Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dose bassa quotidiana di aspirina non riduce il rischio di demenza e declino cognitivo

Un'aspirina al giorno a basso dosaggio non ha ridotto il rischio di demenza, di lieve deterioramento cognitivo (MCI) o di declino cognitivo negli anziani sani senza precedenti eventi cardiovascolari, secondo nuovi risultati dello studio ASPirin in Reducing Events in the Elderly (ASPREE) appena pubblicati. Questi risultati, finanziati in parte dal NIA, facevano parte di un'analisi degli esiti cognitivi secondari dell'ASPREE e sono stati pubblicati su Neurology il 25 marzo.


L'ASPREE è uno studio internazionale, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, che ha arruolato 19.114 anziani (16.703 in Australia e 2.411 negli USA). Lo studio è iniziato nel 2010 e ha iscritto partecipanti over-70, mentre 65 anni era l'età minima di ingresso per afro-americani e ispanici negli Stati Uniti a causa del loro elevato rischio di demenza e di malattie cardiovascolari.


Alla registrazione nello studio, i partecipanti ASPREE non dovevano avere una demenza o una disabilità fisica e dovevano essere privi di condizioni mediche che richiedono l'uso di aspirina. Sono stati seguiti per una media di 4,7 anni per determinare gli esiti. I primi risultati dello studio ASPREE, pubblicati nel 2018, hanno dimostrato che l'aspirina non prolunga la vita sana indipendente (senza demenza o disabilità fisica persistente).


Per questo studio, i ricercatori della Monash University di Melbourne, in Australia, e di Hennepin Healthcare di Minneapolis, hanno valutato l'effetto di 100 mg di aspirina una volta al giorno, in confronto al placebo, per lo sviluppo di demenza, MCI e declino cognitivo.


I partecipanti hanno ricevuto valutazioni cognitive al basale, dopo un anno e poi ogni due anni per il resto del periodo di studio. I ricercatori hanno trovato che non c'era alcuna differenza significativa tra aspirina e placebo sui tassi di demenza incidente, MCI o declino cognitivo, in uno qualsiasi di questi momenti.


I ricercatori fanno notare che, nonostante il rigore della sperimentazione clinica, ci sono alcune limitazioni. In primo luogo, i bassi tassi complessivi di demenza nella popolazione dello studio possono rendere più impegnativa l'interpretazione degli esiti di demenza. Inoltre, i partecipanti erano tutti relativamente sani al basale, senza malattia cardiovascolare precedente o altre malattie importanti. Questi fattori possono aver reso più difficile individuare gli effetti benefici dell'aspirina, se c'erano.


In un editoriale di accompagnamento, David Knopman MD e Ronald Petersen MD, professori di neurologia della Mayo Clinic, notano che gli attuali risultati di ASPREE sono in linea con i risultati iniziali dello studio che non avevano mostrato benefici dell'aspirina quotidiana a basso dosaggio sull'esito composito di morte, demenza e disabilità fisica.


Il team ASPREE continuerà a monitorare i risultati dei partecipanti nel corso del tempo, per valutare i risultati più a lungo termine, compresi gli effetti dell'aspirina sulla funzione cognitiva e la demenza. Mentre questi sforzi continuano, è importante notare che i risultati ASPREE non si applicano alle persone che prendono l'aspirina per ictus, attacco cardiaco, o altre malattie cardiovascolari. Gli anziani devono seguire il consiglio dei loro medici circa l'uso quotidiano di aspirina.

 

 

 


Fonte: National Institute om Aging (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  • Joanne Ryan, Elsdon Storey, Anne Murray, Robyn Woods, Rory Wolfe, Christopher Reid, Mark Nelson, Trevor Chong, Jeff Williamson, Stephanie Ward, Jessica Lockery, Suzanne Orchard, Ruth Trevaks, Brenda Kirpach, Anne Newman, Michael Ernst, John McNeil, Raj Shah. Randomized placebo-controlled trial of the effects of aspirin on dementia and cognitive decline. Neurology. 25 Mar 2020, DOI.
  • David Knopman, Ronald Petersen. The quest for dementia prevention does not include an aspirin a day. Neurology. 25 Mar 2020,.DOI.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.