Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuova mutazione genetica causa della forma di demenza frontotemporale

Ricercatori nord americani guidati da neuroscienziati della Mayo Clinic in Florida hanno trovato una anomalia genetica che, dicono, è la più comune causa di due forme familiari differenti ma correlate di malattie neurodegenerative: demenza frontotemporale (FTD) e sclerosi laterale amiotrofica (SLA), conosciuta anche come morbo di Lou Gehrig.

Nel numero del 21 settembre online di Neuron, dicono che una mutazione insolita (una breve sequenza di DNA ripetuta centinaia di migliaia di volte) è stata trovata in quasi il 12 per cento dei campioni studiati di FTD familiare e in oltre il 22 per cento di SLA familiare.

Il difetto è anche il più forte fattore di rischio genetico trovato fino ad oggi per le forme più comuni, non ereditarie, sporadiche di queste malattie. E' stato trovato nel 3 per cento dei casi di FTD sporadici e nel 4 per cento dei campioni di SLA sporadica in grandi serie di pazienti clinici della Mayo. "Questa scoperta ha il potenziale per portare a intuizioni significative su come si sviluppano queste malattie neurodegenerative, e può darci molte dritte su nuovi modi di trattare i nostri pazienti", dice Rosa Rademakers , Ph.D., investigatore senior e neuroscienziato del campus della Mayo Clinic in Florida.

Dopo l'Alzheimer, la FTD è la seconda forma più comune di demenza precoce neurodegenerativa. E' caratterizzata da cambiamenti di personalità, comportamento e linguaggio, a causa della perdita di materia grigia nel lobo frontale del cervello. La SLA distrugge il motore delle cellule neuronali che controllano l'attività dei muscoli essenziali per parlare, camminare, respirare e deglutire, ed è in genere fatale entro 3-5 anni dall'esordio. I ricercatori hanno recentemente trovato una somiglianza tra i due disturbi: fino a metà dei pazienti di SLA sperimentano sintomi della FTD e, allo stesso modo, fino a metà dei pazienti di FTD sviluppano sintomi clinici di disfunzione dei motoneuroni visti nella SLA. Entrambe le malattie possono verificarsi anche nella stessa famiglia.

Gruppi di ricerca diversi, tra cui uno alla Mayo Clinic in Florida, hanno recentemente scoperto l'importante indizio di un collegamento genetico. Studi genetici hanno indicato una regione sul cromosoma 9 che porta all'eredità delle forme sporadiche di SLA e FTD, ma nessuno è riuscito a trovare la mutazione fino ad ora. "Poiché tutti i metodi di analisi genetica non erano riusciti a trovare il difetto genetico in questa regione, si sospetta che il difetto possa essere una rara espansione della ripetizione del DNA, così ne abbiamo specificatamente cercato una", dice la ricercatrice Mariely DeJesus-Hernandez. Il team di ricerca guidato dalla Mayo ha scoperto un'area del DNA che in soggetti sani è normalmente ripetuta solo 2-23 volte, ma nei pazienti con SLA o FTD si ripete 700-1,600 volte.

La ripetizione di C e G (due dei quattro nucleotidi che compongono il codice genetico) è stata trovata in un gene chiamato C9ORF72, che non ha effetti noti e il suo ruolo nella malattia rimane un mistero. "Crediamo che quando il gene difettoso viene trascritto in una molecola di RNA messaggero, la sezione espansa ripetuta fa legare strettamente l'RNA a certe proteine, formando grumi all'interno delle cellule cerebrali," dice il Dott. Rademakers. "Vincolando queste proteine, l'RNA anomalo può impedire a queste proteine di svolgere le loro normali funzioni nella cellula," dice. "Non abbiamo ancora un quadro completo di come questo porta alla FTD e alla SLA, ma abbiamo una nuova ed affascinante strada per scoprirlo".

Un team dei National Institutes of Health ha individuato autonomamente la stessa l'espansione ripetuta come causa genetica della FTD / SLA, e il suo studio è riportato nello stesso numero di Neuron. Il Dott. Rademakers dice che questo difetto genetico spiega un numero considerevole di pazienti con FTD familiare e SLA. "Ancora più importante, questo è l'unico gene comune che è stato trovato che colpisce in modo chiaro entrambe le malattie", dice il Dott. Rademakers. Perché alcuni pazienti sviluppino FTD e altri SLA, pur portando lo stesso difetto genetico, rimane sconosciuto e sarà un'importante area di ricerca futura.

Oltre ai ricercatori della Mayo Clinic in Florida e in Minnesota, i partecipanti allo studio includevano ricercatori della University of British Columbia, della University of California, San Francisco, e della University of California, Los Angeles. Gli autori dichiarano assenza di conflitti di interesse. La ricerca della Mayo Clinic in Florida è stata finanziata dal National Institute on Aging, dall'Istituto Nazionale per le Malattie neurologiche e ictus, e dall'Associazione SLA.

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.

 

 


 

Fonte: Materiale della Mayo Clinic.

Riferimento: Mariely DeJesus-Hernandez, Ian R. Mackenzie, Bradley F. Boeve, Adam L. Boxer, Matt Baker, Nicola J. Rutherford, Alexandra M. Nicholson, NiCole A. Finch, Heather Flynn, Jennifer Adamson, Naomi Kouri, Aleksandra Wojtas, Pheth Sengdy, Ging-Yuek R. Hsiung, Anna Karydas, William W. Seeley, Keith A. Josephs, Giovanni Coppola, Daniel H. Geschwind, Zbigniew K. Wszolek, Howard Feldman, David S. Knopman, Ronald C. Petersen, Bruce L. Miller, Dennis W. Dickson, Kevin B. Boylan, Neill R. Graff-Radford, and Rosa Rademakers. Expanded GGGGCC Hexanucleotide Repeat in Noncoding Region of C9ORF72 Causes Chromosome 9p-Linked FTD and ALS. Neuron, 2011; DOI: 10.1016/j.neuron.2011.09.011.

Pubblicato in ScienceDaily il 21 Settembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.