Sembrava che Bernie Hoffman stesse sonnecchiando con le cuffie sulle orecchie lo scorso Venerdì pomeriggio, ma il suo piede che batteva dimostrava che era assorto nell'ascolto della musica.
Hoffman, di 91 anni, è un ospite del «Mount View Care Center», e vive con gli effetti del Parkinson, di un ictus e della demenza. Le cuffie erano collegate ad un iPod caricato con la musica preferita della sua giovinezza: polke, valzer e grandi jazz band. Ogni tanto, un sorriso gli attraversava il volto.
Il Mount View Care Center è una delle 100 case di cura del Wisconsin selezionate all'inizio di quest'anno per partecipare all'iniziativa «Wisconsin Music & Memory». E' un programma del Dipartimento dei Servizi Sanitari dello stato, che finanzia la formazione e le attrezzature per offrire lettori di musica digitale agli ospiti come Hoffman. L'iniziativa Music & Memory è una organizzazione senza scopo di lucro fondata nel 2010 con la missione di portare la musica personalizzata nella vita di anziani o disabili, in particolare alle persone con demenza.
Gli ospiti del Mount View che partecipano al programma sono 15. I membri del personale cercano di offrire la musica agli ospiti almeno una volta al giorno, e ne registrano l'impatto. Gli ospiti inclusi nel programma stanno prendendo meno farmaci per il dolore, meno antidepressivi e ansiolitici e sono più tranquilli da quando hanno avuto la loro musica, secondo il personale. La musica li ha anche aiutati a chiacchierare, evocando dei ricordi.
Conduce l'iniziativa Melissa Stockwell, musico-terapeuta certificata del North Central Health Care. Lei conosce il potere della musica, ma dice anche che è sbalordita dai risultati dell'iniziativa: "Quando sono stata avvicinata per questa iniziativa, ero diffidente. Ho detto «Possiamo farlo, ma questa non è musicoterapia» ". La musicoterapia è fatta solitamente con musica dal vivo, ha obiettivi specifici e comprende il movimento fisico o la riproduzione reale di strumenti.
La Stockwell ha detto che non capiva come il semplice ascolto della musica avrebbe influenzato le persone con demenza. Ha detto che non si può dire esattamente perché funziona, ma ha le sue teorie: "La musica è molto coinvolgente. Essa colpisce l'intero cervello.... Penso che crei un diversivo al dolore, o a quello che sta succedendo intorno a loro. La musica è la medicina".
La musica è sempre stata una parte della vita di mio padre, ha detto Russ Hoffman, di 63 anni, da Rothschild, il figlio di Bernie Hoffman. "Era in una famiglia di musicisti ... e papà suonava il banjo e la chitarra. La musica era importante". Russ Hoffman ha contribuito a scegliere la musica che è stata programmata nell'iPod di suo padre. Egli sa che suo padre ama quella musica. "Lui non riesce a dire che giorno è oggi, ma può dirvi il nome di una band", ha detto Russ Hoffman.
Fonte: Keith Uhlig in WausauDailyHerald.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra: |