Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cerebrolysin si dimostra promettente per la demenza

Secondo i risultati di una revisione sistematica pubblicata su The Cochrane Library, i pazienti con demenza potrebbero un giorno trarre benefici da un nuovo e promettente trattamento chiamato Cerebrolysin.

Gli autori ha messo insieme le prove più aggiornate sul Cerebrolysin come trattamento per la demenza vascolare, una forma comune di demenza causata da un danno alla rete di vasi sanguigni che irrorano il cervello.


Alcuni sintomi sono simili a quelli dell'Alzheimer e dell'ictus, ma la particolarità di quelli con demenza vascolare è che spesso incontrano difficoltà a pensare velocemente, a concentrarsi e a comunicare, nonché convulsioni e confusione grave. Attualmente non esiste un trattamento definitivo per la demenza vascolare. Il Cerebrolysin è un trattamento farmacologico a base di proteine del cervello di maiale che ha prodotto risultati positivi contro la demenza vascolare, anche se in modo incoerente.


I ricercatori hanno esaminato i dati provenienti da sei studi clinici randomizzati controllati che hanno coinvolto 597 persone in totale. Tutti hanno ricevuto il Cerebrolysin per via endovenosa in diverse concentrazioni giornaliere e per periodi di trattamento diversi, da poche settimane a tre anni, a seconda dell'esperimento.


Rispetto alla sola terapia standard o al placebo, il Cerebrolysin migliora significativamente la funzione cognitiva, che è stata valutata con test di richiamo di ricordi, di aritmetica o di altre abilità cognitive. Ha avuto un piccolo effetto positivo sullo stato clinico generale dei pazienti. C'è anche qualche indizio che un trattamento a lungo termine si traduca in maggiori benefici, anche se solo due studi hanno esaminato gli effetti a lungo termine.


"La nostra revisione suggerisce che il Cerebrolysin può aiutare a migliorare le funzioni cognitive e globali dei pazienti con demenza vascolare di gravità da lieve a moderata", ha detto il ricercatore Li He del Dipartimento di Neurologia dell'Università di Sichuan di Sichuan in Cina. "I risultati sono promettenti, ma a causa del basso numero di studi, delle loro incoerenze, del rischio di deviazioni nel modo in cui sono stati condotti alcuni degli studi e della mancanza di prosecuzione a lungo termine, non possiamo ancora raccomandare il Cerebrolysin come trattamento di routine per la demenza vascolare".


Nessuno dei pazienti coinvolti negli studi ha riferito effetti collaterali gravi dovuti al farmaco e gli effetti collaterali leggeri sperimentati non erano più comuni nei pazienti che hanno preso il farmaco rispetto al gruppo di controllo. "Questo ci indica che il Cerebrolysin è sicuro e ben tollerato dai pazienti con demenza vascolare", dice He. "Ma il fatto che deve essere somministrato con infusioni endovenose regolari significa che l'uso su larga scala potrebbe essere poco pratico".

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale da Wiley.

Riferimento:
Ning Chen, Mi Yang, Jian Guo, Muke Zhou, Cairong Zhu, Li He. Cerebrolysin for vascular dementia. The Cochrane Library, 2013; DOI: 10.1002/14651858.CD008900.pub2.

Pubblicato in Science Daily il 30 Gennaio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)