Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Individuato nuovo obiettivo di farmaci contro Alzheimer e Parkinson

SARM1 proteinLa struttura simile ad anello della proteina Sarm1, sviluppata con cristallografia a raggi X e microscopia crio-elettronica.I disturbi neurodegenerativi come il morbo di Parkinson (MP) e di Alzheimer (MA) sono sulla linea di tiro dopo che dei ricercatori hanno identificato un bersaglio terapeutico attraente.


Una collaborazione internazionale, guidata congiuntamente da ricercatori dell'Università del Queensland (Australia), ha isolato e analizzato la struttura e la funzione di una proteina presente nelle fibre nervose del cervello, chiamata SARM1.


Il dott. Jeff Nanson ha detto che la proteina si attiva quando le fibre nervose sono danneggiate da lesioni, malattie o come effetto collaterale di determinati farmaci:

"Dopo che si verifica un incidente dannoso, questa proteina induce spesso una forma di degenerazione della fibra nervosa, chiamata degenerazione dell'assone, un tipo di meccanismo di «autodistruzione»".

"Questa è una caratteristica patologica fondamentale di molte malattie neurodegenerative terribili, come il MP e il MA, e anche la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), la lesione cerebrale traumatica e il glaucoma.

"Attualmente non ci sono trattamenti per prevenire questa degenerazione della fibra nervosa, ma ora che sappiamo che la SARM1 attiva una cascata di degenerazione, possiamo sviluppare farmaci per puntare con precisione questa proteina. Ci auguriamo che questo lavoro aiuti a progettare nuovi farmaci inibitori che possono fermare questo processo nel suo corso".


Il prof. Bostjan Kobe ha dichiarato che i ricercatori hanno analizzato la struttura della proteina e definito la sua forma tridimensionale usando la cristallografia a raggi X e la microscopia crio-elettronica:

"Con la cristallografia a raggi x, facciamo crescere le proteine ​​nei cristalli, quindi spariamo raggi X sui cristalli per ottenere una diffrazione. E con la microscopia crio-elettronica, congeliamo piccoli strati di soluzione e quindi visualizzano le particelle proteiche con un raggio di elettroni.

"Le immagini 3D risultanti della struttura simile ad anello della SARM1 erano bellissime e ci hanno davvero permesso di indagare sul suo scopo e funzione. Questa visualizzazione è stata uno sforzo molto collaborativo, abbiamo lavorato a stretto contatto con colleghi dell'Università di Griffith e i nostri partner del settore".


I ricercatori sperano che la scoperta sia l'inizio di una rivoluzione nei trattamenti per i disturbi neurodegenerativi. Il dott. Nanson ha detto:

"È ora di avere trattamenti efficaci per questi disordini devastanti. Sappiamo che questi tipi di malattie sono fortemente correlati all'età, quindi nel contesto di una popolazione che invecchia qui in Australia e globalmente, queste malattie potrebbero aumentare.

"È incredibilmente importante che capiamo come funzionano e possiamo sviluppare trattamenti efficaci".

 

 

 


Fonte: University of Queensland (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Matthew Figley, Weixi Gu, Jeffrey Nanson, Yun Shi, Yo Sasaki, Katie Cunnea, Alpeshkumar Malde, Xinying Jia, Zhenyao Luo, Forhad Saikot, Tamim Mosaiab, Veronika Masic, Stephanie Holt, Lauren Hartley-Tassell, Helen McGuinness, Mohammad Manik, Todd Bosanac, Michael Landsberg, Philip Kerry, Mehdi Mobli, Robert Hughes, Jeffrey Milbrandt, Bostjan Kobe, Aaron DiAntonio, Thomas Ve. SARM1 is a metabolic sensor activated by an increased NMN/NAD ratio to trigger axon degeneration. Neuron, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.