Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Progressi verso l'esame del sangue che scopre l'Alzheimer

Gli scienziati stanno chiudendo su un obiettivo inseguito da lungo tempo: un esame del sangue per scoprire le persone con Alzheimer.

Ricercatori australiani hanno rivelato Mercoledì che un test sperimentale ha fatto un buon lavoro indicando quanta parte delle placche spia dell'Alzheimer si annida nel cervello.

Se il test risulterà accurato in studi più ampi, potrebbe offrire un modo per controllare le persone che hanno problemi di memoria, per vedere chi ha bisogno di test più specifici per la malattia.


In questa foto del 2 Apr 2008, l'assistente di un medico in un ambulatorio a Bad Aibling (Germania meridionale), prende un campione di sangue da un paziente. (AP Photo / Uwe Lein, Archivio)

"Molti esami del sangue sono stati sviluppati e alcuni sono utilizzati in contesti di ricerca ora, ma solo quello australiano è stato validato con scansioni cerebrali e altri test diagnostici accettati, con buona precisione in grandi gruppi di persone", ha detto Maria Carrillo, direttrice delle relazioni mediche e scientifiche dell'Associazione Alzheimer. I risultati, ha riferito Mercoledì alla Alzheimer Association International Conference in Francia, "ci danno la speranza che possiamo essere in grado di utilizzare un test del sangue in un prossimo futuro", anche se ciò non significa l'anno prossimo, ha detto.

[...] Trovare la malattia precocemente permette ai pazienti e alle loro famiglie a prepararsi, ed escluderlo potrebbe portare a diagnosticare una causa più trattabile dei sintomi, come i disturbi del sonno. Le scansioni cerebrali possono mostrare i segni dell'Alzheimer - grumi appiccicosi di una proteina chiamata beta amiloide - anche più di dieci anni prima che causi problemi di memoria e di pensiero, ma le scansioni sono troppo costose e poco pratiche per l'uso di routine. Medici e pazienti hanno bisogno di modi semplici per rilevare la malattia.

Samantha Burnham e altri dell'agenzia nazionale delle scienze australiana (CSIRO), in collaborazione con diverse università, hanno utilizzato uno studio di lungo termine su oltre 1.100 persone - alcune sane, alcune alterate -

per sviluppare l'esame del sangue. Hanno cominciato con i campioni di sangue da 273 partecipanti allo studio e hanno individuato nove ormoni e proteine che sembravano più predittive dei livelli di amiloide nel cervello. Un livello limite è stato fissato per quello che era considerato alto. "La convinzione è che la gente sopra quel punto andrà avanti a sviluppare l'Alzheimer, con un ritardo di circa 8/10 anni", ha spiegato la Burnham.

Quando i ricercatori hanno utilizzato l'esame del sangue a nove-marcatori su questi stessi partecipanti, hanno scoperto che lo stesso separava le persone sane da quelle con lieve decadimento cognitivo o con Alzheimer, come verificato dalle scansioni cerebrali. Il test ha correttamente identificato l'83 per cento delle persone con alti livelli di amiloide e ha correttamente escluso l'85 per cento di persone senza questa condizione. "Questo è piuttosto buono" ha detto la Carrillo a proposito dell'accuratezza del test. Ancora più importante, ha detto, è che i ricercatori australiani hanno convalidato l'accuratezza del test in due ulteriori gruppi: sugli altri 817 individui dello studio australiano e su 74 persone in un grande studio guidato dagli USA volto ad individuare nuovi biomarcatori dell'Alzheimer. Il test si è comportato bene anche in quelle situazioni, ha detto la Burnham.

CSIRO ha brevettato il test e sta parlando con grandi aziende per commercializzarlo. "Sembra che gli australiani abbiano buoni dati clinici" e che i marcatori che stanno testando rintracciano i casi della malattia", ha detto Creighton Phelps, neuroscienziato del National Institute on Aging. Il passo successivo è il lavoro più ampio di validazione del test e assicurarsi che possa essere standardizzato per dare risultati attendibili indipendentemente dal laboratorio o dal medico che lo userà, ha detto.

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.

 


Scritto da Marilynn Marchione di Associated Press su AJC.com il 20 luglio 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:


Notizie da non perdere

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.