I casi gravi di Covid-19 che si traducono in infezioni, ricoveri e decessi, sono significativamente più probabili nei pazienti con cancro e morbo di Alzheimer (MA), secondo due nuovi studi di ricercatori della Case Western Reserve University.
Le persone con queste malattie sono spesso più suscettibili alle infezioni in generale, spiegano i ricercatori, e sono anche tra i più vulnerabili della popolazione a esiti sanitari gravi dalle infezioni del Covid-19. Gli studi arrivano mentre il totale di decessi da Covid-19 negli Stati Uniti ha superato il milione da quando è iniziata la pandemia.
Tassi di infezione grave dei malati di cancro
Il primo studio, pubblicato di recente nel Journal of American Medical Association (JAMA) Oncology, ha analizzato le cartelle cliniche elettroniche per tracciare il numero di infezioni da covid-19, ricoveri e tassi di mortalità tra i pazienti vaccinati con cancro.
Una 'infezione grave o di svolta' (breakthrough infection) si ha quando una persona completamente vaccinata contrae il Covid-19, secondo i Centri Controllo e Prevenzione Malattie (CDC).
Il team di ricerca ha contato le persone con la diagnosi dei 12 tipi più comuni di cancro: polmone, seno, colon-retto, vescica, fegato, endometriale, pelle, prostata, tiroide e sangue. Questi individui hanno ricevuto il vaccino Covid-19 tra dicembre 2020 e novembre 2021 e non erano stati precedentemente infettati. Il gruppo di controllo consisteva in partecipanti vaccinati senza cancro.
I ricercatori hanno confrontato le infezioni Covid-19 gravi tra i partecipanti con e senza cancro, abbinati per comorbidità, determinanti sociali di salute, età, genere e altri dati demografici. Il team ha analizzato le cartelle di oltre 636.000 pazienti vaccinati, tra cui oltre 45.000 persone vaccinate con cancro.
"Questo studio ha mostrato un aumento significativo dei rischi di infezione grave da Covid-19 nei pazienti vaccinati con cancro, in particolare quelli sottoposti a cure attive del cancro, con marcate variazioni tra specifici tipi di cancro", ha affermato Rong Xu, professore di informatica biomedica alla Case Western e coautrice di questo studio.
Il team ha trovato:
- Il rischio complessivo di infezioni gravi nelle persone vaccinate con cancro era del 13,6%, rispetto al 4,9% per le persone vaccinate senza cancro.
- Il rischio più alto di infezioni gravi era nelle persone con carcinoma pancreatico (24,7%), carcinoma epatico (22,8%), carcinoma polmonare (20,4%) e carcinoma del colon-retto (17,5%).
- I tumori con un rischio minor di infezioni gravi includevano tiroide (10,3%), endometriale (11,9%) e al seno (11,9%).
- Il rischio complessivo di ricovero in ospedale a seguito di un'infezione grave nei partecipanti allo studio con cancro era del 31,6%, rispetto a un tasso del 3,9% in quelli senza cancro.
- Il rischio di morte è stato del 6,7% a seguito di un'infezione grave, rispetto all'1,3% nei pazienti senza cancro.
“Le infezioni gravi nei pazienti con cancro erano associate a rischi significativi e sostanziali di ricoveri e mortalità. Questi risultati sottolineano la necessità per i pazienti con cancro di mantenere la pratica di mitigazione, in particolare con l'emergere di diverse varianti di virus e con l'immunità decrescente dei vaccini", ha affermato la Xu.
Esiti sanitari nei pazienti con MA a seguito di infezione da Covid-19
In un secondo studio separato, pubblicato di recente su Alzheimer's & Dementia, i ricercatori hanno analizzato i dati elettronici sanitari per esaminare il tasso di incidenza delle infezioni di Covid-19 gravi in chi aveva la diagnosi di alcuni sottotipi di demenza.
I ricercatori hanno scelto di esaminare i dati sui casi di Covid-19 gravi in quelli con demenza perché, anche se i vaccini sono efficaci, sono possibili infezioni gravi e gli anziani con demenza sono sotto-rappresentati negli studi clinici dei vaccini. Ad esempio, nella sperimentazione clinica per il vaccino Pfizer-Biontech, l'età media per i 37.706 partecipanti era di 52 anni e includeva solo 18 persone con demenza (0,05%), secondo lo studio.
I ricercatori hanno esaminato dati sanitari elettronici anonimi di oltre 262.847 over-65 vaccinati tra dicembre 2020 e agosto 2021, che non avevano l'infezione prima di essere vaccinati. Di quel numero, 2.764 persone avevano la diagnosi di Alzheimer, 1.244 di demenza vascolare, 259 di demenza da corpi di Lewy, 229 di demenza frontotemporale e 4.385 di lieve decadimento cognitivo.
I ricercatori hanno confrontato i rischi complessivi di infezioni gravi dei pazienti di demenza vaccinati con quelli senza alcun danno cognitivo. I pazienti vaccinati con demenza avevano un rischio complessivo di infezioni gravi che vanno dal 10,3% per l'Alzheimer al 14,3% per la demenza da corpi di Lewy, significativamente superiore al 5,6% degli anziani vaccinati senza demenza.
"I pazienti con demenza hanno un tasso di infezioni gravi dopo la vaccinazione che è significativamente più elevato rispetto ai pazienti della stessa età e con fattori di rischio diversi dalla demenza", ha affermato Pamela Davis, prof.ssa di ricerca della Facoltà di Medicina. “Pertanto, è necessaria una continua vigilanza, anche dopo la vaccinazione, per proteggere questa popolazione vulnerabile. I caregiver dovrebbero considerare la mascherina continua e il distanziamento sociale, nonché i vaccini booster per proteggere questi individui".
Fonte: Case Western Reserve University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti:
- William Wang, ...[+2], Nathan Berger. Breakthrough SARS-CoV-2 Infections, Hospitalizations, and Mortality in Vaccinated Patients With Cancer in the US Between Dec 2020 and Nov 2021. JAMA Oncol. 8 April 2022, DOI
- Lindsey Wang, ...[+2], Rong Xu. COVID-19 breakthrough infections and hospitalizations among vaccinated patients with dementia in the United States between December 2020 and August 2021. Alzheimer's & Dementia, 13 Apr 2022, DOI
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