Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Da case di riposo a centri di servizi: nuove regole nelle 366 strutture Venete

Non autosufficienti: da case di riposo a centri di servizi. Nuove regole nelle 366 strutture Venete

Da case di riposo a centri di servizi. Non è solo un cambio di nome per le 366 strutture residenziali di assistenza per anziani e persone disabili. Ma un cambio di regole e di filosofia indotto dai nuovi accordi contrattuali, negoziati tra Regione Veneto, associazioni dei gestori e dei dipendenti, aziende sanitari. Una trasformazione che interessa i 32 mila ospiti accolti (di cui 24 mila con impegnativa regionale di residenzialità) e i loro familiari, nonché i 20 mila operatori (tra personale sanitario, sociosanitario, amministrativo e tecnico) che li assistono.


“A distanza di 14 anni dalle ultime convenzioni, datate 2004, la Regione Veneto ha varato nuovi accordi contrattuali”, ha spiegato l’assessore regionale al sociale, insieme al direttore regionale alla sanità e al sociale, incontrando, nel padiglione Rama presso l’ospedale dell’Angelo di Mestre, i gestori degli istituti pubblici e privati di assistenza, i direttori generali e sociali delle Ulss, i rappresentanti dei distretti e dei dipendenti delle strutture assistenziali, presenti anche sindaci e amministratori locali.


“L’obiettivo è aggiungere un altro tassello alla riorganizzazione del nostro sistema sanitario e assistenziale, perché sia sempre più qualificato e accessibile e al tempo stesso sostenibile, a fronte del crescente invecchiamento della popolazione e dell’incidenza di cronicità e non autosufficienza - ha spiegato l’assessore alla platea di ‘addetti ai lavori’. “Oggi il 90 per cento degli ospiti delle nostre strutture assistenziali non è più autosufficiente e manifesta patologie croniche sempre più invalidanti, come demenze e Alzheimer”.

“Dopo il piano sociosanitario 2012-2016, la riorganizzazione degli ospedali e delle Ulss e i nuovi atti aziendali entrati in vigore nel 2017 che stanno reimpostando la sanità territoriale – ha contestualizzato l’assessore - ora è la volta delle ex case di riposo, chiamate sempre più ad essere ‘poli della salute’, ‘centri di servizi’ specializzati, ‘ponte’ tra ospedale e domiciliarità”.


Perno dei nuovi accordi contrattuali è il potenziamento dell’assistenza medica. “La Regione investe 5 milioni di euro l’anno in più – ha sottolineato l’assessore - per migliorare l’assistenza medica agli ospiti dei centri di servizi. Le strutture assistenziali possono scegliere se avvalersi dei medici di medicina generale o di una o più figure mediche di propria scelta, ma i medici incaricati dovranno essere presenti dal lunedì al sabato e garantire 22 ore di assistenza settimanali ogni 60 pazienti (lo standard precedente era di 18 ore settimanali, dal lunedì al venerdì), agevolando i familiari con incontri al sabato. La spesa regionale per l’assistenza medica aumenta, a conti fatti, del 25 per cento: da 48,5 euro mensili per assistito a 62.


“Abbiamo voluto privilegiare il criterio della libera scelta e la centralità dei diritti dell’ospite – ha sottolineato il direttore regionale della sanità e del sociale – La scelta del medico non può essere dettata dalle sigle sindacali, ma spetta ai centri di servizi, in una logica di migliore offerta e di competizione qualitativa”.


Tra le novità introdotte spicca la nuova figura del medico coordinatore, un dirigente sanitario dipendente dell’azienda sanitaria incaricato di tenere i rapporti tra azienda e struttura, di garantire prestazioni specialistiche all’interno dei centri di servizio, di coordinare i piani assistenziali per gli ospiti e di essere il garante dell’appropriatezza delle cure. Viene introdotta di prassi la figura del coordinatore infermieristico e valorizzata la figura dello psicologo-psicoterapeuta, la cui prestazione diventa parte costitutiva dell’attività riabilitativa nell’ambito delle Sezioni Alta Protezione Alzheimer.


Inoltre, all’interno dei centri di servizi, sono previste prestazioni odontoiatriche e di igiene dentale; l’assistenza riabilitativa viene potenziata (il contributo regionale passa da 2 euro pro capite per giornata a 2,10); l’assistenza farmaceutica e l’erogazione di ausili e di presidi chirurgici ospedalieri vengono estese anche agli ospiti privi di impegnativa, garantendo così un servizio uniforme su tutto il territorio regionale, con un sicuro risparmio per il sistema sanitario e le famiglie.


Anche la formazione del personale sarà gestita (e pagata) in collaborazione tra strutture residenziali e aziende sanitarie. Le aziende sanitarie garantiranno, attraverso rimborsi concordati, prestazioni di assistenza specialistica in materia di sicurezza del lavoro al personale dei Centri di servizi.


In cambio, il sistema sanitario chiede maggior competenza e responsabilità ai medici e al personale dei centri di servizi, scoraggiando i troppi ricoveri ospedalieri: il rimborso delle giornate di degenza in ospedale scende infatti dal 75 al 50 per cento della quota regionale pro capite.


I nuovi accordi contrattuali (già in vigore) sono stati accolti dal presidente veneto di Uneba, Francesco Facci, come “una scelta coraggiosa”, e dal presidente di Uripa, Roberto Volpe, come un “atto convenzionale che non ha paragoni nel resto d’Italia”, raggiunto “con un grande lavoro di confronto e negoziazione” che ha superato diversità e disparità locali.


“In Veneto, dopo anni, abbiamo voluto intraprendere un nuovo percorso, coinvolgendo tutte le parti interessate, per qualificare le strutture residenziali – è stata la chiave di lettura proposta dall’assessore - offrire più assistenza, intensificare l’integrazione tra sanità e sociale nel territorio con l’obiettivo di migliorare quelle che sono ormai le ‘case famiglia’ degli ultimi anni della vita”.


Il percorso non è completato: restano da definire i nuovi criteri di assegnazione del budget alle strutture (la spesa complessiva della Regione è di circa mezzo miliardo di euro) e da superare le diversità di trattamento tra strutture pubbliche e strutture private attuando la riforma delle Ipab. “La rivisitazione della normativa che regola le Ipab sarà completata entro il 2018 – ha promesso l’assessore – i tavoli tecnici sono già al lavoro. Intanto, con i nuovi accordi contrattuali, la strada è aperta: i centri di servizi sono parte costitutiva del sistema veneto di assistenza e cura”.

 

 

 


Fonte: Comunicato stampa Regione Veneto

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)