Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo metodo di diagnosi precoce dell'Alzheimer '10 volte più sensibile' di esame del sangue

LyuandDingZhaoyuan Lyu (sinistra) e Shichao Ding, primi autori della ricerca.

Scienziati della Washington State University hanno sviluppato un metodo per rilevare i biomarcatori del morbo di Alzheimer (MA), che è 10 volte più sensibile rispetto alla tecnologia attuale via analisi del sangue.


Anche se è ancora nelle fasi iniziali di sviluppo, la ricerca potrebbe portare alla diagnosi precoce della malattia neurodegenerativa del cervello che colpisce 5,8 milioni di persone negli Stati Uniti, che possono diventare 14 milioni per il 2050.


Guidati dalla prof.ssa di ricerca Dan (Annie) Du della WSU, i ricercatori riferiscono sulla rivista Research dell'uso di un enzima artificiale per rilevare i biomarcatori del MA. I primi coautori sono Zhaoyuan Lyu e Shichao Ding, dottorandi della WSU.


Per il MA, i medici diagnosticano il più delle volte i pazienti in base ai loro sintomi. A quel punto, i pazienti spesso hanno già danni cerebrali gravi. Anche le tecnologie di scansione, come la risonanza magnetica e la TAC, possono essere usate per aiutare a confermare la malattia, ma non sono adatte per la diagnosi nella fase precoce. Di tanto in tanto, i medici possono prelevare il liquido spinale per cercare le proteine ​​amiloidi-beta, i marcatori della malattia, ma il processo è più invasivo di un semplice esame del sangue.


Un modo comune di verificare il sangue è il saggio di immunoassorbimento enzimatico (ELISA, enzyme-linked immunosorbent assay), che viene usato per testare varie malattie come l'HIV, che causa l'AIDS, e la malattia di Lyme. L'ELISA usa un enzima naturale presente nelle radici di rafano, che possono cambiare colore per indicare la presenza dei marcatori di malattia. Ma, questa tecnica è difficile da usare per rilevare le proteine ​amiloidi-beta del MA, perché i loro livelli nel sangue sono troppo bassi.


L'anno scorso, i ricercatori della WSU hanno creato un enzima artificiale usando un'architettura a singolo atomo che era in grado di funzionare con la stessa efficienza degli enzimi naturali. Il loro enzima artificiale, chiamato nanozyme, è fatto di atomi singoli di ferro incorporati in nanotubi di carbonio dopato di azoto.


Per questo lavoro, i ricercatori sono riusciti a usare il loro nanozyme ad atomo singolo per mimare il sito attivo di un enzima naturale e per rilevare le proteine ​​del MA a livelli 10 volte inferiori dei test ELISA disponibili in commercio.


“Il nanozyme basato su un catalizzatore a singolo atomo che abbiamo creato ha una struttura simile a un enzima naturale, con attività notevolmente simile all'enzima, e ha aperto la strada alla rilevazione del biomarcatore di MA”, ha detto la Du.


Il nanozyme è anche più robusto degli enzimi naturali, che possono degradarsi in ambienti acidi o ad alte temperature, nonché meno costoso e può essere immagazzinato per lunghi periodi di tempo, secondo la Du.


La Lyu ha detto che suoi familiari sono stati toccati dal MA, che ha impatto enorme sulla vita quotidiana dei pazienti e delle loro famiglie. Lei spera di riuscire a fare la differenza nel rilevare molto presto la malattia: “Questo progresso ha un grande potenziale per la diagnosi in uno stadio precoce del MA”.


Il passo successivo dei ricercatori coinvolgerà la verifica del loro metodo con campioni di sangue reale.

 

 

 


Fonte: Tina Hilding in Washington State University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Zhaoyuan Lyu, Shichao Ding, Nan Zhang, Yang Zhou, Nan Cheng, Maoyu Wang, Mingjie Xu, Zhenxing Feng, Xiangheng Niu, Yuan Cheng, Chao Zhang, Dan Du, Yuehe Lin. Single-Atom Nanozymes Linked Immunosorbent Assay for Sensitive Detection of Aβ 1-40: A Biomarker of Alzheimer’s Disease. Research, 19 Oct 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)