Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Jackie Stewart: Servono menti giovani per curare la demenza

Jackie Stewart: Servono menti giovani per curare la demenza

La mia prima esperienza per creare una comunità è stata nello sport motoristico. C'erano molti piloti di corsa che morivano. Quando stavo correndo in Formula Uno, le statistiche hanno dimostrato che se correvi per cinque anni c'erano due probabilità su tre di morire. Il livello di mortalità era incredibilmente elevato; c'era poca o nessuna protezione del pilota e delle persone, o strutture mediche.


Qualcosa doveva cambiare. Sapevamo che se non cambiavamo il tasso di mortalità, i costi assicurativi avrebbero potuto uccidere lo sport. Nel 1968, è morto un pilota ogni mese per quattro mesi consecutivi: Jim Clark in aprile, Mike Spence in maggio, Ludovico Scarfiotti in giugno e Jo Schlesser in luglio. Quattro mesi consecutivi.


Nel quinto week-end, stavamo correndo al Nürburgring in Germania. 22 km nella nebbia e nella pioggia. Ho vinto la gara con un margine di quattro minuti - il più grande di sempre in un Gran Premio - ma l'unica domanda che avrei voluto fare alla fine era: "Stanno tutti bene?"


Alla fine, la comunità che ha guidato il cambiamento necessario era formata solo da un piccolo gruppo di noi. Tuttavia, dopo, siamo stati dodici anni e mezzo senza perdere la vita di un pilota di Gran Premio e altri vent'anni senza perdere la vita di un pilota in F1. Ha funzionato. Come piccola comunità siamo riusciti a diffondere la nostra voce e a magnificare un problema fino al punto da soffocare il movimento opposto.


In questi giorni ho di fronte un altro problema. La più grande sfida che abbia mai affrontato. Mia moglie ha la demenza. Lei ha avuto la diagnosi di questa terribile malattia tre anni fa alla Mayo Clinic di Rochester in Minnesota. Eravamo andati in questa specifica clinica ogni anno per trentatré anni, quindi sono arrivato a conoscerli molto bene. Quando l'abbiamo scoperto, ho chiesto in modo franco: "Cosa puoi fare?". La risposta? Non potevano fare niente. Non c'è cura. Nessun farmaco preventivo. Niente.


Quando abbiamo ricevuto la diagnosi, la malattia di Helen era solo all'inizio e difficilmente riconoscibile. Quello era tre anni fa. Oggi, Helen ha difficoltà a camminare. Ha una memoria molto labile a breve termine; tuttavia quella a lungo termine è ancora eccellente. Continua in modo meraviglioso con la nostra famiglia e con i nostri nipoti, ma la sua vita è interamente costruita intorno a me stesso, alla nostra famiglia e alle sue infermiere.


Sono stati spesi miliardi negli ultimi venticinque anni nel tentativo di combattere questa malattia. Ma quasi tutti i professori con cui ho parlato sono vicini ai settant'anni e penso che sia una parte enorme del problema.


E allora ho capito: la sfida della demenza ha bisogno di persone giovani. Sono la nuova comunità, quelli ai quali dobbiamo passare il testimone. E' allora che che ho iniziato la campagna Race Against Dementia, la mia iniziativa di beneficenza che sta raccogliendo fondi per finanziare innovazioni e ricerca innovativa per la demenza. Ho pensato che "queste persone saranno giovani e capiranno rapidamente il concetto", come è necessario. Così facciamo le cose in Formula Uno: con velocità. Il marchio e la grafica di Race Against Dementia erano giusti. E sono questi dettagli, questo passo in più, che può cambiare un'intera organizzazione, un'iniziativa!


Non è tutto qui. Troverò persone da ogni angolo del mondo. Non mi importa di quale nazionalità, se sono uomini o donne; devono essere giovani e freschi dal college medico, con i loro dottorati e PhD, con la massima capacità di aiutare. E ho bisogno di altri enti di beneficenza nello stesso spazio per aiutarmi a farlo, e stare dietro alla causa per trovare i migliori talenti.


La malattia sta certamente ottenendo attenzione, ma ritengo che l'argomento sia ancora compartimentato in molte menti e ignorato come problema di altre persone. Ma la demenza non è solo un 'problema delle persone anziane', e dobbiamo combattere questo stigma per guidare il calibro dei talenti che lavorano per trovare una cura.


I miei figli, come innumerevoli altri, potrebbero non essere quelli che sperimentano il terremoto, ma comunque soffriranno della seconda scossa. Ho bisogno di aiuto per cambiare questa percezione. Più persone devono capire la causa per ispirare le persone del futuro che possono aiutare.


Ciò è imperativo se vogliamo che gli atteggiamenti verso la demenza rimangano progressivi e perché non rallenti lo slancio in questo spazio. Dobbiamo metterci insieme come organizzazioni e costruire una comunità che rimane concentrata sul vero obiettivo: trovare una cura e una medicina preventiva. La demenza fa parte di tutte le nostre vite e un problema condiviso è un problema dimezzato.


Naturalmente fa sempre bene ricevere consigli da coloro che ne hanno 'passato di tutti i colori', ma nel mondo odierno, spesso sono i giovani rampanti quelli che tentano strade nuove e trovano nuovi modi di fare le cose! Questo è il mio sogno, e dovrebbe anche essere parte del tuo.

 

 

 


Fonte: Sir Jackie Stewart in HuffingtonPost UK (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.