Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Buoni risultati del farmaco lecanemab: riduzione 'significativa' del declino cognitivo nell'Alzheimer precoce

biogen building

Eisai Ltd e Biogen Inc hanno annunciato i risultati positivi dell'esperimento clinico confermatorio Clarity di fase3 sul farmaco lecanemab (ex BAN2401), un anticorpo protofibrilla anti amiloide-beta (Aβ) per il trattamento del lieve decadimento cognitivo (MCI) e del morbo di Alzheimer (MA) lieve in pazienti con la presenza confermata di patologia amiloide nel cervello.


Il lecanemab ha raggiunto l'endpoint (obiettivo) primario (CDR-SB*: Clinical Dementia Rating-Sum of Boxes) e tutti gli endpoint secondari chiave con risultati altamente significativi statisticamente.

Cosa è la CDR-SB

(*) La CDR-SB è una scala numerica usata per quantificare la gravità dei sintomi della demenza. Sulla base di interviste di persone con MA e famiglie/caregiver, i professionisti della salute qualificati valutano le prestazioni cognitive e funzionali in sei aree: memoria, orientamento, giudizio e risoluzione dei problemi, affari comunitari, casa e hobby e cura personale. Il punteggio totale delle sei aree è il punteggio di CDR-SB, che viene anche usato come elemento appropriato per valutare l'efficacia dei farmaci terapeutici che puntano alle prime fasi del MA.


Ora la Eisai discuterà questi dati con le autorità normative negli Stati Uniti, in Giappone e in Europa, con l'obiettivo di presentare domanda di approvazione tradizionale negli Stati Uniti e per le applicazioni di autorizzazione alla distribuzione in Giappone e in Europa entro la fine dell'esercizio di Eisai, che termina il 31 marzo 2023. Inoltre, la Eisai presenterà i risultati dello studio Clarity AD il 29 novembre 2022, al congresso sugli studi clinici del MA (CTAD, Clinical Trials on Alzheimer’s) e pubblicherà i risultati in una rivista medica peer-reviewed (=a controllo dei pari).


Il trattamento con lecanemab ha raggiunto l'obiettivo primario e ha ridotto il declino clinico sulla scala cognitiva e funzionale globale (CDR -SB) del 27% rispetto al placebo, a 18 mesi, che rappresenta una differenza di trattamento nella variazione del punteggio di -0,45 (p=0,00005) nell'analisi della popolazione trattata. A partire da sei mesi, in tutti i punti temporali, il trattamento ha mostrato cambiamenti statisticamente altamente significativi nel CDR-SB dal basale rispetto al placebo (tutti i valori p sono inferiori a 0,01).


Anche tutti gli obiettivi secondari chiave sono stati soddisfatti con risultati statisticamente altamente significativi rispetto al placebo (P <0,01). Gli endpoint secondari chiave erano la variazione rispetto al basale a 18 mesi rispetto al placebo del trattamento nei livelli di amiloide nel cervello, misurata dalla tomografia a emissione di positroni amiloide (PET), dalla scala cognitiva di valutazione AD-cognitiva, sottoscala 14 (ADAS-cog14), dal punteggio MA composito (ADCOMS) e dal punteggio sulle attività della vita quotidiana per il lieve decadimento cognitivo (ADCS MCI-ADL).


L'incidenza di anomalie edema/effusione sulle scansioni correlate all'amiloide (ARIA-E), un evento avverso associato agli anticorpi anti-amiloide, era del 12,5% nel gruppo lecanemab e dell'1,7% nel gruppo placebo. L'incidenza di ARIA-E sintomatiche è stata del 2,8% nel gruppo lecanemab e zero nel gruppo placebo. Il tasso ARIA-H (ARIA micro-emorragie cerebrali e siderosi superficiale) era del 17,0% nel gruppo lecanemab e dell'8,7% nel gruppo placebo. L'incidenza di ARIA-H sintomatiche è stata dello 0,7% nel gruppo lecanemab e dello 0,2% nel gruppo placebo. Non vi è stato squilibrio nelle ARIA-H isolate (cioè ARIA-H in pazienti che non hanno anche sperimentato ARIA-E) tra lecanemab (8,8%) e placebo (7,6%). L'incidenza totale di ARIA (ARIA-E e/o ARIA-H) è stata del 21,3% nel gruppo lecanemab e del 9,3% nel gruppo placebo. Nel complesso, il profilo di incidenza ARIA del lecanemab era nelle aspettative.

[...]

 

 

 


Fonte: Biogen (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)