Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Progettato anticorpo che riconosce gli agenti patogeni dell'Alzheimer

mouse model of alzheimers diseaseTopo modello di Alzheimer (Fonte: Strittmatter Lab, Università di Yale)

Dei ricercatori hanno trovato un modo per progettare un anticorpo in grado di identificare le particelle tossiche che distruggono le cellule cerebrali sane, un progresso potenziale nella lotta contro il morbo di Alzheimer (MA).


Il loro metodo può riconoscere queste particelle tossiche, chiamate 'oligomeri di amiloide-beta', che sono il segno distintivo della malattia, facendo sperare nello sviluppo di nuovi metodi diagnostici per il MA e altre forme di demenza.


Il team dell'Università di Cambridge, della University College di Londra e dell'Università di Lund, ha progettato un anticorpo che è estremamente preciso nel rilevare oligomeri tossici e quantificare il loro numero. I suoi risultati sono riportati in Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).


“C'è un bisogno insoddisfatto urgente di metodi quantitativi per riconoscere gli oligomeri, che hanno un ruolo importante nel MA, ma sono troppo sfuggenti per le strategie normali di scoperta con anticorpi", ha detto il prof. Michele Vendruscolo dal Centre for Misfolding Diseases di Cambridge, che ha guidato la ricerca. “Attraverso la nostra strategia innovativa di progettazione, abbiamo ora scoperto anticorpi che riconoscono queste particelle tossiche”.


La demenza è una delle principali cause di morte nel Regno Unito e costa più di 26 miliardi di sterline ogni anno, una cifra che dovrebbe più che raddoppiare nei prossimi 25 anni. Secondo le stime, il costo attuale per l'economia globale è di quasi £ 1.000 miliardi all'anno.


Il MA, la forma più diffusa di demenza, porta alla morte delle cellule nervose e alla perdita di tessuto in tutto il cervello, che si traducono in guasti della memoria, cambiamenti di personalità e problemi a svolgere le attività quotidiane.


Ciuffi anormali di proteine ​​chiamate 'oligomeri' sono stati identificati dagli scienziati come la causa più probabile di demenza. Anche se le proteine ​​sono di norma responsabili di importanti processi cellulari, secondo l'ipotesi amiloide, quando le persone hanno il MA, queste proteine ​​- inclusa specificamente l'amiloide-beta ​​- diventano tossiche e uccidono le cellule nervose sane.


Le proteine ​​devono essere regolate strettamente per funzionare in modo corretto. Quando questo processo di controllo qualità fallisce, le proteine si ripiegano male, facendo partire una reazione a catena che porta alla morte delle cellule cerebrali. Le proteine ​​mal ripiegate formano ammassi anomali chiamati 'placche' che si accumulano tra le cellule cerebrali, impedendo loro di comunicare correttamente. Le cellule cerebrali morenti contengono anche grovigli, filamenti intrecciati di proteine ​​che distruggono il sistema vitale di trasporto della cellula, vale a dire che nutrienti e altre sostanze essenziali non riescono più a muoversi nelle cellule.


Nonostante i 400 studi clinici per il MA, non c'è ancora alcun farmaco in grado di modificare il decorso della malattia. Nel Regno Unito, la demenza è l'unica condizione nelle prime 10 cause di morte senza un trattamento per prevenire, fermare o rallentare la progressione.


“Anche se l'ipotesi amiloide è prevalente, non è stata mai pienamente validata, in parte perché gli oligomeri di amiloide-beta sono molto difficili da individuare, quindi ci sono opinioni diverse su ciò che provoca il MA”, ha detto Vendruscolo. “La scoperta di un anticorpo che può puntare con precisione gli oligomeri è, quindi, un passo importante per monitorare la progressione della malattia, identificare la causa, e infine tenerla sotto controllo”.


La mancanza di metodi per rilevare gli oligomeri è stato un grosso ostacolo nel progresso della ricerca di Alzheimer. Questo ha ostacolato lo sviluppo di interventi diagnostici e terapeutici efficaci e ha portato all'incertezza sull'ipotesi amiloide.


“Gli oligomeri sono difficili da rilevare, isolare e studiare”, ha detto il dott. Francesco Aprile, primo autore dello studio. “Il nostro metodo permette di generare molecole anticorpali capaci di puntare gli oligomeri, nonostante la loro eterogeneità, e speriamo che possa essere un passo significativo verso nuovi approcci diagnostici”.


Il metodo si basa su un approccio per la scoperta di anticorpi sviluppato negli ultimi 10 anni al Centre for Misfolding Diseases. Basato sull'assemblaggio computazionale di complessi antigene-anticorpo, il metodo consente di progettare anticorpi per gli antigeni altamente impegnativi, come quelli che vivono solo per un tempo molto breve.


Usando una strategia di progettazione razionale che consente di puntare regioni specifiche (epitopi) degli oligomeri, e una vasta gamma di esperimenti in vitro e in vivo, i ricercatori hanno progettato un anticorpo con un'affinità maggiore di almeno tre ordini di grandezza per gli oligomeri rispetto ad altre forme di amiloide-beta. Questa differenza è la caratteristica fondamentale che permette all'anticorpo di quantificare specificamente gli oligomeri in campioni in vitro e in vivo.


Il team spera che questo strumento possa consentire la scoperta di migliori farmaci candidati e la progettazione di studi clinici migliori per le persone colpite dalla malattia debilitante. Essi hanno inoltre fondato congiuntamente la Wren Therapeutics, una nuova società di biotecnologie con sede presso il Chemistry of Health Incubator, la cui missione è prendere le idee sviluppate all'Università di Cambridge e tradurle in scoperte di nuovi farmaci per trattare il MA e altri disturbi da mal ripiegamento proteico.


L'anticorpo è stato brevettato dalla Cambridge Enterprise, la divisione di commercializzazione dell'Università.

 

 

 


Fonte: University of Cambridge (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Francesco A. Aprile et al. Rational design of a conformation-specific antibody for the quantification of Aβ oligomers. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.