Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricordi rubati: i problemi con la diagnosi di Alzheimer ad esordio precoce

Quando un paziente sotto i 65 anni lamenta una perdita di memoria, confusione e problemi sul lavoro, raramente si arriva a una diagnosi rapida e chiara di morbo di Alzheimer (MA).


"Gli viene detto che è una crisi di mezza età. È la depressione. È una parte normale dell'invecchiamento", ha detto Robert Santulli, psichiatra del Dartmouth-Hitchcock Medical Center. "Può essere necessario molto tempo per raggiungere un punto critico in cui le cose vanno male a sufficienza da far dire a un medico «Forse potrebbe essere Alzheimer ad esordio precoce»".


Un terzo delle persone con MA ad esordio precoce o giovanile, che hanno risposto ad un sondaggio del 2006 dell'Alzheimer's Association, ha detto che ci sono voluti da 1 a 6 anni per ricevere una diagnosi accurata di MA. Studi successivi da parte dell'associazione hanno stimato che ben il 50% delle persone con la malattia, di qualunque età, non riceve mai una diagnosi.


Non esiste un semplice esame del sangue che può rilevare la malattia del cervello. Le diagnosi sono generalmente confermate da una combinazione di esami neuropsicologici, analisi della storia familiare del paziente e costosi prelievi di midollo spinale, risonanza magnetica, scansioni PET e CAT per visualizzare placche e grovigli nel cervello.


Nel frattempo, a causa di questo ritardo, i giovani incontrano problemi sul lavoro per colpa dei sintomi.


"Le famiglie arrivano per incontrarmi e io dico «Stai ancora lavorando?» E dicono «No, sono stato licenziato» o «Ho chiesto il pensionamento anticipato perché non ero sicuro di quello che stava succedendo», ed ecco, si rendono conto in seguito che avevano il MA", ha detto Melissa Grenier, manager dell'Alzheimer's Association del New Hampshire.


A causa del ritardo nella diagnosi, non è raro che i pazienti con demenza precoce vengano licenziati o spostati da un lavoro all'altro. La maggior parte dei pazienti che mostrano sintomi non ne sono al corrente, e può essere scoraggiante e frustrante.


"Di solito, la persona con il MA è l'ultima a sapere che ci sono problemi", ha detto Geoffrey Vitt, avvocato del New Hampshire che rappresenta i malati di MA nelle cause contro i datori di lavoro.


I pazienti che sono consapevoli dei cambiamenti di comportamento possono essere riluttanti a farlo sapere al proprio datore di lavoro, per timore di perdere il lavoro.


"Se qualcuno deve cambiare la sua agenda o l'alloggio perché ha il cancro, non penseremmo di sicuro male di ciò", ha detto la Grenier. "Ma in qualche modo c'è ancora qualcosa di intimidatorio nei confronti del MA e la gente non lo capisce".


Se i pazienti vengono licenziati prima di aver ricevuto una diagnosi effettiva, non hanno più diritto alle prestazioni di invalidità dal loro datore di lavoro (ndt: specifico degli USA). Questa in genere è una difficoltà, per una malattia che può costare alle famiglie centinaia di migliaia di dollari.


"Se ti riferisci a qualcuno che sta lasciando stipendio dopo stipendio, e non ha risparmi, quando la demenza entra in gioco sarà come risalire una cascata a nuoto", ha detto David Craig, avvocato specializzato nella vecchiaia.

 

 

 


Fonte: Leah Willingham in Concord Monitor (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.