Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Analisi di biomarcatori nel plasma potrebbe migliorare la precisione della diagnosi di Alzheimer

I ricercatori della Mayo Clinic hanno identificato una nuova serie di indicatori molecolari nel plasma del sangue. Questa scoperta potrebbe portare allo sviluppo di migliori test diagnostici per il morbo di Alzheimer (MA), la forma più comune di demenza, che colpisce 6,2 milioni di persone negli USA.

blood cells


Lo studio della Mayo Clinic, pubblicato in eBioMedicine, è il primo a concentrarsi sulle molecole di RNA nel plasma come biomarcatori per il MA negli afroamericani, la popolazione con il rischio più alto di sviluppare la malattia. Questo approccio ha permesso ai ricercatori di individuare molecole specifiche nel plasma che potrebbero fungere da biomarcatori per confermare una diagnosi in questa popolazione.


Lo studio si è basato sulla ricerca precedente che aveva identificato i fattori di rischio genetico per il MA e aveva assodato che le molecole di RNA nel plasma sanguigno potrebbero potenzialmente essere usate come biomarcatori. Nello studio, i ricercatori hanno esaminato le molecole di RNA messaggero del plasma del sangue di 151 afroamericani diagnosticati con MA e 269 afroamericani diagnosticati come cognitivamente deteriorati dai punteggi di zero della scala Clinical Dementia Rating.


I ricercatori hanno scoperto che quando, nei loro modelli statistici, tenevano conto dei livelli plasmatici di 6 molecole di RNA messaggero (codificati dai geni CLU, APP, CD14, ABCA7, AKAP9 e APOE), la loro capacità di identificare con precisione i partecipanti con diagnosi di MA migliorava dell'8%. I ricercatori spiegano che questo è un miglioramento, rispetto ai modelli statistici che tengono conto solo della presenza di fattori di rischio noti, come età, sesso e presenza dell'allele 4 dell'APOE, un gene noto per aumentare il rischio di MA.


I ricercatori prevedono che questa scoperta può portare a un rilevamento più accurato del MA per tutti, in particolare per le persone e per le comunità con un rischio più grande.


"Avere un insieme completo di biomarcatori da usare per l'identificazione aiuterà a rilevare prima il MA, e contribuirà anche alle strategie di intervento che possono ritardare e mitigare l'inizio della malattia"
, afferma Joseph Reddy PhD, ricercatore della Mayo Clinic e primo autore. "Questo potrebbe essere particolarmente rilevante per gli afroamericani, una popolazione sotto-rappresentata nella ricerca sul MA, che erano al centro di questo studio".


I ricercatori prevedono che questa scoperta potrà contribuire allo sviluppo di opzioni di individuazione più accessibili e poco invasive, consentendo una migliore gestione della malattia.


"Molti test di selezione per il MA potrebbero non essere accessibili a tutti i pazienti, a causa del costo o della mancanza di disponibilità nelle strutture sanitarie della loro area"
, afferma Minerva Carrasquillo PhD, neurogenetista della Mayo Clinic e autrice senior. "Alcuni test si basano su tecniche complesse di scansione o su prelievi di fluido cerebrospinale dal paziente. Un campione plasmatico richiede solo un prelievo di sangue, una procedura di routine nella maggior parte degli ambienti clinici".


I ricercatori indicano che la ricerca futura si concentrerà sull'identificazione di ulteriori biomarcatori genetici nel plasma sanguigno che possono migliorare l'accuratezza dei test diagnostici per il MA.

 

 

 


Fonte: Caitlin Doran in Mayo Clinic (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Joseph Reddy, J Jin, SJ Lincoln, CCG Ho, JE Crook, X Wang, KG Malphrus, T Nguyen, N Tamvaka, MT Greig-Custo, JA Lucas, NR Graff-Radford, N Ertekin-Taner, Minerva Carrasquillo. Transcript levels in plasma contribute substantial predictive value as potential Alzheimer's disease biomarkers in African Americans. eBioMedicine, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.