Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Morte neuroni nella demenza legata al mancato trasporto di sostanza dentro e fuori i neuroni

nuclear pore protein top and brain cells mutated with less protein bottomSopra: proteina Pom121 nei pori del nucleo di cellule cerebrali sane. Sotto: cellule cerebrali con la mutazione genetica che provoca SLA/demenza hanno meno di quella proteina, con conseguente interruzione dei percorsi di trasporto e morte della cellula. Fonte: Alyssa Coyne

I ricercatori stanno da tempo cercando di spiegare con precisione come la mutazione genetica più comune legata sia alla sclerosi laterale amiotrofica (SLA) che alla demenza frontotemporale provoca la morte delle cellule nervose. Ora, ricercatori della Johns Hopkins Medicine segnalano nuove evidenze che la mutazione distrugge lentamente un sistema di trasporto vitale di proteine, di enzimi e di altro materiale dentro e fuori del centro di controllo della cellula, un processo che alla fine uccide i neuroni nel cervello e nel midollo spinale.


I ricercatori dicono che questa scoperta, descritta on-line dal 15 luglio su Neuron, conferma il percorso come un bersaglio per sviluppare nuovi trattamenti per la SLA e per il 2°  tipo di demenza più diffuso.


La SLA, che colpisce circa 30.000 americani, è una malattia devastante in cui muoiono i neuroni coinvolti nel controllo dei muscoli e del movimento. Le persone con la malattia perdono lentamente la capacità di muoversi, deglutire e respirare. La demenza frontotemporale, che si stima affligga fino a 60.000 americani, è caratterizzata da sintomi simili al morbo di Alzheimer, privando la gente di memoria, capacità di apprendere, personalità e umori stabili.


Non ci sono trattamenti assodati per entrambe le malattie. La mutazione genetica C9orf72 (C9 in breve), è presente in circa il 40-50% delle persone con SLA ereditaria e circa il 12% delle persone con demenza frontotemporale ereditaria.


“Il modo in cui pensiamo che funzioni questa mutazione comune è come un primo graffio su una vettura nuova che, se lasciato andare nel corso del tempo, arrugginisce l'intera vettura fino a quando non funzionerà più”, dice Jeffrey Rothstein MD/PhD, direttore del Brain Science Institute e del Robert Packard Center for ALS Research e professore di neurologia alla Johns Hopkins University.


Il lavoro precedente del laboratorio di Rothstein aveva dimostrato che un meccanismo comune in molte malattie neurodegenerative, compresa la SLA, è l'interruzione del trasporto di enzimi, RNA e proteine ​​da e verso il nucleo delle cellule nervose, i centri di controllo contenenti il ​​codice genetico. Quando si blocca questo trasporto, i neuroni muoiono nel tempo. Queste piccole molecole si spostano attraverso migliaia di pori nel nucleo, complessi di pori doppiati del nucleo, ciascuno composto da 30 diversi tipi di blocchi di proteine, chiamati nucleoporine.


Nel tentativo di capire meglio il processo, il nuovo studio, guidato da Alyssa Coyne PhD, ricercatrice post-dottorato del laboratorio di Rothstein, ha aggiunto piccole etichette chimiche a 23 delle 30 proteine ​​nucleoporine, permettendo di vedere i pori del nucleo mediante microscopia a super-risoluzione.


Hanno poi confrontato il traffico dei pori nei neuroni sani con quello nei neuroni di persone con la mutazione C9 che provoca SLA / demenza. Nei neuroni C9, i ricercatori dicono di aver visto costantemente livelli molto più bassi di otto diverse nucleoporine, l'indizio che il poro mancava di parti di queste nucleoporine, causando interruzioni nei percorsi di trasporto in queste ultime cellule.


Usando strumenti standard di ingegneria cellulare, i ricercatori hanno aggiunto di nuovo ognuno degli otto geni nucleoporine per produrre livelli alti di proteine ​​nucleoporine, quindi hanno 'ricostruito' il poro nelle cellule C9 con la mutazione che provoca SLA / demenza. E hanno scoperto che ri-aggiungendo il gene che codifica la nucleoporina Pom121, si sono ripristinati anche i livelli di tutte le altre sette nucleoporine, e pure il trasporto di materiali cellulari dentro e fuori del nucleo.


“Normalmente, quando i neuroni C9 subiscono uno stress, muoiono. Tuttavia, quando abbiamo ri-aggiunto la Pom121 mancante, il poro è stato ‘ricostruito’, e i neuroni C9 non sono morti nemmeno sotto stress”, dice Rothstein.


Secondo i ricercatori, la Pom121 è una proteina strutturale che collega gli anelli interni ed esterni dei pori del nucleo e li ancora alla membrana nucleare.


In che modo la mutazione C9 della SLA/demenza causa questa lesione al poro del nucleo? La mutazione C9 della SLA / demenza è causata da una sequenza ripetuta nelle lettere DNA GGGGCC. Questa sequenza del DNA si converte in RNA che produce 'ripetizioni' del RNA, un processo anomalo che emette istruzioni per diverse proteine, anch'esse con sequenze proteiche ripetute. I ricercatori non sono certi se sono le ripetizioni del RNA o quelle della proteina a portare alla progressione successiva delle malattie, nota Rothstein.


Per vedere se la rottura dei pori del nucleo deriva dalle ripetizioni del RNA o da quelle della proteina nei neuroni con la mutazione C9 che causa SLA/demenza, i ricercatori hanno esaminato un tipo di neurone al quale era stata rimossa l'intera sequenza di DNA C9orf72. Senza questa sequenza di DNA, i neuroni non possono produrre le ripetizioni di RNA o di proteine ​​per conto proprio.


Hanno poi aggiunto varie combinazioni di ripetizioni di proteine e, anche se queste ripetizioni di proteine ​si ​raggruppavano nelle cellule, hanno trovato che le ripetizioni di proteine ​​non hanno influenzato i livelli di proteine ​​nucleoporine. Hanno quindi aggiunto separatamente ripetizioni di RNA in questi neuroni senza il DNA C9 e hanno scoperto la stessa riduzione delle proteine nucleoporine presente nei neuroni dei pazienti di SLA / demenza con la mutazione C9.


“Questo risultato conferma che dei farmaci che puntano le ripetizioni RNA nelle persone con la mutazione C9 possono essere un modo per trattare i pazienti con SLA o demenza frontotemporale, interferendo con il processo di «ruggine»”, spiega Coyne. “Quello che è promettente è che ci sono diversi farmaci negli studi clinici che puntano le ripetizioni RNA, legandosi a loro e abbattendole, per trattare la SLA”.

 

 

 


Fonte: Johns Hopkins Medicine (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Alyssa Coyne, Benjamin Zaepfel, ..., Jeffrey Rothstein. G4C2 Repeat RNA Initiates a POM121-Mediated Reduction in Specific Nucleoporins in C9orf72 ALS/FTD. Neuron, 15 July 2020, DOI

Copyright:
Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.