Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Comportamenti alla guida sono i primi segnali di demenza

Utilizzando dati di guida naturalistici e tecniche di apprendimento automatico, ricercatori della Columbia University e della Fu Foundation della Columbia hanno sviluppato algoritmi estremamente accurati per rilevare il lieve deterioramento cognitivo e la demenza nei conducenti anziani.


I dati di guida naturalistici si riferiscono a dati rilevati con dispositivi di registrazione veicolare o con altre tecnologie nell'ambiente del mondo reale. Questi dati potrebbero essere elaborati per misurare l'esposizione, lo spazio e le prestazioni di guida in grande dettaglio. I risultati sono pubblicati sulla rivista Geriatrics.


I ricercatori hanno sviluppato modelli di foreste casuali, una tecnica statistica ampiamente usata nell'intelligenza artificiale (AI) per classificare lo stato della malattia, che ha funzionato eccezionalmente bene.


"Sulla base delle variabili derivate dai dati di guida naturalistici e dalle caratteristiche demografiche fondamentali, come l'età, il sesso, la razza / etnia e l'istruzione, siamo riusciti a prevedere il lieve decadimento cognitivo e la demenza con una precisione dell'88%", ha dichiarato Xuan (Sharon) Di, professoressa associata di ingegneria civile e meccanica alla Columbia e prima autrice dello studio.


Gli investigatori hanno costruito 29 variabili usando i dati di guida naturalistici catturati da dispositivi di registrazione dei veicoli di 2.977 partecipanti al progetto Longitudinal Research on Aging Drivers (LongROAD), uno studio di coorte multisito sponsorizzato dalla Fondazione AAA per la sicurezza del traffico. Al momento dell'iscrizione, i partecipanti erano conducenti attivi di 65-79 anni di età e privi di disabilità cognitiva significativa e di condizioni mediche degenerative. I dati usati in questo studio hanno coperto il periodo di tempo da agosto 2015 a marzo 2019.


Tra i 2.977 partecipanti le cui auto erano dotate di dispositivi di registrazione veicolare, 33 hanno avuto una nuova diagnosi di lieve deterioramento cognitivo e 31 di demenza entro aprile 2019. I ricercatori hanno addestrato una serie di modelli di apprendimento automatico per rilevare il lieve deterioramento cognitivo / demenza e hanno scoperto che il modello basato sulle variabili di guida e sulle caratteristiche demografiche è accurato all'88%, molto meglio dei modelli basati solo sulle caratteristiche demografiche (29%) e sulle variabili di guida (66%).


Un'ulteriore analisi ha rivelato che l'età era più predittiva per la lieve compromissione cognitiva e la demenza, seguita dalla percentuale di viaggi percorsi entro 15 miglia da casa, dalla razza / etnia, dai minuti per catena di viaggio (cioè lunghezza dei viaggi che iniziano e terminano a casa), dai minuti per viaggio, e dal numero di eventi di frenatura forte con tassi di decelerazione ≥0,35 g.


Guohua Li MD/DrPH, professore di epidemiologia e anestesiologia della Columbia e autore senior, ha dichiarato:

"La guida è un compito complesso che coinvolge processi cognitivi dinamici e richiede funzioni cognitive e abilità motorie percettive essenziali. Il nostro studio indica che i comportamenti di guida naturalistici possono essere usati come indicatori completi e affidabili del lieve deterioramento cognitivo e della demenza.

"Se convalidati, gli algoritmi sviluppati in questo studio potrebbero fornire un nuovo strumento discreto per il rilevamento precoce, e la gestione, del lieve deterioramento cognitivo e della demenza nei conducenti anziani".

 

 

 


Fonte: Columbia University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Xuan Di, Rongye Shi, Carolyn DiGuiseppi, David Eby, Linda Hill, Thelma Mielenz, Lisa Molnar, David Strogatz, Howard Andrews, Terry Goldberg, Barbara Lang, Minjae Kim, Guohua Li. Using Naturalistic Driving Data to Predict Mild Cognitive Impairment and Dementia: Preliminary Findings from the Longitudinal Research on Aging Drivers (LongROAD) Study. Geriatrics, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.