Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


World Alzheimer Report 2024: cambiamenti globali negli atteggiamenti verso la demenza

Il Rapporto Mondiale Alzheimer 2024 esplora gli atteggiamenti nei confronti della demenza, esaminando come è percepita e compresa la condizione dalla società e lo stigma che circonda ancora la condizione, supportato da un sondaggio globale su oltre 40.000 persone in 166 paesi e territori e 24 saggi di esperti.

Alz Report 2024

Il World Alzheimer Report 2024 offre una prospettiva unica e globale sul cambiamento degli atteggiamenti nei confronti della demenza, con una miscela di saggi approfonditi, casi di studio della vita reale e risultati impattanti della ricerca. Il rapporto fa anche luce su come sono cambiati negli ultimi cinque anni la conoscenza, le percezioni e i comportamenti verso la demenza.


Il rapporto approfondisce i risultati di un sondaggio internazionale analizzato dalla London School of Economics and Political Science (LSE), costituito da oltre 40.000 risposte di persone con demenza, caregiver, professionisti della salute e dell'assistenza e dal pubblico generale, in oltre 166 paesi e territori.


Il sondaggio è il seguito dell'Attitudes to dementia (atteggiamenti verso la demenza) del 2019 di ADI, ed esplora come le percezioni della demenza sono, o non sono, cambiate nell'arco di cinque anni. Il rapporto evidenzia come diverse comunità e individui sperimentano e affrontano lo stigma della demenza, dalla sensibilizzazione nei paesi a basso / medio reddito ai programmi di sensibilizzazione innovativi per i giovani e i gruppi emarginati.


Il rapporto sottolinea l'urgente necessità di affrontare lo stigma e la discriminazione che esistono attorno alla demenza a livello globale e fornisce esempi del mondo reale di come si può acquisire.

 

Risultati cruciali del sondaggio

  • Il 65% dei professionisti della salute e dell'assistenza crede erroneamente che la demenza sia una parte normale dell'invecchiamento.

  • L'80% del grande pubblico ritiene che la demenza sia una parte normale dell'invecchiamento, un drastico aumento rispetto al 66% nel 2019.

  • L'88% delle persone con demenza indica una discriminazione.

  • Oltre un quarto delle persone a livello globale crede erroneamente che non possiamo fare nulla per prevenire la demenza, e nei paesi a basso / medio reddito il numero è salito dal 20% del 2019 al 37%.

  • Oltre il 90% dei caregiver e degli intervistati del grande pubblico ha dichiarato che sarebbe incoraggiato a ottenere una diagnosi se fosse disponibile un trattamento che modifica la malattia.

  • Più dell'80% del pubblico in generale crede di poter cambiare il sostegno fornito alle persone con demenza quando vota.

  • Oltre il 58% del grande pubblico ritiene che la demenza sia causata da uno stile di vita malsano.

 

 

 


Fonte: Alzheimer's Disease International (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Scarica il rapporto completo (in inglese)

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)