Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come rispondere al comportamento ipersessuale di una persona con Alzheimer?

L'ipersessualità può essere definita come attività sessuale o bisogno sessuale estremamente frequente o che è aumentato improvvisamente.


L'ipersessualità, a volte indicata come demenza erotica, accade a causa di una perdita di controllo degli impulsi, della perdita del senso di comportamento appropriato pubblico o  privato, ​​o a causa della difficoltà a leggere le emozioni di un'altra persona.


Alcuni esempi di questi comportamenti sessuali possono includere fare commenti sessuali inappropriati, fare avances sessuali verso terzi, parlare di sesso in continuazione, spogliarsi o toccarsi personalmente in pubblico. Spesso, l'individuo con il morbo di Alzheimer (MA) potrebbe fare avances sessuali a qualcuno che scambia per il suo partner, ma raramente questi comportamenti coinvolgono l'eccitazione sessuale.


Questi comportamenti non solo provocano disagio e imbarazzo per il caregiver, possono anche essere fonte di confusione e angoscia per la persona affetta, dal momento che non riesce a capire il motivo per cui questo particolare comportamento non è appropriato.


Per chi ha il MA, la possibilità di collegarsi attraverso la comunicazione verbale e fisica è alterata, e quindi la sua relazione con gli altri cambia di conseguenza. Alcuni individui con MA diventano meno interessati al sesso, mentre altri sviluppano una maggiore attenzione.


Rassicurare l'individuo è di vitale importanza per ridurre al minimo i comportamenti ipersessuali. Le esperienze condivise che coinvolgono il tocco piuttosto che le parole possono aiutare a creare un legame intimo. Dare abbracci confortanti, massaggiare dolcemente la schiena e/o la spalla, diffondere la musica preferita, e persino danzare, possono essere mezzi per riorientare l'attenzione durante questi comportamenti particolari.


Il bisogno di contatto può essere gestito dando all'individuo un animale morbido di peluche o una coperta calda, da accarezzare. A volte, può bastare anche solo spazzolare i capelli.


Gli individui con MA sono ben consapevoli dei segnali non verbali, così che quando comincia a verificarsi il comportamento inadeguato, il caregiver può mostrare il suo disaccordo aggrottando le sopracciglia o scuotendo il capo. Inoltre, aiuta essere coerenti. Il caregiver non può incoraggiare le carezze un giorno e poi reagire negativamente il successivo. Devono essere fissati dei confini.


La maggior parte del tempo, i comportamenti ipersessuali sono il risultato della noia. Mantieni l'individuo impegnato e attivo durante il giorno, pianifica attività che sono divertenti e con uno scopo.


Il desiderio di intimità e gli stimoli sessuali non svaniscono necessariamente quando un individuo ha il MA o altra fonte di demenza.


L'intimità può essere una fonte di conforto e piacere da un lato, ma una fonte di ansia e confusione dall'altro. Entrambe le reazioni sono molto normali. Tuttavia, nei casi estremi di ipersessualità, è sempre consigliabile consultare un medico. Ci possono essere fattori che contribuiscono a questi comportamenti, come la depressione, gli effetti avversi dei farmaci o squilibri ormonali.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.