Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Squilibrio nei batteri gengivali collegato a biomarcatore di Alzheimer

GutBacteria2

Gli anziani con più batteri dannosi che sani nelle gengive hanno maggiori probabilità di avere evidenze di amiloide-beta (Aβ), un biomarcatore cruciale del morbo di Alzheimer (MA), nel loro fluido cerebrospinale (CSF), secondo una nuova ricerca eseguita alla New York University. Tuttavia, questo squilibrio nei batteri orali non è stato associato a un altro biomarcatore di MA, i grovigli di proteina tau.


Lo studio, pubblicato su Alzheimer's & Dementia: Diagnosis, Assessment & Disease Monitoring, aumenta le evidenze di una connessione tra malattia parodontale (malattia delle gengive) e il MA. La malattia parodontale, che secondo le stime dei CDC colpisce il 70% degli over-65, è caratterizzata da infiammazione cronica e sistemica, con le tasche tra i denti e le gengive che si ingrandiscono e ospitano i batteri.


"Per quanto ne sappiamo, questo è il primo studio che mostra un'associazione tra lo squilibrio della comunità batterica presente sotto la linea delle gengive e un biomarcatore del MA nel CSF di anziani cognitivamente normali", ha detto Angela Kamer DDS/PhD, professoressa associata di parodontologia e protesi dentaria alla NYU e prima autrice dello studio. "La bocca è sede sia di batteri nocivi che promuovono infiammazioni, che di batteri sani e protettivi. Abbiamo scoperto che avere evidenza di Aβ del cervello è associato ad un aumento dei batteri dannosi e a un calo di quelli benefici".


Il MA è caratterizzato da due proteine ​​caratteristiche nel cervello: l'Aβ, che si raggruppa insieme per formare placche, ritenute la prima proteina depositata nel cervello durante lo sviluppo del MA, e la tau, che si accumula nelle cellule nervose e forma grovigli.


"I meccanismi con cui si accumulano i livelli di Aβ del cervello, e si associano alla patologia di MA, sono complessi e compresi solo parzialmente. Lo studio attuale migliora la comprensione che le malattie pro-infiammatorie interrompono l'eliminazione dell'Aβ dal cervello, poiché la ritenzione dell'Aβ nel cervello può essere stimata dai suoi livelli nel CSF", ha detto l'autore senior dello studio Mony J. de Leon EDD, professore di neuroscienze in radiologia e direttore del Brain Health Imaging Institute della Weill Cornell. "I cambiamenti di amiloide si osservano spesso decenni prima della patologia tau o dei sintomi del MA".


I ricercatori hanno studiato 48 adulti sani e cognitivamente normali over-65, che si sono sottoposti a esame della bocca per raccogliere campioni batterici da sotto la linea delle gengive, e alla puntura lombare per ottenere il CSF e determinare i livelli di Aβ e tau. Per stimare l'espressione delle proteine ​​di MA nel cervello, i ricercatori hanno cercato nel CSF livelli inferiori di Aβ (che si traducono in livelli superiori di Aβ nel cervello) e livelli più alti di tau (che riflettono accumuli più elevati di grovigli cerebrali).


Analizzando il DNA batterico dei campioni prelevati da sotto la linea delle gengive, i ricercatori guidati di Deepak Saxena PhD, microbiologo della NYU, hanno quantificato i batteri noti per essere dannosi per la salute orale (ad es. Prevotella, Porphyromonas, Fretibacterium) e quelli benefici alla sua salute (ad es. Corynebacterium, Actinomyces, Capnocytophaga).


I risultati hanno mostrato che gli individui con uno squilibrio nei batteri, più dannosi che sani, avevano maggiori probabilità di avere la firma del MA, una riduzione dei livelli di Aβ nel CSF. I ricercatori ipotizzano che, poiché livelli alti di batteri sani aiutano a mantenere l'equilibrio batterico e a diminuire l'infiammazione, possono proteggere dal MA.


"I nostri risultati mostrano l'importanza del microbioma orale in generale, non solo del ruolo dei batteri 'cattivi', ma anche di quelli 'buoni', nel modulare i livelli di Aβ", ha detto la Kamer. "Questi risultati suggeriscono che ci sono molteplici batteri orali coinvolti nell'espressione delle lesioni amiloidi".


I ricercatori non hanno trovato un'associazione tra i batteri gengivali e i livelli di tau in questo studio, quindi ancora non sappiamo se le lesioni tau si sviluppano successivamente o se i soggetti sviluppano i sintomi del MA. I ricercatori hanno in programma uno studio longitudinale e uno clinico per verificare se migliorare la salute delle gengive, attraverso 'pulizie profonde' che rimuovono i depositi di placca e tartaro da sotto la linea di gengive, può modificare l'Aβ del cervello e prevenire il MA.

 

 

 


Fonte: New York University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Angela Kamer, Smruti Pushalkar, Deepthi Gulivindala, Tracy Butler, Yi Li, Kumar Raghava Chowdary Annam, Lidia Glodzik, Karla Ballman, Patricia Corby, Kaj Blennow, Henrik Zetterberg, Deepak Saxena, Mony Leon. Periodontal dysbiosis associates with reduced CSF Aβ42 in cognitively normal elderly. Alzheimer's & Dementia: Diagnosis, Assessment & Disease Monitoring, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)