Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il test dell'orologio aiuta a rivelare la demenza e il suo grado di progressione

Il test dell'orologio aiuta a rivelare la demenza e il suo grado di progressione

Il cerchio sghembo e i numeri errati inseriti su questo orologio possono mostrare come la demenza influenza il cervello. Il test dell'orologio è uno degli strumenti utilizzati per diagnosticare la condizione.


"Ha un'affidabilità di circa l'85 per cento", afferma il professor Graham Stokes, direttore globale della cura della demenza alla Bupa, che per 25 anni è stato consulente psicologo del NHS (Servizio Sanitario Nazionale in GB).


Si basa sul ricordo del paziente dell'aspetto dell'orologio, un'abilità conosciuta come «funzione esecutiva» che ci permette di pianificare, organizzare e completare i compiti, aggiunge il Dott. Tim Beanland dell'Alzheimer's Society. I pazienti disegnano un cerchio e mettono i numeri da 1 a 12 per indicare le ore. Dovranno mettere le lancette alle 11:10 (undici e dieci).


"Questo comporta più processi di quello che pensiamo", dice il dottor Beanland. "Devi ricordare come disegnare un cerchio, la sequenza 1-12 e dove vanno le lancette". Questa immagine è stata pubblicata su un sito web in cui il personale sanitario in tutto il mondo condivide immagini mediche e sollecita l'opinione dei colleghi.


L'orologio è stato disegnato da una donna sulla settantina con demenza moderata, definita come incapace di gestirsi senza alcuna assistenza. "Questo disegno potrebbe essere classificato come «profondamente deteriorato» in quanto solo le 12 e le 6 sono nel posto giusto", afferma il professor Stokes. E anche se la paziente ha posizionato correttamente le 11:10, è chiaro che è stata una lotta, perché l'ordine dei numeri è sbagliato.


Tuttavia, le lancette sono corrette, il che suggerisce che il lobo frontale, responsabile della risoluzione dei problemi, non è danneggiato, come avviene in molti pazienti con Alzheimer. "L'area del cervello che penso sia danneggiata è il lobo parietale, che è responsabile della percezione spaziale e visiva e compromette la capacità di vedere con precisione", afferma il professor Stokes.


La paziente mostra anche segni di disattenzione a sinistra e carenza visiva. "Il lato destro del cervello controlla le azioni di sinistra", dice. "Questo spiega perché il lato sinistro di questo disegno è vuoto".


Egli crede che la paziente possa soffrire di demenza di Alzheimer e vascolare. Quest'ultima insorge quando le cellule cerebrali sono prive di ossigeno e muoiono, ad esempio dopo un ictus grave o una serie di piccoli ictus.


Il dottor Beanland avverte che il test dovrebbe essere sempre valutato da un professionista, in quanto sono coinvolti anche fattori diversi dalla demenza.

 

 

 


Fonte: Anna Hodgekiss in The Daily Mail (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.