Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cosa sono demenza, MCI e declino cognitivo soggettivo?

Demenza significa problemi con il pensiero e la memoria che compromettono la funzione quotidiana

Quando le persone hanno problemi con il pensiero e la memoria al punto da non poter più funzionare indipendentemente, hanno la demenza. Alle persone viene diagnosticata una demenza quando sono presenti tre cose:

  1. preoccupazione per il profondo declino del pensiero e della memoria da parte dell'individuo, della sua famiglia o del suo medico;
  2. deterioramento sostanziale nei test di pensiero e memoria;
  3. i problemi di pensiero e memoria interferiscono con le loro attività quotidiane.


Hanno una leggera demenza se c'è solo difficoltà a fare attività quotidiane un po' complicate, come pagare le bollette, fare la spesa o prendere medicine. Difficoltà con le attività più basilari della vita quotidiana, come vestirsi, fare e usare il bagno, suggeriscono che la demenza è nella fase moderata o grave.

Attività complesse della vita quotidiana

  • fare i lavori domestici,
  • prendere farmaci,
  • preparare i pasti,
  • fare acquisti,
  • pagare le bollette e gestire i soldi.

Attività di base della vita quotidiana

  • vestirsi e svestirsi
  • lavarsi
  • mangiare
  • usare il bagno
  • controllo di intestino e vescica.

 

La demenza può essere causata da molti disturbi diversi

La demenza non è una malattia in sé, è una condizione con molte cause diverse. È come un mal di testa, che potrebbe essere dovuto a tensioni muscolari, emicranie, un coagulo di sangue o un tumore.


Proprio come un mal di testa, alcune cause di demenza sono relativamente benigne e facilmente curabili, mentre altre cause sono più gravi e potrebbero non avere alcun trattamento.


Il morbo di Alzheimer (MA) è causa di demenza per circa il 70% dei casi, motivo per cui le persone spesso confondono il MA e la demenza. Altre cause comuni sono la demenza da Parkinson (chiamata anche demenza da Corpi di Lewy), la demenza vascolare e la demenza frontotemporale. Discuteremo delle cause specifiche della demenza in post successivi.

 

Nel lieve deterioramento cognitivo, c'è un declino della memoria o del pensiero, ma la funzionalità è normale

Usiamo il termine 'lieve deterioramento cognitivo' (MCI - mild cognitive impairment) quando sono presenti tre cose:

  • un declino della memoria o del pensiero (o entrambi) notato dall'individuo, dalla famiglia o dal medico.
  • l'alterazione, di solito mite, nei test del pensiero e della memoria.
  • le funzioni giornaliere sono essenzialmente normali, sebbene le attività richiedano uno sforzo maggiore.


Gli individui con lieve decadimento cognitivo non hanno demenza perché la loro funzione è normale. Sebbene molte persone con lievi disturbi cognitivi sperimentino un declino nel pensiero e nella memoria nel tempo, alcuni rimangono stabili e altri migliorano.


Circa la metà degli individui con lieve decadimento cognitivo mostra un declino nel pensiero e nella memoria che porta alla demenza, con un tasso che va dal 5 al 15% all'anno. Tuttavia, ciò implica che l'altra metà rimane stabile o migliora.


Come la demenza, un lieve deterioramento cognitivo non è una malattia in sé; è una condizione con molte cause diverse. Negli individui over-65 il MA è la causa più comune di decadimento cognitivo lieve. Altre cause comuni includono ictus e Parkinson, oltre a depressione, ansia, disturbi della tiroide, carenze vitaminiche, infezioni, effetti collaterali dei farmaci e problemi medici.

 

Il declino cognitivo soggettivo può essere il segno di un futuro disturbo della memoria, ma non sempre

Se hai notato che la tua memoria è diminuita, sei preoccupato abbastanza da vedere il tuo medico, e il tuo medico ti ha messo alla prova e ti ha detto che la tua memoria è normale, hai un 'declino cognitivo soggettivo' (a volte chiamato 'danno cognitivo soggettivo').


Gli individui hanno un declino cognitivo soggettivo quando:

  • hanno notato un calo del pensiero o della memoria (o entrambi) abbastanza fastidiosi da portarli all'attenzione del loro medico
  • le prestazioni su test di pensiero e memoria sono normali
  • la funzione quotidiana è normale.


Rispetto agli individui senza preoccupazioni riguardo alla loro memoria, quelli con declino cognitivo soggettivo hanno più probabilità di finire con un disturbo della memoria diagnosticabile nell'arco di cinque o dieci anni.


Ti stai spaventando? Per favore non allarmati. Per prima cosa, la maggior parte delle persone con declino cognitivo soggettivo non finisce per avere un disturbo della memoria o ha qualcosa di reversibile, come una carenza vitaminica o un disturbo della tiroide. Dovresti vedere il tuo medico per cercare queste e altre cause reversibili.


In secondo luogo, ci sono cose specifiche che puoi fare oggi per aiutarti a migliorare la memoria e rendere meno probabile finire con un disturbo della memoria in futuro, compreso il miglioramento della dieta e l'esercizio aerobico.


Infine, anche se alla fine ti viene diagnosticato un disturbo della memoria, sono disponibili molti trattamenti efficaci e i benefici di questi trattamenti sono maggiori se iniziati presto.

 

 

 


Fonte: Andrew Budson MD, professore di neurologia all'Università di Boston e alla Harvard Medical School.

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Referenze:

  1. Budson AE, O’Connor MK. Seven Steps to Managing Your Memory: What’s Normal, What’s Not, and What to Do About It, New York: Oxford University Press, 2017.
  2. Budson AE, Solomon PR. Memory Loss, Alzheimer’s Disease, & Dementia: A Practical Guide for Clinicians, 2nd Edition, Philadelphia: Elsevier Inc., 2016.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.