Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sei passaggi per ridurre al minimo le cadute per anziani e pazienti con demenza

È più appropriato il pavimento in vinile o quello in moquette per ridurre le cadute di chi ha la demenza?

I dati dello studio National Health and Aging Trends (NHATS) hanno dimostrato che quasi la metà degli anziani con demenza in USA ha avuto una o più cadute nel 2016, rispetto a meno di un terzo degli anziani senza demenza.


Gli anziani con demenza hanno un rischio doppio di cadere e triplo di incorrere in gravi lesioni legate alla caduta, come le fratture, rispetto a quelli senza demenza. Le lesioni anche lievi legate alla caduta possono portare gli anziani con demenza al ricovero in ospedale e/o al trasferimento in una casa di cura.


Una ricerca dell'Università di Otago, in Nuova Zelanda, ha scoperto che gli anziani hanno una probabilità più che tripla di subire una frattura quando cadono sui pavimenti in vinile, rispetto al tappeto e ad altri pavimenti a basso impatto.


Secondo un ulteriore studio eseguito dalla National Library of Medicine in USA, anche i pavimenti 'compliant' (compiacenti, accomodanti, sistemi di pavimento o rivestimento con un certo grado di assorbimento degli urti) hanno il potenziale di ridurre la gravità delle lesioni cerebrali traumatiche, le fratture dell'anca e altre lesioni correlate alle cadute.


Le cadute sono una seria preoccupazione tra gli anziani ed è essenziale identificare e correggere eventuali potenziali pericoli nel movimento, come precauzione nell'ambiente. Anche il tipo di pavimentazione usata può fare una grande differenza nella gravità di una caduta e/o della lesione stessa. È stato dimostrato che un tappeto con un sottofondo di buona qualità aiuta ad ammortizzare una caduta e minimizzare le lesioni.


Secondo i dati del NHATS, tra gli anziani con demenza sono emersi tre fattori associati significativamente a una maggiore probabilità di cadute:

  1. una storia di cadute dell'anno precedente,
  2. visione alterata,
  3. vivere con altri (rispetto a vivere da soli).


Mentre la storia precedente di cadute e il deterioramento della vista sono fattori di rischio noti per le cadute degli anziani in generale, i risultati dei ricercatori indicano che questi sono fattori di rischio forti per le cadute delle persone con demenza. Secondo il team, ciò suggerisce che le persone con demenza dovrebbero essere valutate per la presenza di queste caratteristiche.


Se esistono queste condizioni, gli individui dovrebbero ricevere ulteriori valutazioni e cure, incluso esaminare i piedi e le calzature, valutare il loro ambiente e la capacità di svolgere attività di vita quotidiane, tra gli altri elementi.


"È necessario esaminare molteplici fattori, compresi quelli ambientali come la casa o il quartiere di una persona, per individuare il rischio di caduta, l'istruzione e il supporto del caregiver e le strategie di prevenzione per questa popolazione di anziani ad alto rischio", ha affermato la ricercatrice Safiyyah Okoye PHD, assistente prof.ssa della Drexel University.


La scoperta che gli anziani con demenza conviventi con un coniuge o un compagno avevano una probabilità più elevata di cadere, rispetto a coloro che vivevano da soli, sottolinea che il supporto e l'istruzione del caregiver sono componenti sottostudiati nei programmi di prevenzione delle cadute degli anziani con demenza che vivono con i caregiver familiari. Questo supporto e istruzione meritano maggiore attenzione da parte di medici, ricercatori e responsabili politici.


Per ridurre al minimo il rischio di cadute in casa, le linee guida raccomandano di assicurarsi che:

  1. i tappeti siano ben aderenti;
  2. i tappeti abbiano un supporto in gomma antiscivolo, oppure siano del tutto rimossi;
  3. le scale siano rivestite di moquette e non di legno lucido;
  4. le stanze e le scale siano ben illuminate;
  5. i pavimenti siano privi di ingombri;
  6. le calzature dell'individuo interessato siano comode e ben calzanti.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 



Notizie da non perdere

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)