Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Gary Small: Obiettivi del trattamento di Alzheimer: amiloide, infiammazione o entrambi?

inflammation level in healthy and alzheimer brainsInfiammazione in un cervello sano giovane (sinistra), sano anziano (centro) e con Alzheimer (destra). Fonte: Pascoal Lab / University of Pittsburgh.

Oltre un secolo fa, lo psichiatra tedesco Alois Alzheimer ha descritto una malattia che stava gradualmente derubando le persone della loro mente e dell'indipendenza e che ora affligge quasi l'11 % degli over-65. Alzheimer ha eseguito autopsie del cervello di pazienti con demenza deceduti, che hanno rivelato i tratti distintivi della malattia, placche di amiloide e grovigli di tau, proteine ​​che si accumulano nelle aree del cervello che controllano la memoria, il pensiero e il comportamento.


Ma dopo decenni di ricerca e miliardi di dollari investiti per sviluppare farmaci per liberare il cervello dell'amiloide, non abbiamo ancora una soluzione. Nel 2021, la FDA ha concesso l'approvazione accelerata del farmaco anti-amiloide aducanumab, nonostante le obiezioni dei consulenti dell'agenzia, che hanno sollevato dubbi sull'efficacia del farmaco. E con una copertura assicurativa altamente limitata, pochissimi pazienti ricevono il medicinale (ndt: da gennaio 2024 il farmaco è stato abbandonato dal produttore, questo articolo è di giugno 2023).


Più di recente, la FDA ha accelerato l'approvazione di un altro farmaco anti-amiloide, il lecanemab. Sfortunatamente, rimangono domande sulla sua efficacia e sicurezza. Rispetto al più vecchio ed economico donepezil, gli effetti cognitivi del lecanemab su 18 mesi sono modesti, con una riduzione del declino del 27% (rispetto al 29% del donepezil). Tuttavia, la differenza di benefici è impercettibile per i pazienti e le famiglie. Inoltre, dopo un anno di trattamento, il donepezil ritarda il passaggio dal lieve decadimento cognitivo alla demenza, mentre il lecanemab no.


Sfortunatamente, farmaci anti-amiloide come il lecanemab possono causare effetti collaterali come il gonfiore del cervello potenzialmente letale e il restringimento accelerato del cervello, associati all'aggravamento della malattia. Più recentemente, un comunicato stampa ha annunciato livelli simili di effetti clinici modesti ed effetti collaterali potenziali per un altro farmaco anti-amiloide, il donanemab.


La buona notizia? Alcuni ricercatori stanno spostando lo sguardo a un diverso colpevole, l'eccesso di infiammazione. Sappiamo già che l'infiammazione cronica è associata a molte malattie, come diabete, cancro, artrite, malattie cardiache e malattia di Crohn. Di solito, una risposta infiammatoria aiuta il nostro corpo a combattere le infezioni e ripara le lesioni, ma troppa infiammazione può danneggiare le cellule, comprese quelle cerebrali.


Questa ricerca si basa su diverse scoperte scientifiche. Macchie selettive su autopsie hanno mostrato evidenza di infiammazione nelle placche amiloidi, come dimostrato dalle microglia danneggiate, le cellule immunitarie netturbino che di norma rimuovono la spazzatura dal cervello, neuroni morenti e sinapsi (giunzioni delle cellule nervose) potate, e dalle citochine, proteine ​​immunitarie che alterano l'infiammazione.


Studi epidemiologici indicano che i farmaci antinfiammatori dell'artrite riducono il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA). Nel Baltimore Longitudinal Study, i volontari che assumevano farmaci antinfiammatori comuni come l'ibuprofene o il naprossene da almeno 2 avevano una riduzione del 60 % del rischio di MA. Sfortunatamente, questi medicinali hanno gravi effetti collaterali e possono effettivamente peggiorare la cognizione nelle persone con invecchiamento cerebrale avanzato.


Sebbene il mio team di ricerca abbia scoperto che il farmaco antinfiammatorio celecoxib migliorasse la cognizione e influenzasse il metabolismo cerebrale regionale nelle persone senza demenza con un lieve declino della memoria associata all'età, il campione di studio era piccolo e gli studi clinici su larga scala di farmaci antinfiammatori non hanno funzionato. Inoltre, l'uso cronico di tali farmaci pone rischi significativi di ulcere allo stomaco, attacchi di cuore e ictus, in particolare negli anziani.


Nei miei studi nel corso degli anni, ho cercato metodi più sicuri per ridurre l'eccesso di infiammazione. La curcumina è un componente attivo della spezia curcuma e un ingrediente chiave nel curry. Gli studi di laboratorio indicano che la curcumina ha il potenziale di ridurre l'infiammazione e di combattere lo stress ossidativo dannoso per i tessuti associato a inquinamento, fumo, altre esposizioni ambientali e invecchiamento.


Lo studio in doppio cieco e controllato con placebo del mio gruppo all'UCLA ha mostrato che il consumo giornaliero di una forma facilmente assorbibile di curcumina ha migliorato significativamente la memoria e l'attenzione rispetto al placebo e ha avuto pochissimi effetti collaterali. Diversi gruppi di ricerca stanno ora avviando studi-replica multi-sito per confermare questi risultati in un gruppo molto più ampio di adulti di mezza età e anziani con problemi lievi di memoria.


C'è un altro vantaggio nello spostare l'attenzione sull'infiammazione: possiamo ottenere un maggiore controllo sulla salute del cervello perché abbiamo una certa capacità di regolare l'infiammazione. Età avanzata, obesità, consumo di grassi malsani e zuccheri trasformati, fumo, problemi del sonno, stress e mancanza di esercizio fisico aumentano tutti l'infiammazione e mitigare questi fattori di rischio ritarda il declino cognitivo. Il Finnish Geriatric Intervention Study to Prevent Cognitive Impairment and Disability, uno studio controllato di due anni e randomizzato con migliaia di anziani, ha mostrato che interventi sullo stile di vita come più esercizio e dieta sana possono ritardare l'inizio della demenza e della sua progressione.


Quando valuto i pazienti con problemi cognitivi legati all'età, rivedo abitualmente le loro abitudini di vita e li aiuto a ridurre lo stress, mangiare in modo sano ed esercitarsi regolarmente. Ma molti pazienti hanno difficoltà a cambiare le abitudini e chiedono: "Doc, non hai solo una pillola di memoria che posso prendere?" Una forma biodisponibile di curcumina può offrire un'alternativa sicura e alternativa alla riduzione dell'infiammazione e proteggere la salute del cervello.


Dati i modesti benefici dei farmaci anti-amiloide e i loro ampi effetti collaterali, esito a prescriverli. Tuttavia, non ho scrupoli a raccomandare gli aggiustamenti dello stile di vita che hanno dimostrato di ridurre l'infiammazione cerebrale. Le placche amiloidi possono ancora far parte del problema, ma è tempo che acceleriamo la ricerca su come ridurre l'infiammazione cerebrale.

 

 

 


Fonte: Gary Small in Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)