 

 

 


Fonte: Homa Warren in Baylor College of Medicine (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Y Wu, [+18], DB Corry. Toll-like receptor 4 and CD11b expressed on microglia coordinate eradication of Candida albicans cerebral mycosis. Cell Reports, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)