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Caregiver di Alzheimer: come gestire il burnout durante la pandemia?

Mental Health America ha condotto un'indagine sugli operatori sanitari durante la pandemia Covid-19, da giugno a settembre 2020. Le risposte hanno mostrato che il 93% degli operatori sanitari erano stressati, l'86% ansiosi, il 77% frustrati, il 75% travolti e il 75% esausti e sentivano burnout (esaurimento psico-fisico).


Prendersi cura delle persone con Alzheimer è molto stressante a volte, e con le difficoltà e il carico di lavoro dalla pandemia, non sorprende che molti caregiver abbiano burnout. Potrebbe essere una condizione nota come 'affaticamento da compassione'.


Il Rev. Samuel Wood, scrittore e informatore sulla fatica da compassione, la definisce come la naturale conseguenza dello stress derivante dal prendersi cura e aiutare persone o animali traumatizzati o sofferenti.


Oltre alla difficoltà a dormire, agli sbalzi d'umore e ai cambiamenti di appetito, gli operatori sanitari spesso sperimentano rabbia e irritabilità, ritiro, perdita di piacere nella vocazione, depressione, bassa autostima e difficoltà a concentrarsi. Possono anche sviluppare un atteggiamento sprezzante nei confronti delle persone che servono e trascurare i familiari e gli amici.


Possono anche rispondere peggio alle lamentele, diventare costantemente irritabili, perdere la pazienza più spesso e provare un calo dell'entusiasmo per il lavoro. Al culmine della fatica da compassione, un professionista della sanità può soffrire di problemi fisici e/o emotivi ed essere a rischio di lasciare la professione.


Gli operatori sanitari che sperimentano questi sintomi dovrebbero chiedere supporto ai colleghi, a un consulente autorizzato o a un assistente sociale. Quelli che lavorano nell'assistenza sanitaria e gli altri dovrebbero praticare anche strategie di auto-cura, come tenersi connessi ad altri professionisti e capire che tale affaticamento non è un difetto di carattere.


Dovrebbero ricordare a loro stessi perché sono andati nell'assistenza sanitaria all'inizio e la differenza che fanno nella vita degli altri.


Fai esercizio. Fai una passeggiata. Fai le cose che ami. Sappi che le necessità supereranno sempre le risorse e senza cura di te, alla fine non sarai in grado di prenderti cura di nessun altro.


La gioia del caregiving può tornare con l'equilibrio della vita. E ricorda che la tua comunità ha con te un debito di gratitudine per rimanere in prima linea durante la crisi pandemica e dopo di essa.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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