Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le proteine infiammatorie aiutano a diagnosticare meglio la progressione dell'Alzheimer

TNFR1

Testare alcune proteine ​​infiammatorie associate ai sistemi nervoso e immunitario può aiutare a diagnosticare presto l'insorgenza e la progressione del morbo di Alzheimer (MA), secondo uno studio eseguito alla Rutgers University.


Lo studio, pubblicato su Nature Communications, ha analizzato 15 proteine ​​del fluido cerebrospinale relative a cellule dei sistemi nervoso e immunitario in 382 individui. I ricercatori hanno scoperto che un gruppo di proteine ​​rappresentato dalla TNFR1 era associato a un declino più lento nella fase molto precoce del MA, mentre un'altra proteina chiamata TREM2 era utile solo dopo l'insorgenza della demenza.


Il MA è la sesta causa di morte negli Stati Uniti e la quinta causa della morte tra gli americani over-65. Sebbene da molti anni gli scienziati siano in grado di diagnosticare la malattia, non possono capire quando le persone con i primissimi sintomi cognitivi avranno una progressione della malattia.


I ricercatori dicono che questo è il primo studio che fornisce informazioni su come progredisce il MA, che può essere facilmente implementato in clinica. Per molte famiglie, sapere se la persona cara ha una forma lenta o veloce della malattia, è un aiuto per personalizzare meglio il piano di trattamento.


"La capacità di capire se la progressione del MA è lenta o veloce sta eludendo la comunità medica da molti anni", ha affermato William Hu, professore associato e capo di neurologia cognitiva alla Rutgers. "Speriamo che il nostro studio possa dare a molte famiglie la facilità e la capacità di fare piani specifici per i loro cari e possa portare un po' di equità quando si effettua un test durante la diagnosi iniziale della malattia".


I ricercatori dicono che fare esami per il MA e per queste proteine ​​infiammatorie da un unico prelievo del fluido spinale eliminerà le routine di test non necessarie, comprese le scansioni PET ripetute che subiscono molti pazienti di MA.


Secondo i Centri Controllo e Prevenzione Malattie (CDC), il MA è il tipo più comune di demenza, con oltre 5,8 milioni di americani che vivono con la malattia. I CDC stimano che questo numero raddoppierà ogni cinque anni per le persone over-65.


Il dott. Hu sta lavorando con Rutgers Innovation Ventures per trasformare questa scoperta in un test clinico e progettare esperimenti clinici che approfondiscono i risultati di questo studio.

 

 

 


Fonte: Modesta (Maud) Alobawone in Rutgers University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: William Hu, Tugba Ozturk, Alexander Kollhoff, Whitney Wharton, Christina Howell, ADNI. Higher CSF sTNFR1-related proteins associate with better prognosis in very early Alzheimer’s disease. Nature Communications, 28 June 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.