Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La mamma aveva ragione, tu sei quello che mangi

Nella prima parte della nostra serie sui fattori di stile di vita che influenzano il rischio di demenza abbiamo parlato di come l'esercizio fisico e l'attività sono vitali per la salute del cervello. Per la seconda parte puntiamo i riflettori sulla dieta. La medicina è più che farmaceutica; la medicina è anche cibo. Una dieta nutriente e ben bilanciata è un modo importante per mantenere la salute e prevenire le malattie.


Il più delle volte, la nostra cultura usa la parola dieta per descrivere l'ultima moda o le strategie alimentari di ciò che essenzialmente equivale alla privazione di cibo per perdere peso. In questo articolo, stiamo assegnando una nuova, più potente e comprensiva definizione di dieta che si riferisce alle scelte di vita e alle abitudini di consumo a lungo termine che hanno un profondo impatto sulla salute.


Per determinare la migliore dieta complessiva del 2019, l'US News and World Report (ref.1) ha analizzato 41 diete diverse che includevano fattori come la perdita di peso (a breve e a lungo termine), la facilità con cui si segue una dieta e quanto fa bene la dieta alla salute generale.


La Dieta Mediterranea ha raggiunto il primo posto superando tutte le altre diete. I suoi benefici sono evidenti e di ampia portata: migliore salute cardiovascolare, riduzione del rischio di diabete, miglioramento della salute cognitiva e riduzione del rischio di demenza a breve e lungo termine.

Cos'è esattamente la Dieta Mediterranea?

La dieta mediterranea (2), o DiMe, è prevalentemente a base vegetale, con particolare attenzione alla limitazione dei grassi saturi. Oltre all'ovvia raccomandazione di un'attività fisica regolare, questa dieta promuove un elevato apporto di frutta, verdura, legumi, cereali integrali e acidi grassi insaturi come l'olio d'oliva e l'avocado. Incoraggia anche un moderato apporto di latticini, vino rosso, pesce e pollame. Infine, raccomanda un basso consumo di carni rosse e dolci.


A differenza di molte diete di moda, la DiMe non sostiene una grande restrizione dei carboidrati; al contrario, le linee guida suggeriscono che i carboidrati sani devono essere consumati, specialmente quelli che si trovano nelle verdure e nei cereali integrali. Inoltre non limita il grasso, preferisce solo alcuni tipi di grassi rispetto ad altri. La DiMe si concentra su cibi sostanziosi e gustosi e ha radici culturali nei cibi tradizionali di Italia, Grecia e Francia meridionale.

Che relazione c'è tra Dieta Mediterranea e salute del cervello?

Gli studi che supportano i benefici della DiMe sulla salute del cervello sono abbondanti. L'aderenza a questa dieta a tutto tondo è stata collegata a migliori prestazioni nella memoria, nel linguaggio, nella percezione visuo-spaziale e nelle funzioni cognitive globali (3). In uno studio su circa 6.000 anziani, i ricercatori hanno scoperto che i partecipanti hanno dimostrato un rischio inferiore del 30-35% di deterioramento della memoria quando si segue una DiMe (4).


Data l'attuale scarsità di trattamenti per il morbo di Alzheimer (MA), combinata con una popolazione che invecchia rapidamente in tutto il mondo, questi risultati hanno un peso significativo. L'amiloide-beta, uno dei principali biomarcatori del MA, è risultata essere meno evidente nel cervello di coloro che aderiscono a una DiMe (5). Inoltre, una maggiore aderenza alla DiMe è associata ad una diminuzione più lenta del volume del cervello, il che implica che la DiMe può essere un fattore protettivo contro l'atrofia cerebrale (6).


Poiché la dieta influenza ogni persona in un modo unico, può essere difficile definire la specificità di ciò che rende la DiMe così benefica per il cervello. Una scuola di pensiero è che la MedDi è ricca di antiossidanti e composti anti-infiammatori che combattono i processi ossidativi che avvengono all'interno del cervello che invecchia. Scendiamo più a fondo nei nutrienti sani del cervello della DiMe.

Quali sono i 5 nutrienti sani inclusi nella DiMe?

La neuroscienza cognitiva nutrizionale è un campo emergente di ricerca che studia la relazione tra i nutrienti e la salute del cervello (7). Uno studio intensivo, condotto all'Università dell'Illinois, ha esaminato 32 modelli di biomarcatori nutrizionali presenti nella DiMe e ha analizzato la loro influenza sul cervello.


Dei 32 nutrienti valutati, 5 hanno dimostrato di promuovere le prestazioni cognitive: acidi grassi polinsaturi omega-3 e omega-6 (PUFA, polyunsaturated fatty acids), carotenoidi e vitamine B (riboflavina, acido folico, B12) e D (8).

  • Sebbene i grassi spesso abbiano una cattiva reputazione nella DiMe, sono, di fatto, parte integrante di una serie di processi biologici vitali. Un attento bilanciamento di PUFA omega-3 e omega-6 è importante per mantenere la struttura e la funzione della membrana neuronale. Ciò è ottenuto attraverso diversi meccanismi, che comprendono la modifica della fluidità della membrana neuronale e la modifica della produzione di neurotrasmettitori, per citarne alcuni (9).
  • I carotenoidi, il secondo nutriente evidenziato, forniscono numerosi benefici neuroprotettivi. Ad esempio, il carotene agisce come antiossidante, rimuovendo i radicali liberi nocivi nel tessuto cerebrale (10).
  • Le vitamine B, in particolare il folato, la riboflavina e la B12, sono nutrienti aggiuntivi della DiMe che conferiscono benefici per la salute del cervello. La riboflavina è parte integrante del metabolismo degli acidi grassi nel cervello e agisce anche come antiossidante. Le carenze di folato e B12 sono associate a importanti problemi nel cervello, compresi i disturbi affettivi, i cambiamenti del comportamento, la psicosi e il declino cognitivo, che include il MA e la demenza vascolare (11).
  • L'ultimo nutriente sano presente nella DiMa benefico per il cervello è la vitamina D. In uno studio sui topi per gli effetti della vitamina D, i ricercatori hanno scoperto che una carenza di vitamina D aumentava il numero di placche di amiloide-beta nel cervello dei topi. Hanno anche notato che questa carenza diminuiva la produzione complessiva di neuroni (12).

Per sapere quali alimenti hanno la più alta quantità di questi nutrienti cerebrali, fare riferimento alla tabella qui sotto.


Anche se la dieta DiMe potrebbe non essere una scelta fattibile per tutti, è qualcosa da considerare dato il peso dell'evidenza che collega questa dieta al miglioramento della salute. Alla fine, le nostre mamme avevano ragione: siamo ciò che mangiamo.

 

Nutriente Fonte alimentare
Acidi grassi polinsaturi omega-3 Pesce oleoso (sgombro, salmone, aringa, ostrica, sardina, acciuga), semi (semi di lino, semi di chia), noci, soia
Acidi grassi polinsaturi omega-6 Olii (zafferano, girasole, noci, vinacciolo), semi (semi di girasole, semi di zucca), noci
Carotenoidi  
  Licopene Pomodori, guava, papaia, pompelmo rosa, anguria
  Carotene Zucca, carote, piantaggine, cavolo [nero], spinaci, kale, patate dolci
  Criptoxantina Zucca, papaia, pepe rosso dolce, succo d'arancia
  Xantofille Spinaci, kale, cime di rapa, cavolo [nero], foglie di tarassaco
Vitamina B2 (Riboflavina) Uovo, latte, carne di organi (fegato, reni), carne magra
Verdure verdi (asparagi, broccoli, spinaci)
Cereali fortificati, pane integrale
Vitamina B9 (Folato) Legumi (lenticchie, fagiolini [a forma di rene], piselli [occhio  nero])
Asparagi, Verdure a foglia verde (spinaci, kale, rucola), Cavoletti di Bruxelles
Agrumi
(arance, pompelmi, limoni)
Vitamina B12 Carne di organi (fegato, reni), manzo
Vongole, sardine, tonno, trota, salmone

Lievito alimentare fortificato
Vitamina D Salmone, aringa, sardine, tonno, ostrica
Uova
Funghi
Cibi fortificati (latte, latte di soia, succo d'arancio, cereali)
Fonte dei dati Savonix (per la citazione degli studi per ogni nutriente vedi nel loro sito)

 

 

 


Fonte: Mylea Charvat PhD, psicologa clinica, neuroscienziata traslazionale e CEO / fondatrice della società di valutazione cognitiva digitale, Savonix

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Referenze:

  1. US News and World Report. (n.d.). 2019 Best Diets Overall. Retrieved from https://health.usnews.com/best-diet/best-diets-overall
  2. Willett, W. C., Sacks, F., Trichopoulou, A., Drescher, G., Ferro-Luzzi, A., Helsing, E., & Trichopoulos, D. (1995). DiMeterranean diet pyramid: a cultural model for healthy eating. The American journal of clinical nutrition, 61(6), 1402S-1406S.
  3. Anastasiou, C. A., Yannakoulia, M., Kosmidis, M. H., Dardiotis, E., Hadjigeorgiou, G. M., Sakka, P., ... & Scarmeas, N. (2017). DiMeterranean diet and cognitive health: Initial results from the Hellenic Longitudinal Investigation of Ageing and Diet. PloS one, 12(8), e0182048.
  4. McEvoy, C. T., Guyer, H., Langa, K. M., & Yaffe, K. (2017). Neuroprotective diets are associated with better cognitive function: the health and retirement study. Journal of the American Geriatrics Society, 65(8), 1857-1862.
  5. Matthews, D. C., Davies, M., Murray, J., Williams, S., Tsui, W. H., Li, Y., ... & de Leon, M. J. (2014). Physical activity, DiMeterranean diet and biomarkers-assessed risk of Alzheimer’s: a multi-modality brain imaging study. Advances in molecular imaging, 4(4), 43.
  6. Luciano, M., Corley, J., Cox, S. R., Hernández, M. C. V., Craig, L. C., Dickie, D. A., ... & Deary, I. J. (2017). DiMeterranean-type diet and brain structural change from 73 to 76 years in a Scottish cohort. Neurology, 88(5), 449-455.
  7. Zamroziewicz, M. K., & Barbey, A. K. (2016). Nutritional cognitive neuroscience: innovations for healthy brain aging. Frontiers in neuroscience, 10, 240.
  8. Zwilling, C. E., Talukdar, T., Zamroziewicz, M. K., & Barbey, A. K. (2019). Nutrient biomarker patterns, cognitive function, and fMRI measures of network efficiency in the aging brain. NeuroImage, 188, 239-251.
  9. Yehuda, S. (2003). Omega-6/omega-3 ratio and brain-related functions. In Omega-6/omega-3 essential fatty acid ratio: the scientific evidence (Vol. 92, pp. 37-56). Karger Publishers.
  10. Johnson, E. J. (2002). The role of carotenoids in human health. Nutrition in clinical care, 5(2), 56-65.
  11. Kennedy, D. (2016). B vitamins and the brain: Mechanisms, dose and efficacy —A review. Nutrients, 8(2), 68.
  12. Morello, M., Landel, V., Lacassagne, E., Baranger, K., Annweiler, C., Féron, F., & Millet, P. (2018). Vitamin D Improves Neurogenesis and Cognition in a Mouse Model of Alzheimer’s Disease. Molecular neurobiology, 1-17.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un DiMeco o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche DiMeche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.