Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperta protezione contro l'aggregazione delle proteine

C elegans upper body with protioen aggregatesTesta di 2 vermi C.elegans, con aggregati proteici visibili nella faringe in condizioni di controllo (fluorescenza gialla, a sinistra) e senza aggregati per la pulizia eseguita dal meccanismo SAPA (a destra).

I ricercatori dell'Istituto Babraham di Cambridge (GB) e del Centro tedesco per le malattie neurodegenerative (DZNE) hanno identificato un meccanismo di supporto al controllo della qualità delle proteine che impedisce gli effetti tossici dell'aggregazione proteica in tessuti specifici quando falliscono i normali metodi di monitoraggio molecolare.


Comprendendo come i diversi tessuti affrontano l'accumulo di proteine, questa ricerca potrebbe accelerare l'identificazione di modi per proteggere i tessuti vulnerabili all'accumulo di proteine, magari affrontando sia gli aggregati di proteine associati alla malattia che quelli dipendenti dall'età che accelerano il declino funzionale dei tessuti.


Proprio come le fabbriche identificano oggetti difettosi che escono dalla linea di produzione, le cellule usano meccanismi diversi per monitorare la produzione, la piegatura e l'accumulo di proteine. Durante l'invecchiamento alcune proteine diventano inclini all'accumulo a causa del loro ripiegamento errato e del declino dei loro meccanismi di controllo della qualità. I ciuffi proteici chiamati aggregati causano problemi per il normale funzionamento dell'organismo.


Questo aumento dell'accumulo di proteine non è distribuito uniformemente in tutto il corpo e alcuni tessuti hanno maggiori probabilità di accumulare aggregati rispetto ad altri; ad esempio le placche amiloidi che si accumulano nel cervello nell'Alzheimer. È tuttora poco chiaro cosa guida la vulnerabilità o la resistenza specifica di ogni tessuto all'aggregazione delle proteine.


Studiando l'accumulo di proteine nel verme nematode C.elegans la dott.ssa Della David e il suo team hanno scoperto che anche quando i meccanismi tipici di controllo della qualità delle proteine erano interrotti, c'erano bassi livelli di aggregazione delle proteine nell'organo nutritivo dei topi invecchiati (la faringe), rispetto alle pareti del corpo.


I loro esperimenti hanno rivelato un meccanismo specifico per tessuto che hanno chiamato 'salvaguardia contro l'aggregazione proteica' (SAPA, safeguard against protein aggregation), che si attiva quando altri meccanismi di controllo della qualità delle proteine sono difettosi. Quando è stato attivato, questo meccanismo ha alleviato la proteotossicità e ha parzialmente ripristinato la funzione faringea.


La dott.ssa Della David, leader del gruppo nel programma di ricerca sulla segnalazione del Babraham Institute, spiega:

“Gli organismi hanno una serie di meccanismi di controllo presenti in tutti i tessuti, che si occupano dell'accumulo di proteine difettose. In questo lavoro abbiamo identificato un nuovo meccanismo di controllo specifico per tessuto.

"Questo meccanismo di sicurezza viene innescato quando i meccanismi di controllo convenzionali sono compromessi e siamo entusiasti della sua scoperta perché rivela un ulteriore livello di protezione che può essere indotto per proteggere i tessuti in tempi di stress, fermando volutamente l'aggregazione proteica e ripristinando la funzione dell'organo".


Ma come viene raggiunta questa specificità? Per prevenire l'aggregazione proprio nella faringe, il meccanismo di sicurezza si basa su un percorso specifico e sottovalutato costituito dal sistema di smaltimento della spazzatura delle cellule chiamato 'degrado lisosomiale indipendente dalla macroautofagia' (macroautophagy-independent lysosomal degradation).


Usa sorprendentemente anche fattori precedentemente non correlati alla gestione dell'aggregazione proteica, ma noti per essere coinvolti nella risposta dell'ospite ad agenti patogeni naturali che colpiscono specificamente il tratto digestivo.


Il team ha continuato scoprendo il modo in cui il meccanismo SAPA impedisce l'accumulo di proteine. Tracciando attentamente la produzione di una proteina aggregata e le dinamiche di aggregazione, il team ha scoperto che il meccanismo recentemente scoperto riconosce ed elimina le proteine appena sintetizzate prima che possano formare grandi aggregati.


La dott.ssa David conclude:

"Un grande enigma nei nostri sforzi per comprendere le malattie neurodegenerative è il motivo per cui particolari aree del cervello mostrano aggregati e altri no. L'esistenza di meccanismi protettivi locali potrebbe aiutare a spiegare perché alcune aree cerebrali sono più resistenti all'aggregazione proteica.

"Più ampiamente, la nostra ricerca fondamentale in quest'area è importante per informare gli interventi terapeutici per le malattie dell'aggregazione proteica, nonché i modi per prevenire l'aggregazione proteica indesiderata che avviene con l'età".

 

 

 


Fonte: Babraham Institute (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: R Jung, [+10], DC David. A safety mechanism enables tissue-specific resistance to protein aggregation during aging in C. elegans. PLOS Biology, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)