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Fare sport da incinta protegge il figlio dalle malattie neurodegenerative a lungo termine

Se sei incinta, ecco un altro motivo per fare esercizio: si riduce la possibilità che il tuo nuovo bambino sviluppi malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer, più tardi nella vita.

Il rapporto di una nuova ricerca pubblicata online su The FASEB Journal mostra che i topi allevati per sviluppare una malattia neurodegenerativa più o meno equivalente all'Alzheimer hanno mostrato un minor numero di segni della malattia e della plasticità del cervello più tardi nella vita, quando le loro madri si erano esercitate regolarmente rispetto a quelli le cui madri non avevano fatto alcun esercizio.

"Questa ricerca fornisce una logica sperimentale per gli effetti benefici degli stimoli comportamentali vissuti dalla madre incinta che interessano lo stato di salute di un bambino ancora non nato. Le alterazioni epigenetiche (alterazioni nell'espressione genica e proteica causate da meccanismi diversi dai cambiamenti nella sottostante sequenza del DNA) forniscono un meccanismo più probabile con il quale le madri avrebbero potuto trasferire la propria esperienza comportamentale alla loro progenie", ha detto Kathy Keyvani, MD, ricercatrice coinvolta nel lavoro all'Istituto di Patologia e Neuropatologia dell'Ospedale Universitario di Essen a Essen in Germania. "Una migliore comprensione dei percorsi sottostanti può produrre un trattamento nuovo e / o strategie di prevenzione per l'Alzheimer e portare un quadro più chiaro nel legame affascinante tra cervello e comportamento".

Per fare questa scoperta, Keyvani e colleghi hanno accoppiato topi maschi che esprimono una forma mutante del gene APP che si trova in alcuni pazienti di Alzheimer con una femmina sana di topo selvatico. Dopo lo svezzamento, figli sani e "malati di Alzheimer" sono stati tenuti in gabbie standard per cinque mesi. I cervelli dei topi sono stati esaminati per trovare i segni della malattia poco dopo.

I topi "malati di Alzheimer", le cui madri correvano su una ruota facendo esercizio fisico durante la gravidanza avevano un minor numero di placche beta-amiloide, placche di dimensioni più piccole, una minore infiammazione, meno stress ossidativo, e un migliore funzionamento della rete vascolare rispetto a quelli le cui madri non hanno fatto esercizio. Inoltre, i topi le cui madri avevano corso sulla ruota hano mostrato anche una migliore regolazione delle molecole correlate alla plasticità, che sono indicatori di maggiori e migliori collegamenti tra le cellule nervose.

"Nessuno resiste ai benefici per la salute dell'esercizio", ha detto Gerald Weissmann, MD, editore capo di The FASEB Journal, "e questa ricerca conferma che ragionevoli allenamenti possono avere una vita di benefici per la nostra prole. Sia che si lavori a casa o si vada in palestra, si dovrebbe farlo per il bene della propria salute e quella dei figli".

 

 

 


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Fonte: Materiale della Federazione delle Società Americane di Biologia Sperimentale, via EurekAlert!, un servizio di AAAS.

Riferimento: A. Herring, A. Donath, M. Yarmolenko, E. Uslar, C. Conzen, D. Kanakis, C. Bosma, K. Worm, W. Paulus, K. Keyvani. Exercise during pregnancy mitigates Alzheimer-like pathology in mouse offspring. The FASEB Journal, 2011; DOI: 10.1096/fj.11-193193.

Pubblicato in ScienceDaily il 26 Settembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

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