Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ecco come ripetute lesioni cerebrali traumatiche contribuiscono all'Alzheimer

mechanism linking rTBI and AD related neurodegenerationSchema del meccanismo che collega TBI ripetute alla neurodegenerazione correlata all'Alzheimer. (Fonte: He Zhuohao)

Le cause del morbo di Alzheimer (MA) non sono chiare e gli interventi per la malattia sono molto limitati. Tuttavia, dei ricercatori guidati dal Prof. Zhuohao He dell'Istituto di Chimica Organica di Shanghai della Chinese Academy of Sciences, in collaborazione con ricercatori di tutto il mondo, hanno recentemente proposto una nuova strategia di intervento in alcune malattie neurodegenerative, compreso il MA, in base a una comprensione migliore dei meccanismi della malattia.


Il MA è la causa più comune di demenza. I depositi proteici sono il segno distintivo suo e di molte delle altre malattie neurodegenerative correlate. L'onere dei depositi si correla bene con la progressione della malattia nei pazienti. La stragrande maggioranza di questi casi di malattia è sporadica e non ha una causa genetica ovvia evidente. È fondamentale chiarire le cause che portano alla patogenesi proteica e alla neurodegenerazione per la diagnosi precoce e l'intervento di MA e delle altre malattie devastanti correlate.


Degli studi hanno indicato che le persone con lesioni cerebrali traumatiche ripetute (rTBI), come i giocatori di football americano, di rugby e i pugili, hanno una maggiore incidenza nello sviluppo della patogenesi proteica correlata al MA, che includono patologie tau e TDP-43. Quindi le rTBI sono considerate un fattore di rischio per tali malattie neurodegenerative. Tuttavia, fino ad ora non sono state trovate evidenze sperimentali del legame diretto e dei meccanismi sottostanti. 


L'attuale studio, pubblicato su Science Translational Medicine, aiuta a spiegare perché le persone che subiscono frequenti commozioni cerebrali hanno un rischio più elevato di sviluppare la demenza correlata al MA. Mostra che le rTBI non solo promuovono dall'inizio la patogenesi della tau, ma facilitano anche la trasmissione patologica di tau esistente e la sua diffusione in vari topi modello della malattia.


In particolare, i ricercatori hanno dimostrato che la rottura dei microtubuli assonali è uno dei meccanismi molecolari alla base della patogenesi e della neurodegenerazione della proteina, indotta da rTBI.


Di conseguenza, i ricercatori suggeriscono che mantenere in modo appropriato la stabilità dei microtubuli assonali, ad esempio attraverso un composto stabilizzante per microtubuli che riesce a penetrare nel cervello, potrebbe ridurre il danno ai microtubuli indotto da rTBI, l'accumulo di proteine, la degenerazione dei tessuti e i deficit comportamentali.

 

 

 


Fonte: Chinese Academy of Sciences (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: X Zhao, [+20], Z He. A microtubule stabilizer ameliorates protein pathogenesis and neurodegeneration in mouse models of repetitive traumatic brain injury. Science Translational Medicine,13 Sep 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.