Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Batteri gram-negativi possono influenzare la patologia dell'Alzheimer



Batteri gram-negativi possono influenzare la patologia dell'ADDifferenze tra batteri gram-positivi e gram-negativi (Fonte: dreamstime). Si definiscono Gram-negativi quei batteri che rimangono colorati di rosa dopo aver subito la colorazione di Gram. Si contrappongono ai batteri Gram-positivi, che invece rimangono colorati in blu-violetto all'inizio del procedimento di Gram (Fonte: Wikipedia)Dei ricercatori hanno trovato per la prima volta livelli più elevati di batteri antigeni Gram-negativi nei campioni di cervello di pazienti con Alzheimer ad esordio tardivo.


Rispetto ai controlli, i pazienti con Alzheimer avevano livelli molto più alti di lipopolisaccaridi (LPS) e di ​​pili K99 di Escherichia coli (E.coli). Inoltre, Il team della University of California Davis ha scoperto anche molecole LPS aggregate alle placche amiloidi, che sono collegate alla patologia e alla progressione dell'Alzheimer. La ricerca è stata pubblicata ieri nell'edizione di stampa della rivista Neurology.


"Con l'immunoistochimica abbiamo individuato componenti batterici Gram-negativi (LPS e E. coli K99) in tutti i 18 cervelli invecchiati"
, ha detto Xinhua Zhan, primo autore della ricerca, professore associato di ricerca nel Dipartimento di Neurologia della UC Davis e del suo Istituto MIND. "I K99 erano significativamente di più nel cervello di Alzheimer confrontato con i controlli via analisi Western Blot. Anche i LPS sono assieme all'amiloide-β nelle placche amiloidi e nei vasi sanguigni del cervello di Alzheimer".


I ricercatori non hanno ancora stabilito se i batteri causano l''Alzheimer o sono una conseguenza di esso.


Molti batteri Gram-negativi sono patogeni, compresi E.coli, Helicobacter pylori, salmonella, Chlamydophila pneumoniae e Shigella. I ricercatori sanno da tempo che le infezioni possono aumentare il rischio di Alzheimer e tuttavia questa è la prima volta che qualcuno ha trovato maggiori quantità di batteri antigeni Gram-negativi nel cervello di Alzheimer e molecole batteriche associate alla patologia.


Questa ricerca fa seguito a studi precedenti sugli animali nel laboratorio Sharp che avevano dimostrato che LPS batterici più ischemia / ipossia possono aumentare l'amiloide-β e produrre aggregati di amiloide simili alla placca.


Lo studio ha confrontato 24 campioni di materia grigia e bianca di pazienti con la malattia (usando i criteri del Consortium to Establish a Registry for Alzheimer’s) con 18 campioni di persone che non avevano alcuna evidenza di declino cognitivo. Anche se LPS e K99 sono stati trovati in entrambi i gruppi, la prevalenza era molto più alta nei pazienti di Alzheimer: i K99 sono stati trovati in nove dei 13 campioni della sostanza grigia di Alzheimer rispetto a uno sui 10 controlli dall'analisi Western Blot.


Nei campioni di materia bianca di Alzheimer sono stati trovati anche maggiori livelli di K99. La storia era simile con i LPS, presenti in tutti e sei i campioni (tre di sostanza grigia e tre bianca), ma non nei controlli dall'analisi Western Blot. "Trovare molecole batteriche nel cervello è stato sorprendente, e trovarne di più nel cervello di Alzheimer è stata una sorpresa ancora più grande", ha detto Frank Sharp, professore di neurologia e autore senior della ricerca. "Altri hanno notato agenti infettivi nel cervello. Queste sono le prime molecole batteriche che sono costantemente presenti in tutti i cervelli".


I ricercatori hanno trascorso quattro anni a convalidare questi risultati prima della pubblicazione. In particolare, erano preoccupati della contaminazione dei campioni, poiché i LPS si trovano di solito in molti reagenti. Tuttavia, i differenziali tra i campioni di Alzheimer e i controlli e le localizzazioni uniche delle molecole nel cervello di Alzheimer sembrano indicare che il team ha evitato il tranello.


Questi risultati evidenziano la necessità di approfondire l'impatto degli agenti contagiosi sull'Alzheimer. Scoprire LPS e K99 in campioni di cervello di Alzheimer è un buon inizio, ora i ricercatori devono studiare il ruolo che possono avere i batteri nella patologia. Un collegamento provato tra infezioni batteriche e Alzheimer potrebbe dare nuove opportunità per prevenire e curare la malattia.


"Se i LPS fossero causali, si potrebbe immunizzare contro di essi o trattare più vigorosamente le infezioni Gram-negative di quanto facciamo normalmente", ha detto Sharp. I risultati dovranno essere replicati in studi più ampi per essere confermati. Inoltre, non è chiaro se i batteri Gram-negativi influenzano direttamente la progressione della malattia o sono semplicemente un sottoprodotto di altri processi. "Abbiamo rilevato questi componenti batterici nei cervelli che invecchiano", ha detto Zhan. "Il nostro prossimo passo sarà capire se questo è causa o conseguenza dell'Alzheimer: sono le molecole Gram-negative a causare la malattia o quando le persone contraggono l'Alzheimer entrano più molecole batteriche nel cervello?"

 

 

 


Fonte: UC Davis MIND Institute via Newswise (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Xinhua Zhan, MD, Boryana Stamova, PhD, Lee-Way Jin, MD, Charles DeCarli, MD, Brett Phinney, PhD and Frank R. Sharp, MD. Gram-negative bacterial molecules associate with Alzheimer disease pathology. Neurology, November 2016 DOI: 10.%u200B1212/%u200BWNL.%u200B0000000000003391

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)