L'ipotesi delinea la necessità di ulteriori ricerche che identifichino e trattino perdite di fluido cerebrospale in chi ha una storia di lesioni cerebrali traumatiche per vedere se i sintomi della demenza possono essere migliorati
Le perdite del liquido cerebrospinale (CSF) possono essere uno dei meccanismi che collegano la lesione cerebrale traumatica (TBI) con la demenza, secondo un'ipotesi recentemente pubblicata in Alzheimer's & Dementia: Translational Research & Clinical Interventions.
Le lesioni cerebrali traumatiche sono fortemente associate ad un aumento del rischio di demenza. Sfortunatamente, i percorsi esatti alla base di questa relazione non sono chiari e questa mancata conoscenza rende difficile creare strategie preventive per supportare i pazienti con TBI.
Le perdite di CSF sono associate a una riduzione della galleggiabilità cerebrale e alla comparsa di cedimento cerebrale sulla risonanza magnetica. Un rilassamento grave del cervello può causare sintomi che imitano quelli della variante comportamentale della demenza frontotemporale (bvFTD), un tipo di demenza ad esordio precoce.
Una ricerca recente di Schievink e colleghi ha scoperto che un tipo di perdita di CSF spinale chiamata 'fistola venosa-CSF' è comune tra i pazienti con sintomi di bvFTD. Una volta identificata attraverso una tecnica di scansione specializzata chiamata 'mielografia a sottrazione digitale', la correzione chirurgica della perdita ha comportato la risoluzione dei sintomi di demenza tra tutti e 9 i pazienti studiati, che avevano sindrome da rilassamento del cervello frontotemporale.
"Quando ho letto lo studio di Schievink, si è accesa una luce nella mia testa", dice l'autrice senior prof.ssa Esme Fuller-Thomson, direttrice dell'Institute of Life Course and Aging dell'Università di Toronto e prof.ssa nella facoltà lavoro sociale e nel dipartimento di medicina di famiglia e di comunità. "Mi sono chiesta se queste perdite del CSF possono contribuire in modo importante al legame ben assodato tra TBI e demenza. Il motivo per cui questo è così interessante è che, se questa ipotesi è vera, è possibile che il trattamento della perdita possa mitigare i sintomi della demenza in alcuni pazienti con una storia di TBI".
Le perdite di CSF sono identificate in circa l'1-3% degli adulti con TBI. I sintomi di perdite gravi di CSF includono mal di testa, mancanza di equilibrio e ipersonnolenza. Mentre molte perdite di CSF possono risolversi da sole, quelle più grandi possono richiedere una legatura chirurgica attraverso una procedura non molto invasiva. Identificare la fonte di perdite del CSF può essere difficile, ma possono essere utili delle modalità di scansioni specializzate, come la mielografia a sottrazione digitale usata da Schievink e colleghi.
"Speriamo che altri ricercatori siano altrettanto incuriositi dalla potenziale importanza delle perdite del CSF nell'associazione tra TBI e demenza, e che siano condotte ulteriori ricerche per esplorare questa associazione", afferma la coautrice Judy Deng, farmacista dell'Università di Toronto.
La Fuller-Thomson aggiunge:
"Questa ipotesi è, ovviamente, molto ipotetica e abbiamo bisogno di molte più ricerche per determinare se può essere in qualche modo promettente".
Fonte: University of Toronto via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: ZhiDi Deng, E Fuller-Thomson. Could cerebrospinal fluid leak contribute to the link between traumatic brain injury and dementia? Alzh & Dem: Trans Res & Clin Interv, 19 Sep 2023, DOI
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