Una ricerca sui nutrienti rivela il percorso per trattare i disturbi cerebrali

15 Mag 2024 | Ricerche

Una ricercatrice dell'Università del Queensland di Brisbane /Australia ha trovato degli...

Aziende trattano dati genetici dei consumatori nonostante il loro modesto potere predittiv…

15 Mag 2024 | Denuncia & advocacy

La genetica può essere associata al comportamento e alla salute: dalla volontà di corre...

Nanomateriale che imita le proteine possibile base per trattamenti delle neurodegenerazion…

15 Mag 2024 | Ricerche

Un nanomateriale di recente sviluppo, che imita il comportamento delle proteine, potreb...

Nuovo strumento della Mayo Clinic collega i vari tipi di Alzheimer al tasso di declino cog…

14 Mag 2024 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno scoperto una serie di cambiamenti cerebrali caratte...

Bicicletta: il potenziale non sfruttato per migliorare la salute (e il clima)

14 Mag 2024 | Ricerche

Quando il governo francese di recente ha annunciato un piano per tagliare la spesa stat...

Diabete in gioventù può aumentare il rischio di Alzheimer e di altre malattie

14 Mag 2024 | Ricerche

Uno studio ha trovato biomarcatori nel sangue, le proteine amiloidi della malattia, in gio...

Una [nuova] forma genetica di Alzheimer derivante dalla duplicazione del gene ApoE4

13 Mag 2024 | Ricerche

Ricercatori sulle malattie neurologiche, le neuroscienze e la salute mentale del Sant P...

Moscerino della frutta mostra i regolatori cruciali dello sviluppo degli organi

13 Mag 2024 | Ricerche

Un nuovo modello computazionale che simula lo sviluppo dell'ala del moscerino della fru...

'Microscopio matematico' rivela un nuovo meccanismo della memoria di lavoro che …

13 Mag 2024 | Ricerche

Uno studio dell'UCLA Health pubblicato su Nature Communications ha scoperto un nuovo tipo ...

Prossimi eventi

Gio, 16 Mag '24  17:00 > 18:30   Caffe' Alzheimer
[CA Pedemontano] «Ti SOStengo. Un salvagente legale in un mare di dubbi»
Il Caffè Alzheimer è un servizio che la Casa di Soggiorno ...
Casa delle Associazioni, Via Campagna 46, Loria (TV)
Mer, 22 Mag '24  14:30 > 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Mer, 29 Mag '24  14:30 > 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Mer, 5 Giu '24  14:30 > 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Ven, 7 Giu '24  10:00 > 11:30   Auto Mutuo Aiuto
Gruppo Auto-Mutuo-Aiuto Valdobbiadene
Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
Biblioteca di Valdobbiadene - sala Candiani, Via Piva 53, Valdobbiadene (TV)
Mer, 12 Giu '24  14:30 > 16:30   Incontri e presentazioni
Donne che si prendono cura
Un progetto scritto da donne per le donne, realizzato grazie al ...
Associazione ASAV, c/o distretto sanitario, Via Toniolo 2, Vedelago
Gio, 13 Giu '24  17:00 > 18:30   Caffe' Alzheimer
[CA Pedemontano] «Dialogo con il medico di famiglia sulla patologia»
Il Caffè Alzheimer è un servizio che la Casa di Soggiorno ...
Associazione ANTEAS/Amici di Godego, Piazza XI Febbraio 8, Castello di Godego (TV)
Ven, 14 Giu '24  20:30 > 22:00   Auto Mutuo Aiuto
Gruppo Auto-Mutuo-Aiuto Altivole
Riscoprirsi risorsa tra persone unite dallo stesso problema, partecipando ai Gruppi ...
Centro Sociale, Via Roma 21, Altivole

Sostegno Psicologico Ottobre 2023

Da non perdere

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotro...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molec...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. H...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Fran...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle pr...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera d...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologic...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il c...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a miglio...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o pe...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno ...

Trovato il modo di personalizzare la risposta immunitaria del cervello alle malattie

Il laboratorio di neuroscienze dell'Università della Virginia (UVA), che ha scoperto che il cervello si connette direttamente al sistema immunitario, ha ora trovato le prove che i medici potrebbero introdurre nel cervello miscele personalizzate di cellule immunitarie per combattere disordini genetici e malattie neurodegenerative come l'Alzheimer.


I ricercatori UVA sono riusciti a 'inglobare', o fissare, le cellule immunitarie chiamate 'macrofagi' all'interno del cervello di topi di laboratorio senza usare radiazioni. Fino ad ora, molti scienziati avevano creduto che questo fosse impossibile; le radiazioni dannose, pensavano, sarebbero state essenziali per consentire alle cellule immunitarie di oltrepassare le difese naturali del cervello.


"Ci sono alcune malattie per cui sappiamo già che la presenza dei macrofagi è chiaramente benefica, ma l'irradiazione è clinicamente una barriera massiccia", ha detto il ricercatore James C. Cronk PhD, della Facoltà di Medicina dell'UVA. "Questo [studio] supporta l'idea che si può farlo e portare queste cellule nel cervello senza dover irradiare, il che è un enorme passo avanti in termini di fattibilità".

 

Cellule immunitarie e malattie neurologiche

La nuova ricerca non solo stabilisce definitivamente che i macrofagi possono essere inglobati nel cervello senza irradiazione, ma rivela ciò che accade loro una volta che sono lì. In precedenza, gli scienziati erano incerti se si trasformano semplicemente in un altro tipo di cellula immunitaria (le microglia), che è abbondante nel cervello.


La scoperta che rimangono un tipo di cellula unico suggerisce che i medici potrebbero essere in grado di manipolare il mix per creare risposte immunitarie personalizzate e combattere diverse malattie e disturbi, e forse anche i traumi cerebrali.


"Ci sono gruppi di scienziati che, con alti e bassi, hanno pubblicato articoli sull'Alzheimer o sulla SLA, discutendo se durante il normale processo patologico queste cellule entrano e sostituiscono non tutte, ma alcune delle microglia", ha detto Cronk. "Se scopri che l'inglobamento è dannoso e scopriamo che cosa le sta facendo entrare, potresti bloccarlo. O potresti aumentare l'inglobamento, a seconda delle condizioni".

 

Riconoscere le cellule immunitarie nel cervello

Come parte del loro lavoro, i ricercatori hanno identificato una 'firma genetica' per riconoscere e distinguere i macrofagi enigmatici da altri tipi di cellule, ha detto il ricercatore Christopher C. Overall PhD, biologo computazionale nel dipartimento di neuroscienze dell'UVA e del suo Center for Brain Immunology e Glia (BIG). "Abbiamo identificato un nucleo di geni sia per i macrofagi che per le microglia", ha affermato. "Ora è importante che possiamo riconoscere i macrofagi inglobati rispetto alle microglia, e le microglia da qualsiasi altra cosa".


Il ricercatore senior Jonathan Kipnis PhD, preside del Dipartimento di Neuroscienze e direttore del BIG Center, ha osservato che la capacità di rilevare le cellule potrà infine consentire ai medici di prevedere il rischio di malattia neurologica dei pazienti. "È molto probabile che queste cellule entrino in qualche modo nel cervello e che quindi predispongano il cervello al disordine o lo proteggano dal disordine", ha detto. "Un giorno potremmo essere in grado di dire che probabilmente non avrai il morbo di Parkinson perché hai queste cellule in quella zona".


Kipnis ha osservato che il lavoro rappresenta un'importante collaborazione interdisciplinare, che riunisce scienziati della Facoltà di Medicina e della Facoltà di ingegneria e scienze applicate dell'UVA. "I ricercatori del BIG avevano un affascinante problema di analisi delle immagini che nessun software esistente poteva risolvere", ha detto Scott Acton PhD, del Dipartimento di ingegneria elettrica e informatica della Facoltà di ingegneria. "Se si pensa alle microglia come a un polipo nella forma, i ricercatori del BIG dovevano seguire le estremità dei tentacoli, i processi delle microglia e misurare le loro velocità e trovare la loro destinazione. Siamo riusciti a fornire un algoritmo e un programma per computer che ora possiamo rendere disponibili ad altri ricercatori attraverso questa pubblicazione".


Cronk ha notato che la collaborazione ha trovato risposte ad alcune importanti domande che affliggono i ricercatori del cervello. "Esiste un'area di ricerca molto, molto, attiva per capire se questi macrofagi sono presenti nelle malattie neurodegenerative e se danno benefici o no", ha detto Cronk. "Abbiamo stabilito che sì, questo è un tipo di cella univoco. ... Il prossimo passo è, OK, cosa stanno facendo nella fisiologia? Possono essere messi lì artificialmente o rimossi come strategia terapeutica?"

 

 

 


Fonte: University of Virginia (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: James C. Cronk, Anthony J. Filiano, Antoine Louveau, Ioana Marin, Rachel Marsh, Emily Ji, Dylan H. Goldman, Igor Smirnov, Nicholas Geraci, Scott Acton, Christopher C. Overall, Jonathan Kipnis. Peripherally derived macrophages can engraft the brain independent of irradiation and maintain an identity distinct from microglia. Journal of Experimental Medicine, Published 11 April 2018, DOI: 10.1084/jem.20180247

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.