Domanda: Mia moglie ha l'Alzheimer in fase avanzata. Ora è in una struttura di assistenza alla memoria. Spesso le danno sedativi per calmare la sua agitazione.
Ho letto che questi farmaci sono pericolosi, soprattutto per le persone anziane con demenza. C'è qualcosa che potrebbe essere più sicuro?
Risposta: Hai ragione a ritenere che sedativi forti come l'aripiprazolo (Abilify), l'Olanzapina (Zyprexa), la Quetiapina (Seroquel) e il Risperidone (Risperdal) hanno avvertenze che spaventano: "I pazienti anziani con psicosi correlata alla demenza, trattati con farmaci antipsicotici, hanno un rischio di morte più alto".
Non c'è niente di più forte di questo. La morte è l'effetto collaterale finale. Quei potenti farmaci antipsicotici hanno una lunga lista di altri effetti collaterali. Alcune persone si riferiscono ai farmaci antipsicotici come a 'camicie di forza chimiche'.
Possono causare sonnolenza, vertigini, mal di testa, difficoltà a camminare, alterazione del giudizio o del pensiero, movimenti muscolari incontrollabili, irrequietezza, agitazione, impulso irrefrenabile a muoversi o a camminare, ansia, tremori, visione sfocata, diabete, depressione e pensieri suicidi. Questo è solo un elenco parziale, ma dà un'idea.
Il dilemma classico dell'Alzheimer:
Data la lista di effetti collaterali di cui sopra, potresti supporre che tali forti sedativi non debbano mai essere dati a chi ha la demenza e non potremmo che essere d'accordo con te.
Dall'altra parte, i caregiver sia familiari che professionali sono di fronte a un terribile dilemma. La persona con l'Alzheimer può diventare molto agitata e dire o fare cose che sono autodistruttive o difficoltose per coloro che cercano di aiutare.
E' grande la tentazione di provare un farmaco che può calmare un paziente di demenza agitato, anche se potrebbe avere effetti collaterali terribili.
Un'altra opzione potenziale:
Un nuovo studio offre qualche speranza per calmare l'agitazione senza incorrere in tali terribili conseguenze. Gli investigatori hanno dato a 220 persone con Alzheimer un placebo o una combinazione di chinidina e destrometorfano (Nuedexta).
Entrambi i farmaci sono usati da decenni. Il destrometorfano è il principio attivo di molti farmaci da banco per la tosse (il DM nel Robitussin DM, per esempio). La chinidina è prescritta per i ritmi cardiaci irregolari. È usata da decenni, anche se le sue radici possono essere fatte risalire al 18° secolo e alla corteccia dell'albero di china. E' stato usato inizialmente per trattare la fibrillazione atriale più di 100 anni fa.
Il nuovo studio che coinvolge il Nuedexta per pazienti con Alzheimer ha dimostrato un calo significativo dell'agitazione e dell'aggressività. Si tratta di un uso non previsto dalle istruzioni del Nuedexta. Ciò significa che la FDA non ha ancora approvato il farmaco per i pazienti con demenza.
Qualsiasi decisione di considerare tali esigenze di trattamento sono da intraprendere attentamente sotto controllo medico e solo dopo una revisione degli effetti collaterali e delle possibili interazioni con altri farmaci.
Fonte: The People's Pharmacy (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Jeffrey L. Cummings, Constantine G. Lyketsos, Elaine R. Peskind, Anton P. Porsteinsson, Jacobo E. Mintzer, Douglas W. Scharre, Jose E. De La Gandara, Marc Agronin, Charles S. Davis, Uyen Nguyen, Paul Shin, Pierre N. Tariot, João Siffert. Effect of Dextromethorphan-Quinidine on Agitation in Patients With Alzheimer Disease DementiaA Randomized Clinical Trial. JAMA. 2015;314(12):1242-1254. doi:10.1001/jama.2015.10214.
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