Alcuni adulti cognitivamente fragili hanno una cognizione compromessa, ma struttura cerebrale e funzionalità intatte.
Al primo segno di problemi cognitivi, le persone spesso si preoccupano che sia imminente il morbo di Alzheimer (MA). Ma la cognizione scadente può far parte dello spettro della normalità nella tarda età, secondo una nuova ricerca pubblicata su Jneurosci.
Ece Kocagoncu dell'Università di Cambridge e i suoi colleghi hanno confrontato il cervello di adulti cognitivamente fragili (persone con una funzione cognitiva ridotta che non hanno notato problemi di memoria) con quello di adulti con un lieve decadimento cognitivo (MCI) o con MA e con quello di controlli sani, tutti reclutati dallo studio Cambridge Centre for Ageing and Neuroscience.
I ricercatori hanno misurato la cognizione dei partecipanti con una batteria di test, la loro struttura cerebrale con la risonanza magnetica e la loro attività cerebrale con EEG e MEG.
Sui test cognitivi gli adulti cognitivamente fragili hanno ottenuto risultati uguali a quelli degli adulti con MCI, entrambi peggiori dei controlli. Ma la loro struttura e attività cerebrale assomigliavano a quelle dei controlli sani: l'atrofia nelle regioni come l'ippocampo, tipica negli adulti con MA, non appariva negli adulti cognitivamente fragili.
Il deterioramento cognitivo può far parte della gamma di invecchiamento normale e non è sempre un segno precoce di MA. La fragilità cognitiva potrebbe invece dipendere da fattori di stile di vita, molti dei quali sono reversibili e modificabili, come l'attività fisica, lo stress, l'istruzione e la salute cardiovascolare.
Fonte: Society for Neuroscience via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Ece Kocagoncu, David Nesbitt, Tina Emery, Laura Hughes, Richard Henson, James Rowe and Cambridge Center for Ageing and Neuroscience. Neurophysiological and Brain Structural Markers of Cognitive Frailty Differ from Alzheimer’s Disease. Journal of Neuroscience, 10 Jan 2022, DOI
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