Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Individuato il ‘controllo del volume’ nel cervello che supporta apprendimento e memoria

molecular volume knobUn ‘manopola molecolare del volume’ fatta di segnali analogici (rosso) regola segnali elettrici nel cervello di supporto per apprendimento e memoria. Fonte: Michael Hoppa

Una 'manopola del volume molecolare', che regola i segnali elettrici nel cervello, aiuta l'apprendimento e la memoria, secondo uno studio del Dartmouth College. Il sistema molecolare controlla la larghezza dei segnali elettrici che scorrono tra i neuroni, attraverso le sinapsi.


La scoperta del meccanismo di controllo, e l'identificazione della molecola che lo regola, potrebbero aiutare la ricerca dei modi per gestire i disturbi neurologici, compreso il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson e l'epilessia. La ricerca, pubblicata in Proceedings of National Academy of Sciences (PNAS), descrive la scoperta di come le forme dei segnali elettrici contribuiscono al funzionamento delle sinapsi.


“Le sinapsi del nostro cervello sono altamente dinamiche e parlano con una serie di sussurri e grida”, ha dichiarato Michael Hoppa, assistente professore di scienze biologiche del Dartmouth e primo autore della ricerca. “Questo risultato ci mette su un percorso più diritto verso una possibile cura di disturbi neurologici ostinati”.


Le sinapsi sono piccoli punti di contatto che permettono ai neuroni del cervello di comunicare a diverse frequenze. Il cervello trasforma i segnali elettrici dei neuroni in neurotrasmettitori chimici che viaggiano attraverso questi spazi sinaptici. La quantità del neurotrasmettitore rilasciato cambia i numeri e gli schemi di neuroni attivati ​​all'interno dei circuiti del cervello. Questo rimodellamento della forza di connessione sinaptica determina come avviene l'apprendimento e come si formano i ricordi.


Due funzioni supportano questi processi di memoria e apprendimento. Una, chiamata 'facilitazione', è una serie di picchi sempre più rapidi che amplificano i segnali, cambiando la forma di una sinapsi. L'altra, 'depressione', riduce i segnali. Insieme, queste due forme di plasticità mantengono in equilibrio il cervello e prevengono i disturbi neurologici come le convulsioni.


“Con l'avanzare dell'età, è fondamentale riuscire a mantenere sinapsi forti. Abbiamo bisogno di un buon equilibrio della plasticità nel nostro cervello, ma anche della stabilizzazione delle connessioni sinaptiche“, ha detto Hoppa.


La ricerca si è concentrata sull'ippocampo, il centro del cervello che è responsabile dell'apprendimento e della memoria. Nello studio, il team di ricerca ha scoperto che i picchi elettrici sono forniti come segnali analogici, la cui forma impatta sulla grandezza del  neurotrasmettitore chimico rilasciato attraverso le sinapsi. Questo meccanismo funziona in modo simile a un modulatore della luce con impostazioni variabili. Ricerche precedenti avevano considerato i picchi da consegnare come segnale digitale, simile ad un interruttore della luce che opera solo in 'acceso' e 'spento'.


“La scoperta che questi picchi elettrici sono analogici, sblocca la nostra comprensione di come il cervello lavora per formare memoria e apprendimento”, ha detto A Ha Cho, post-dottorato del Dartmouth e primo autore dello studio. “L'uso di segnali analogici fornisce un percorso più facile per modulare la resistenza dei circuiti cerebrali”.


Oltre a scoprire che i segnali elettrici che scorrono attraverso le sinapsi nell'ippocampo del cervello sono analogici, la ricerca del Dartmouth ha anche identificato la molecola che regola i segnali elettrici. In precedenza si era dimostrato che la molecola, chiamata Kvβ1, regola le correnti di potassio, ma non si sapeva che avesse un ruolo nel controllo della forma dei segnali elettrici da parte delle sinapsi. Questi risultati aiutano a spiegare il motivo per cui la perdita di molecole Kvβ1 aveva in precedenza mostrato di impattare negativamente l'apprendimento, la memoria e il sonno nei topi e nei moscerini della frutta.


La ricerca ha svelato anche i processi che consentono al cervello di avere elevata potenza di calcolo con poca energia. Un singolo impulso elettrico analogico, può trasportare informazioni multi-bit, permettendo un controllo maggiore con segnali a bassa frequenza.


“Questo ci aiuta a capire come il nostro cervello è in grado di lavorare a livelli di supercomputer con tassi molto più bassi di impulsi elettrici e con l'energia equivalente a una lampadina del frigorifero. Più impariamo su questi livelli di controllo, più capiamo perché il nostro cervello è così efficiente“, ha detto Hoppa.


Il premio Nobel Eric Kandel ha condotto il lavoro sul collegamento tra l'apprendimento e il cambiamento di forma dei segnali elettrici nelle lumache di mare nel 1970. A quel momento non si credeva che questo processo si verificasse anche nelle sinapsi più complesse presenti nel cervello dei mammiferi. Per decenni, i ricercatori hanno cercato regolatori molecolari della plasticità sinaptica, concentrandosi sul macchinario molecolare che rilascia sostanze chimiche.


Fino ad ora, le misurazioni degli impulsi elettrici erano state difficili da osservare a causa delle ridotte dimensioni dei terminali nervosi. La scoperta di questa ricerca è stata resa possibile dalla tecnologia sviluppata al Dartmouth per misurare il voltaggio e il rilascio dei neurotrasmettitori usando la luce per misurare i segnali elettrici nelle connessioni sinaptiche tra i neuroni del cervello.


Nel lavoro futuro, il team cercherà di determinare come la scoperta è legata ai cambiamenti nel metabolismo del cervello che avvengono nell'invecchiamento e che causano i disturbi neurologici comuni. Secondo il team di ricerca, il sistema molecolare esiste in una zona del cervello che è facilmente bersaglio di farmaci e potrebbe prestarsi allo sviluppo di terapie farmacologiche.

 

 

 

 


Fonte: Dartmouth College (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: In Ha Cho, Lauren Panzera, Morven Chin, Scott Alpizar, Genaro Olveda, Robert Hill, Michael Hoppa. The potassium channel subunit Kvβ1 serves as a major control point for synaptic facilitation. Proc Natl Acad Sci, 9 Nov 2020. DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.